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Maternità (opera di Raffaello)

 

    Dott. Giovanni Pomili  

Specialista in Ginecologia ed Ostetricia
Perugia

 
L'alba della vita. Pagina 1 [ di 3 pagine ].

 

Sommario


1. L'alba della vita umana 5. La riproduzione umana: un evento "a rischio"
2. La procreazione responsabile 6. Le tecniche diagnostiche fondamentali
3. L'etica della Diagnosi Prenatale 7. Le tecniche diagnostiche più recenti
4. Il feto come un paziente 8. Le tecniche diagnostiche future

 

L'alba della vita umana

Alba sul mare

Negli ultimi trent'anni si sono verificati degli enormi miglioramenti nelle conoscenze dello sviluppo del feto nell'utero materno, dal momento del concepimento fino alla nascita, grazie anche alla progressiva diffusione delle tecniche della Diagnosi Prenatale che coinvolgono le competenze di medici Ostetrici-Ginecologi, di Citogenetisti, di Genetisti molecolari e di Biochimici.
La miglior comprensione della fisiologia fetale ha reso possibile anche la diagnosi prenatale della maggior parte dei difetti congeniti .

La diagnosi prenatale - secondo quanto proposto dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) - può essere definita come "qualunque attività prenatale che abbia come scopo la diagnosi dei difetti congeniti, che devono essere interpretati come qualsivoglia anomalia nello sviluppo, presente alla nascita. L'anomalia può essere esterna od interna, morfologica o strutturale, funzionale o molecolare, familiare o sporadica, singola o multipla, " .

La procreazione responsabile

Secondo una recente indagine effettuata dall'Istituto Superiore della Sanità, in Italia vi è una preoccupante carenza di conoscenze sulle principali tecniche diagnostiche prenatali. Infatti, secondo questo studio, il 30 % delle donne in gravidanza non sa nulla della diagnosi prenatale.
L'obiettivo fondamentale della Diagnosi Prenatale è quello di consentire una Procreazione Responsabile .
Questo obiettivo si può ottenere offrendo ai genitori le migliori informazioni possibili sulle varie tecniche diagnostiche e sui rischi di dare alla luce un bambino con una anomalia congenita.
Attraverso una diagnosi precoce, spesso è possibile fornire il trattamento ottimale per molte delle gravidanze affette, grazie alla scelta della sede, del momento e della modalità migliore per il parto.

Nei casi più gravi, come quando ad esempio la malformazione fetale non sia compatibile con la vita od anche quando siano accertate "rilevanti anomalie o malformazioni del nascituro che determinino un grave pericolo per la salute fisica o psichica della madre", vi è la possibilità di optare - anche se dolorosamente - per una interruzione volontaria della gravidanza, secondo quanto previsto dalla Legge n. 194 del 1978 (articolo n. 6, comma b).

In molti altri casi, invece, fortunatamente è possibile rassicurare le coppie e ridurre il notevole livello di ansietà associato spesso ad un evento tanto importante e delicato - nella vita di ciascuno - come la riproduzione umana.

Nelle coppie con rischio riproduttivo particolarmente elevato può essere utile consigliare una pianificazione familiare attraverso le tecniche più moderne della contraccezione.
Infine è certamente auspicabile potenziare le politiche della solidarietà sociale e migliorare i modelli di assistenza agli individui affetti da handicaps ed alle loro famiglie.

L'etica della Diagnosi Prenatale

Fin dai tempi dei grandi medici dell'antichità come Ippocrate e Galeno, l'Etica ha sempre avuto un ruolo fondamentale nel guidare il comportamento del medico.
Certamente non è facile semplificare l'approccio ai problemi etici nella medicina in generale ed è ancora più difficile realizzare un simile obiettivo nel settore della riproduzione umana.
Questo è ancora più vero per una società disomogenea e multi-etnica, come quella attuale, composta da una pluralità di individui con diverse nazionalità, culture, tradizioni, religioni.
Nella storia della Medicina - schematicamente - il rapporto medico-paziente è stato contrassegnato, nei tempi successivi, prevalentemente da tre indirizzi: autoritario, paternalistico, libertario.

L'indirizzo autoritario ha dominato i rapporti medico-paziente fino ai primi decenni di questo secolo.
Il medico era il depositario del sapere. Il paziente, viceversa, era ignorante in materia e quindi non aveva il diritto di discutere con il curante gli indirizzi diagnostici o terapeutici ma aveva soltanto la possibilità di accettare e subire passivamente quanto prescritto.

L'indirizzo paternalistico è andato progressivamente sostituendo quello autoritario.
Il paziente, influenzato dalla personalità del medico e dalla fiducia che esso ispira, si affida completamente a quanto gli viene suggerito, come farebbe un figlio con il padre.
Ancora una volta però la libertà del paziente è estremamente esigua ed il medico conserva tutto il potere decisionale.

L'ultimo indirizzo, quello libertario è andato sempre più sviluppandosi negli ultimi anni, nelle società più avanzate. Il medico resta depositario delle conoscenze sanitarie ma il suo atteggiamento nei riguardi del paziente è cambiato: egli è il titolare di un servizio e pertanto mette a disposizione dei pazienti le sue conoscenze scientifiche.
Compito del ginecologo moderno quindi non è quello di scegliere al posto della coppia ma, al contrario, è quello di informare - senza lasciare prevalere la parzialità delle opinioni personali - in maniera chiara, esauriente e corretta sui rischi ed i benefici delle varie tecniche diagnostiche disponibili nel settore della medicina prenatale e sulle conseguenze che potrebbero verificarsi se qualche esame non fosse effettuato.
Per questa ragione i tests di screening dovrebbero essere effettuati nel totale rispetto di una effettiva libera scelta della donna in gravidanza.


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Specialista in Ostetricia e Ginecologia
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Ultimo aggiornamento: 11 gennaio 2004.

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