Il presente testo è stato tradotto letteralmente (per incapacità e per non perdere il senso dell'originale) dall'inglese da me, l'originale - per chi volesse controllare o farne una traduzione migliore - è reperibile all'indirizzo: http://www.hellasweb.com/naissues/TURKS/turks1.htm
1878, marzo. Congresso di Berlino.
1878, 4 giugno. La Turchia vende Cipro all'Inghilterra.
1879, rivolta kurda a Badinan di Obeydalla.
1894 settembre - 1896 agosto. Il sultano Abdul Hamit applica la
politica di genocidio agli Armeni.
In agosto e settembre 1894, gli Armeni sono uccisi a Sassun.
Nell'ottobre 1895 si attua il primo
genocidio organizzato a Costantinopoli e Trebisonda, e in
novembre e dicembre 1895, le autorità organizzano un grande
massacro in tutto il paese.
In giugno 1896 ho luogo il massacro di Van.
Dopo la cattura da parte degli Armeni, il 26-8-1896, della Banca
ottomana, un altro massacro avviene a Costantinopoli. Il numero totale delle vittime è
300.000.
1896, 12 maggio. Assassini di greci e conflitti tra greci e turchi
nell'isola di Creta.
1909, fine di marzo. Nuovi massacri
di armeni organizzati dai Giovani Turchi ad Adana, Tarso
ed altre città della Cilicia. Le
vittime sono 30.000 armeni ed alcuni missionari americani.
1909 la rivolta degli arabi nello
Yemen è repressa nel sangue dai Giovani Turchi.
1911, 1 ottobre. Assassinio di Emilianos, Vescovo di Grevena ad opera
dei turchi.
1912, sollevazione kurda a Mardin
sotto Bedirhan e H. Remo, ed a Bitlis sotto Seyh Selim.
1912. L'esercito turco in ritira dalla Tracia orientale, saccheggia i
villaggi di Didymotichon e i distretti di Adrianopoli. I villaggi del
distretto di Malgara sono bruciati. Lo stesso accade a Kessani. Uccisioni e massacri accompagnano la
distruzione e il saccheggio in questa regione a predominanza greca.
1913, febbraio. Le autorità turche costringono gli abitanti
greci del distretto di Crithea a lasciare il loro villaggio in Tracia
orientale. Segue un saccheggio brutale.
1913. La rioccupazione della Tracia orientale da parte dell'esercito
turco, porta ad atrocità e al massacro dei greci. Le vittime di questi massacri sono 15.690.
Anche nelle regioni di Malgara e Charioupoli molti villaggi sono
distrutti. I massacri sono seguiti da saccheggi.
1914, 8 febbraio. L'olandese Westerneck ed il norvegese Hoft sono
nominati Ispettori Generali delle province armene.
1914, 25 maggio. Il Patriarcato Ecumenico greco-ortodosso protesta per
la persecuzione dei cristiani
e ordina a tutte le chiese e le scuole di rimanere chiuse.
1914, 27 maggio. Le
autorità turche di Pergamo ordinano a tutta la popolazione
cristiana di lasciare la città entro due ore.
Gli abitanti terrorizzati si rifugiano nell'isola greca di Mytilini.
1914, maggio - giugno. Le autorità turche rafforzano ogni
genere di persecuzione nelle regioni greche dell'Asia Minore
occidentale. La costa dell'Asia Minore è devastata. In
Erythrea e Phocaia i massacri di
greci sono spietati.
1914, luglio. Gl'Ispettori Generali delle province armene arrivano a
Costantinopoli. Il Sig. Hoft arriva a Van.
1914, luglio - agosto. Il governo turco crea i "battaglioni del lavoro
forzato". È un modo nuovo per lo sterminio dei greci -
cittadini ottomani - arruolati nell'esercito turco. Con questo metodo dei "battaglioni del
lavoro forzato", 400.000 greci sono sterminati da fame, fatica,
maltrattamenti e privazioni.
1914, settembre. I turchi cominciano la persecuzione
contro gli abitanti greci della regione di Makri, nel
sud-ovest dell'Asia Minore. Molti sono uccisi. La persecuzione
è seguita da saccheggi, violazioni e furti.
