José Emilio Pacheco

Traduzione di Carlo Coccioli e Tullio Ristori


Dono di Eraclito

Ma l'acqua cammina sui cristalli
muscosamente:
ignora che si altera
fuori dal sogno tutto l'esistente.

E il riposo del fuoco è prender forma
col suo pieno poter di trasformarsi.
Fuoco dell'aria e solitudine del fuoco
mentre s'incendia l'aria ch'è di fuoco.
Fuoco è il mondo che si estingue e s'accende
per durare (è stato sempre) eternamente.

Le cose offi disperse si riuniscono
e quelle più vicine si separano:
sono e non sono quello che ti ha atteso
una mattina nel giardino pubblico deserto
unito al fiume irripetibile in cui entrava
(e non lo farà mai, mai, due volte)
la luce di ottobre rotta nello spessore.

E tu l'odore del mare: una colomba
come un arco di sale arse nell'aria.
Non c'eri, non ci sarai,
ma la marea
di una schiuma remota confluiva
sui miei atti e sulle mie parole
(uniche mai estranee, mai mie):
il mare che è acqua pura per i pesci
mai sazierà la sete dell'uomo.

E. Bostelman

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