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LE INTERVISTE | ||||||||||||||
INTERVISTA AL COMMISSARIO PER L'ALLARGAMENTO GUENTHER VERHEUGEN |
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1) Commissario Verheugen, il Consiglio Europeo di Bruxelles alla fine di ottobre ha raggiunto un accordo sui capitoli agricolo e finanziario, indispensabili a concludere i negoziati per l'allargamento. E' soddisfatto di questo risultato? Sono molto contento del risultato raggiunto a Bruxelles. Abbiamo dimostrato di essere in grado di tener fede alla nostra scaletta e alla nostra strategia, abbiamo dimostrato di saper raggiungere decisioni difficili in tempo utile e abbiamo colto l'attimo politico per chiudere l'intero processo di allargamento. Sono certo che il vertice di dicembre a Copenhagen sarà un successo, e che saremo in grado di chiudere i negoziati con 10 Paesi. 2) In passato lei affermò che occorreva ridurre i contributi alla Politica Agricola Comune. In realtà i 15 Paesi europei non l'hanno fatto. Si aspettava qualcosa di più da Bruxelles? La Commissione ha fatto le sue proposte, in connessione con la revisione di medio termine. Queste proposte rimangono sul tavolo, e quando nel 2006 si discuteranno le prospettive di budget si tornerà a trattare anche la riforma agricola. La decisione di Bruxelles significa solo che verrà posto un tetto alle spese. E dato che abbiamo posto un tetto all'accresciuta spesa agricola, a fronte dell'entrata di nuovi Stati membri, tutto ciò finisce per rappresentare un vero risparmio. 3) La Commissione e il Consiglio Europeo hanno posto delle clausole di salvaguardia ai Paesi candidati, nei settori del mercato interno e della giustizia/affari interni. E' forse un segnale che i Paesi candidati in realtà non sono così pronti all'adesione? E' un procedimento molto normale, quello di porre delle clausole di salvaguardia in occasione dell'entrata di nuovi Stati membri. E' stato sempre così. Abbiamo sempre posto, per esempio, una clausola di salvaguardia economica. Ora abbiamo anche aggiunto una clausola di salvaguardia per il mercato interno, dove avremo molti più problemi che in passato, viste le dimensioni di questo allargamento e viste le grosse trasformazioni che stanno affrontando i nuovi Paesi membri. Dopo l'allargamrento potrebbero infatti sorgere problemi, al momento imprevedibili. Quresto non significa che dubitiamo della capacità di adempiere agli impegni da parte dei Paesi candidati: al contrario, la Commissione è convinta che al momento dell'adesione tutte le condizioni saranno state rispettate. 4) Ma con l'ingresso di 10 nuovi Paesi dal Pil molto inferiore rispetto agli attuali 15 non si rischia di creare una Serie A e Serie B europea? Non era meglio scaglionare l'allargamento? Ciò ha rappresentato una grossa discussione all'inizio degli anni '90. Una decisione è stata però presa nel 1993 a Copenhagen, quando i Paesi candidati affermarono che avrebbero accettato solo la piena appartenenza all'Unione. Si tratta della via più difficile e pretenziosa, ma se avrà successo, si rivelerà la migliore. Non avremo un gruppo di Paesi membri di Serie B, nè un'adesione graduale. Avremo periodi di transizione in alcuni settori, ma ciò è normale, anche per gli attuali Stati membri. L'unico settore in cui i nuovi membri non saranno trattati allo stesso modo è quello dei pagamenti diretti agli agricoltori, che saranno scaglionati fino al 2013, ma non tanto per motivi finanziari, quanto economici. SERGIO NAVA Ottobre 2002 |
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Il Commissarrio all'Allargamento Guenther Verheugen (source: Commission website) | ||||||||||||||
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