1914, novembre. Su ordine del governo turco, molti
villaggi della Tracia orientale, dove c'era una grande maggioranza di
popolazione greca, sono evacuati con la forza (Neochorio,
Galatas, Callipoli etc.). Segue il saccheggio di case e negozi. A
migliaia fuggono dalle loro case ancestrali verso la Grecia.
1914, novembre - dicembre. Su ordine del governo turco, la regione di
Visii e parte del Saranda Eklisiae è evacuata. 19.000 greci
sono esiliati in Anatolia e le loro proprietà saccheggiate.
Secondo i registri del Patriarcato ecumenico, 119.940
greci sono espulsi dalla Tracia orientale.
1914, gennaio - dicembre. Più
di 250.000 greci sono esiliati dalla Tracia orientale e dalla regione
di Smyrna. Le proprietà degli esiliati sono
sequestrate.
1914. Durante questo anno, le persecuzioni turche contro i greci
aumentano. Il Patriarcato ecumenico protesta con forza. Il Ministro
degli affari interni visita le province per esaminare le lamentele, ma
le persecuzioni sono intensificate, perché il ministro, in
collaborazione con le autorità locali, le rende
più sistematiche.
1915, aprile. Arresti in gran numero di intellettuali armeni e
importanti leader nazionali armeni a Costantinopoli e nelle province.
Sono deportati in Anatolia e sono uccisi per la strada. Gli armeni, soldati nell'esercito turco sono
disarmati e massacrati a migliaia. La popolazione armena è
esiliata nel deserto siriano e massacrata a decine di migliaia, uccisi
dall'esercito turco, dagli irregolari e dai civili, o lasciati morire
di fame e per i maltrattamenti. 500.000 armeni sono le vittime della
ferocia turca.
1915, 13 giugno. "La dichiarazione formale" dello sterminio armeno
è pubblicata dal governo ottomano.
1915, 16 settembre. Un telegramma
segreto del Comando del Distretto di Aleppo ordina: "Sapete che il
governo ha deciso lo sterminio completo della popolazione armena
vivente in Turchia. Chiunque abbia un'opinione contraria non
può continuare ad essere membro dell'amministrazione
statale. Ci deve essere fine alla loro esistenza senza alcuna
misericordia per donne, bambini e persone invalide, senza guardare ai
mezzi di sterminio. Ministro degli Affari Interni Talaat Bey".
Non si sbaglia. È un ordine del governo turco indirizzato ai
turchi che si suppone appartenere alla specie umana. Nessun commento
è necessario.
1915. I turchi cominciano una forte
persecuzione contro i Siro-ortodossi e i Nestoriani che vivono nelle
regioni di Hakkari, Mardin e Midyat. Sebbene non molto
conosciuta, questa persecuzione uguaglia quella degli armeni. Una delle
prime vittime è Adai Ser Arcivescovo di Sert. Massacri
generali e distruzione totale sono le sue caratteristiche.
L'annientamento è completato entro la fine della I Guerra
Mondiale.
1916. Distruzione della regione di Riseou - Platanou nel Ponto.
Saccheggio delle città di Ofis, Sourmena e Gemoura. Il
saccheggio, organizzato da ufficiali Ottomani, avviene sotto il comando
di Ahmet Bey e quello del Maresciallo di campo Velip Pascià.
1916. I turchi costringono gli abitanti di diverse regioni del Ponto a
immigrare a Sivas. Solo 550
sopravvivono dei 16.750 abitanti delle regioni di Elevi e Tripoli. Dei
49.520 abitanti di Trebisonda solo 20.300 salvano la vita.
1916, 27 dicembre. Tutti i maggiorenti di Amissos e 4.000 greci,
abitanti della città sono arrestati e deportati in Anatolia.
1917, 10 marzo. Adil Bey, deputato
del Libano nel Parlamento ottomano dichiara ufficialmente che solo in
Libano e Siria, 144.000 persone sono morte di fame intenzionalmente
provocata dall'amministrazione turca.
1917, primavera. Deportazione di
23.000 greci, abitanti di Cydoniae ordinata dai turchi.
1917, novembre. 400 famiglie greche sono espulse dall'Asia Minore
sud-occidentale dai turchi. Le loro proprietà sono
saccheggiate.
