TESSILE: LE STRATEGIE DELLA COMMISSIONE
VERON-REVILLE: Venerdì 29 aprile lanceremo un'indagine su nove categorie di prodotti, quali magliette, pullover e pantaloni, categorie nelle quali si è verificato
un grande incremento di importazioni dalla Cina. L'indagine durerà al massimo due mesi, ma cercheremo di ridurre questo lasso temporale. Sulla base di questa indagine potremo decidere se adottare alcune misure di salvaguardia.

NAVA: Il premier italiano Berlusconi ha parlato oggi di un'azione europea a protezione di 20 categorie di prodotti, la Commissione però parla di nove...

Lanceremo un'indagine su nove categorie di prodotti, le stesse di cui abbiamo parlato con gli Stati membri lo scorso weekend. Ma è chiaro che terremo d'occhio anche altre categorie di prodotti. Sono categorie per le quali il livello di allerta è stato quasi raggiunto, ma per le quali dobbiamo ancora verificare i dati di importazione. Domani lanceremo un'indagine su nove categorie, ma terremo sotto sorveglianza anche le altre.

E' possibile prevedere quando prenderete iniziative a tutela di queste altre 11 categorie?

Non possiamo dirlo con certezza, ma tra meno di due mesi potremmo già essere nella posizione di chiedere alla Cina di prendere misure per limitare le esportazioni delle prime nove categorie di prodotti. A quel punto Pechino avrà 15 giorni per farlo: se non lo farà, potremo introdurre misure di salvaguardia.

Silvio Berlusconi ha parlato anche di reintrodurre quote di importazione su prodotti cinesi. E' possibile, allo stato attuale?


Le quote sono scomparse il primo gennaio, come avevamo stabilito a metà anni '90. Ma abbiamo anche stabilito, all'interno del Wto, di mantenere un lasso temporale di phasing-out di tre anni solo per la Cina, che ci consente di poter introdurre misure di limitazione sull'import. Non si tratta di quote di importazione, ma è piuttosto un monitoraggio della situazione dell'import, che ci consente un passaggio morbido in questa fase di transizione. Alla fine di questi tre anni, la Cina potrà godere pienamente dei vantaggi di questo regime liberalizzato.

C'è il rischio di uno scontro commerciale con la Cina?


Non vogliamo arrivare a uno scontro con la Cina. Pechino è molto critica circa queste nostre indagini, ma noi gli ricordiamo che abbiamo tutto il diritto di farle. Stiamo cercando un terreno comune, accettabile da entrambi. E' importante arrivare a una soluzione: la Cina è il secondo partner commerciale dell'Europa: è importante per le imprese europee e per l'occupazione europea, in ultima analisi. Dobbiamo preservare buone relazioni commerciali con la Cina, e intendiamo farlo.

Milano, 28/4/2005
Claude Veron-Reville, portavoce del Commissario UE al Commercio Peter Mandelson