Perché dormendo moriamo senza saperlo;
andiamo nello spazio in agile volo
senza perdere l'unità che ci integra
e siamo come siamo: identici, immutati
ampi e nudi
come l'azzurro nel tremore dell'aria.
Non abbiamo nostalgia del corpo; non soffriamo
l'assenza della pelle che ci copre;
siamo come prima di nascere: eterei,
vivi nella pienezza del firmamento
e penetranti come luce in ombre.
E quest'abitudine di morire ogni giorno,
senza dolore, senza sorpresa,
naturale come l'acqua
che si lascia attrarre dal declivio.
non ci fa pensare che è una morte
ogni volta che dormiamo,
e che, in ogni morte transitoria,
impara il nostro essere
il vero di morir la morte eterna.
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