1918, 8 gennaio. Il presidente degli U.S.A. Wilson dichiara il
principio di autodeterminazione per tutti i popoli oppressi dalla
Turchia.
1918, aprile. Altre 8.000 famiglie
greche sono espulse dall'Asia Minore sud-occidentale.
1918, 28 maggio. Dopo la vittoria degli Armeni sull'esercito turco,
è proclamata l'indipendenza dell'Armenia.
1918, 4 giugno. Dopo molti mesi di combattimento, nei quali gli Armeni
hanno lottato da soli contro la Turchia, è firmato il
trattato di Batum, nel quale la Turchia riconosce la Repubblica
Indipendente d'Armenia.
1919, 4 giugno. Dopo 5 anni di esilio, gli abitanti di Pergamo
ritornano a casa.
1919, 25 giugno. Il premier
francese Clemenceau dice dei massacri degli armeni: "La storia tutta
non ha da mostrare un altro esempio di atti orrendi così
organizzati".
20 Anni dopo Afolf Hitler si ispirerà ai turchi e al genocidio degli armeni per eliminare gli ebrei (così vuole un racconto non confermato) e la storia avrà da mostrare un altro esempio di "atti orrendi così organizzati". L'Unione Europea ricorda il "Genocidio armeno" (Risoluzione del 1987), non l'Italia, per non incrinare le buone relazioni con la Turchia (in realtà la Turchia ha minacciato di ritorsioni i paesi europei che lo hanno fatto). Vedi lettera di M. Flores al Ministro dell'Ulivo, G. Berlinguer (1997).
1920, 19 gennaio. Il Consiglio Supremo
Alleato riconosce l'indipendenza dell'Armenia.
1920. Chryssanthos, Vescovo di Trebisonda è condannato a
morte in contumacia dalla Corte Marziale di Ankara. Il Vescovo di Zilon
è condannato e muore in prigione.
1920, 10 agosto. Firma del trattato di Sevres che prevede una Armenia
indipendente, l'autodeterminazione per il Kurdistan e la liberazione
della Tracia orientale ed del territorio di Smyrna, secondo la
dichiarazione del presidente Wilson per l'autodeterminazione di tutti
popoli dell'Asia Minore.
1920, settembre. La Turchia
kemalista attacca l'Armenia. Gli armeni lottano
disperatamente contro l'esercito turco. Alla fine gli armeni soccombono
il 2-12-1920. La vittoria turca è seguita da un massacro generale di armeni e l'annessione
di una metà dell'Armenia indipendente alla Turchia.
1920, 22 novembre. L'arbitrato del presidente U.S.A. Wilson sulle
frontiere turco-armene è presentato.
1921, 3 giugno. I Kemalisti
arrestano 1.320 greci, abitanti importanti di Samsus. Il
giorno seguente ne uccidono 701. I morti sono seppelliti in tombe
comuni dietro alla casa di Hekir Pascià. I rimanenti sono
esiliati nell'interno dell'Anatolia.
1922, 24 agosto. L'esercito turco prende Pergamo. I cittadini greci
fuggono per salvare le loro vite.
1922, 9 settembre. I turchi entrano a Smyrna. La città
è messa a ferro e fuoco. Hanno
luogo massacri selvaggi di greci ed armeni. Le vittime sono 150.000.
1922, ottobre. Dopo l'evacuazione della Tracia orientale da parte
dell'esercito greco, 300.000 greci
sono costretti a lasciare il loro paese, dove i loro
antenati hanno vissuto per migliaia di anni.
1914 - ottobre 1922 . È
stimato che durante questi 8 anni, la nazione greca ha sofferto dai
turchi:
* Massacri. Più di 150.000 greci della regione del Ponto e
più di 1.400.000 greci dell'Asia Minore sono morti a seguito
di massacri, fucilazioni, impiccagioni, fame e maltrattamenti inumani e
criminali da parte dei turchi.
* Rifugiati. È valutato che più di 1.700.000
greci si sono salvati dalla frenesia criminale turca scappando.
1.400.000 sono andati in Grecia da Tracia orientale, Asia Minore e
Ponto.
Circa 200.000 sono andati in Russia dal Ponto ed il resto si
è disperso nel resto del mondo.
Tutte queste persone hanno lasciato il loro paese d'origine, dopo
più di 3.000 anni, durante i quali i loro antenati hanno
vissuto continuamente in queste regioni, inseguiti dai turchi, nuovi
venuti in Asia Minore.
1924, 10 luglio. Rivolta kurda di
Nasturi ad Hakkari. Repressa dal VII corpo d'armata
dell'Esercito turco dopo 79 giorni, 36 villaggi distrutti e altri 12
rasi al suolo.
1925, 3 marzo. Scoppio della grande
rivolta kurda a Elazig sotto Seyh - Sait, 10.000 Kurdi
prendono Harput e attaccano Diyarbakir, la capitale del Kurdistan. Dopo
la distruzione completa di 48 villaggi, la rivolta è
repressa il 7-10-1927, annegata nel sangue kurdo.
1926, 16 maggio. Inizio della
rivolta kurda del Monte Agri. I ribelli catturano la
XXVIII divisione della fanteria turca. La rivolta, dopo essersi diffusa
alle regioni di Hakkari, Siirt e Mardin, è repressa dopo
aspri scontri contro forze più potenti il 17-7-1926.
1927, 30 maggio. Grande rivolta
kurda a Diyarbakir ed Agri sotto Seyh Enver, repressa dopo
lotte violente il 7-10-1927. 2.000 combattenti kurdi sono uccisi. Per
molti giorni le acque del fiume Murat è arrossato dal sangue
dei combattenti kurdi uccisi.
1928. Iniziano due sollevazioni kurde. La prima sotto Resul Aga a
Siirt, e la seconda sotto Ali Can. Informazioni più accurate
mancano a causa della Legge Marziale.
1930, 2 giugno. Sollevazione Kurda
nella regione di Agri, repressa il 18-9-1930.
1930, 31 agosto. Il giornale turco
Milliet pubblica una dichiarazione del Premier Ismet Inonu "Solo la
nazione turca ha il diritto di avere rivendicazioni nazionali in questo
paese. Nessuno altro elemento ha un tale diritto".
1930, 30 settembre. Il giornale
turco Milliet pubblica un'asserzione del ministro turco di Giustizia:
"Il Turco è il solo padrone nel suo paese. Quelli che non
sono turchi puri hanno un solo diritto in questo paese: Il diritto di
essere servitori, il diritto di essere schiavi". Questo
è il modo nel quale la Turchia concepisce i diritti umani e
agisce con le minoranze di armeni, greci, siriani e kurdi. Ancora oggi
12 milioni di kurdi non hanno una scuola, la loro lingua, le loro
musiche e danze sono proibite, i loro leader sono perseguitati e la
gente kurda uccisa. (n.d.r. negli ultimi 2/3 anni ci sono state delle
timide concessioni da parte dello Stato turco, più sulla
carta che nella pratica, perché il controllo costituzionale
spetta all'esercito, che non brilla per rispetto dei diritti civili
delle minoranze)
1935. Inizia la rivolta kurda di Buban a Bitlis ed a Siirt di Abdul
Rahman.
1937. La rivolta kurda di Seyh Risa, scoppia a Dersim. I dettagli non
sono conosciuti a causa della censura severa dell'autorità
turca.
1937, 23 maggio. Il governo turco proibisce l'edizione del giornale
Costantinople Sun Telegraph, perché ha riferito delle
sofferenze kurde.
1938, 10 novembre. Morte di Kemal Ataturk, il macellaio di kurdi, greci
ed armeni che ha salvato il suo paese dalla divisione.
1941, maggio. Mobilitazione di 20
classi delle minoranze greche ed armene viventi in Turchia e con
cittadinanza turca, con ordine di sterminarli nella stessa maniera
usata già durante la I Guerra Mondiale, attraverso i
battaglioni di lavoro-forzato.
1942, 11 novembre. La legge per la tassazione delle
proprietà dei non musulmani in Turchia (Varlik Vergisi)
è votata. È un tentativo orrendo di sterminio
economico delle comunità greche ed armene, che sono indifese
di fronte agli eccessi ed abusi del potere economico
dell'autorità turca.
1955, 6 settembre. Le
autorità turche organizzano un grande pogrom contro i greci
di Costantinopoli. 29 Chiese sono bruciate e 46 saccheggiate. Le tombe
dei Patriarchi Ecumenici e i cimiteri cristiani sono profanate.
Migliaia di negozi sono distrutti. Centinaia di donne stuprate.
Vandalismi in scala minore hanno luogo in Smyrna.
1974, 20 luglio. L'esercito turco
invade l'isola indipendente e disarmata di Cipro, membro
dell'O.N.U. e ne occupa il 40%, col pretesto che questo è
necessario per la minoranza turco-cipriota, che assomma al 18% della
popolazione totale. (n.d.r. la maggioranza greca di Cipro voleva
l'annessione alla Grecia e i turchi, che solo nel 1955 avevano
completato la pulizia e lo sterminio dei greci di Turchia, avevano
paura, quindi intervennero. Oggi la percentuale è diversa:
migliaia di kurdi sono stati deportati a Cipro per islamizzare la parte
controllata dalla Turchia)
1974, luglio - agosto. Malgrado le risoluzioni del Consiglio di
Sicurezza dell'ONU numero 353. 357. 358. 359. 360 etc. che ingiungono:
"La ritirata senza indugio dalla Repubblica di Cipro del personale
straniero militare". Le forze d'invasione turche sono diventate un
esercito di occupazione permanente, che per 22 anni non accetta le
decisioni di cui sopra, disprezza l'O.N.U., sfida ogni uomo
coscienzioso e mina la pace del mondo.
1978, 25 dicembre. Fascisti turchi massacrano centinaia di kurdi a
Marash.
1978, 28 dicembre. La proclamazione della Legge Marziale in 15 province
del Kurdistan turco proibisce per 18 anni qualsiasi informazioni delle
sofferenze della gente kurda. Il governo fascista di Ankara spera di
attuare con la forza la sottomissione degli asserviti popoli dell'Asia
Minore. Sperano di continuare ad occupare l'Armenia, il Kurdistan, la
parte settentrionale di Cipro e le terre greca della Tracia orientale e
dell'Asia Minore occidentale. Il futuro verificherà quanto
hanno sbagliato. Ogni uomo libero e coscienzioso del mondo deve
contribuire perché ciò avvenga.
1990 e seguenti. Le brutalità turche contro la gente kurda
continuano. La Turchia, mostrando
ASSOLUTAMENTE nessun RISPETTO per le leggi internazionali e gli
accordi, invade l'Iraq settentrionale nel suo tentativo di massacrare
la gente kurda.
Questa cronologia evidentemente
è stata scritta nella seconda metà degli anni
'90, quindi va aggionata.
Come già detto il Parlamento turco ha fatto delle
concessioni alle minoranze etniche (in realtà ai kurdi,
perché i greci rimasti in Turchia sono circa 2.000, gli
armeni forse meno, su almeno 4 milioni di greci e armeni che c'erano
all'inizio del XX secolo). Il problema è l'applicazione di
tali concessioni, perché in Turchia il controllo
costituzionale spetta all'Esercito, che è poco incline al
rispetto dei diritti civili.
Questo è stato ribadito
anche da Chirac nell'appena trascorso incontro di Copenaghen: "Non
basta varare le leggi per adeguarsi agli standard democratici europei:
bisogna applicarle".
C'è anche il problema degli oltre 8.000 villaggi e abitati
kurdi distrutti e la cui popolazione è stata deportata a
Cipro, per islamizzare l'isola, e dispersa nella Turchia occidentale in
mezzo alla popolazione di etnia turca, per turchizzarla. Una famiglia
kurda che vive in un villaggio abitato solo da turchi a centinaia di
kilometri dal Kurdistan e dal suo villaggio (che non esiste
più, perché l'esercito lo ha raso al suolo dopo
averne disperso gli abitanti) se ne frega se la nuova legge gli
consente di aprire una scuola o un giornale in lingua kurda. Quindi
alle aperture turche ("prima vi elimino, poi vi do dei diritti") c'ha
creduto solo Berlusconi, per fortuna non i francesi e i tedeschi.