Accordi Eretici

TESTO FONDAMENTALE O SEMPLICE TRAVISAMENTO ?

"Accordi Eretici" è un testo critico su Fabrizio De Andre', edito nel 1997 da EuresisEdizioni e invocato a gran voce dalla stampa italiana come "testo fondamentale" sull'autore. C'è parzialmente, in questo, un fondo di verità : si tratta infatti di una raccolta di un certo spessore, ma soprattutto in grado di presentare Fabrizio De Andre' agli intellettuali, o meglio a un certo tipo di intellettuali, com loro "pari". La presentazione di Fernanda Pivano alla stampa, la presenza di Mario Luzi nella prefazione, che chiede scusa a DeAndre' per non averlo potuto conoscere ed apprezzare prima, sono alcuni di questi elementi. Non solo, nell'ultima parte, quella intitolata alla "Musica", si tratta veramente di un testo utile per comprendere meglio i ritmi e le parole di DeAndre'.

Ma allora, da dove questa diffidenza che chi legge ha avvertito da parte del sottoscritto verso il testo curato da Giuffrida e Bigoni ? Essenzialmente dal primo saggio, "Canzoni Corsare", ospitato proprio nella sezione in cui si descrive il De Andre' comeintellettuale. Intendiamoci, non voglio, con le parole che seguiranno, inserire De Andre' nel filone dei pensatori reazionari o "di destra". Non intendo neanche schiacciarlo in una categoria, quella del pensiero libertario o anarco-capitalista, in cui chi ascolta potrebbe ritrovarlo ma nel quale non vuole inserirsi. Tuttavia, l'appartenenza ideologica di DeAndre' non e' come quella descritta in questo capitolo, in cui gli autori, per manifesta (e legittima, vivaddio) partigianeria, vogliono ridurlo a espressione del pensiero di sinistra tradizionale italiano, tra l'altro portando a testimonianza solo spezzoni di canzoni citate senza neanche troppo ordine logico.

Cosi', ci si dimentica della vera ideologia di DeAndre', che emerge prepotentemente dalle sue canzoni, quella anarchica e individualista, critica sia verso il capitalismo ("malato di fame incapace a pagare"1) quanto verso il socialismo e il comunismo ("dei fratelli in tute blu che seppellirono le asce / ma non fumammo con lui / non era venuto in pace"2). La stessa "Smisurata Preghiera", uno dei testi piu' coraggiosi di DeAndre' e sicuramente il meno indicato a essere trascinato per la giacchetta in un'ottica di sinistra, viene stravolta dai due, come tutto, del resto, "Anime Salve", in cui un'analisi affrettata che prescinde dall'etimo delle due parole porta a una maldestra giustificazione ideologica.

Parimenti, "Nuvole" è visto solo in funzione critica anticapitalistica, funzione realmente esistente ma egualmente presente della critica antistatale, organismo capace di prendere dentro di sè e sgretolare i fermenti (giusti o sbagliati che fossero) di una generazione e di un periodo cui DeAndre' e' indubbiamente legato, dimenticandosi del tutto, per esempio, del lato B dell'LP, quello per intenderci di "Megu Megun", "La Nova Gelosia", "'A Cimma" e "I Monti di Imola", degno seguito di "Creuza de Ma" e saltato a pie' pari dagli autori dell'articolo, come se non esistesse, quando invece e' be presente ed e' anch'esso sintomo di una forte maturazione artistica dell'autore, che ha acquisito sempre piu' dimestichezza con i dialatti.

D'altrocanto, l'ossessivo confronto fra DeAndre' e Pasolini, ideologicamente no certamente vicini, sembra decisamente "tirato", così come non si parla della freddezza dell'allora Pci verso la contestazione giovanile, oppure si inquadra storicamente come "periodo buio" quello del boom economico a livello politico fino a sbottare con un "finalmente il centro-sinistra!" che lascia parecchio perplessi. Anche perche' lo si lascia li' cosi', senza andare oltre fino ad esaminare quale poteva essere il disagio degli intellettuali di sinistra stessi verso un governo in teoria piu' vicino a loro del precedente.

Tanto di cappello invece a Giuffrida e Bigoni per l'acuta analisi del cristianesimo (qui ribattezzato anarco-cristianesimo) di DeAndre', ben analizzato tramite la presenza (talvolta sdrammatizata, talvolta esecrata, talvolta derisa) di dio nelle sue canzoni, ma presenza pur sempre "ossessiva".

L'articolo secondo me ha anche, dunque, molti pregi pure tuttavia e' questo tentativo di inchiodare DeAndre' in un ambito ideologico che gli è estrenea a nuocere nel complesso, così come gli nuoce per prolissità e non solo il procedere soprattutto all'inizio per "citazioni" di canzoni sovente non indispensabili, per un libro che presuppone la conoscenza dell'opera del cantautore in oggetto.

Anche Fulvio De Giorgi nel suo "La Storia del Branco e la Storia Contraria" fa una simile operazione, ma più velata, meglio gestita, più sintetica, seppur sempre tirata per i capelli, a mio modo di vedere.

Bello, bello, bello, ma veramente bello invece "Frammenti di un canzoniere" di Ezio Alberione : analisi seria, puntigliosa, puntuale della poetica di DeAndre' condotta anche con un certo brio e una scrittura scorrevolissima come del resto quella di Liana Nissim nel successivo pezzo sul rapporto DeAndre'-femminilità, in cui le (poche)inutili provocazioni politiche (il piccolo borghese spregevole e dunque disprezzato) scompaiono fortunatamente in virtù di un elenco e di una analisi interessante e ben condotta.

Ma sono gli articoli di Fabbri, Fiori e Pestalozza la vera ricchezza del volume : DeAndre' e la sua musica, non un ideologo, non un poeta, non un demiurgo, un cantautore, ma non "ridotto" a questa dimensione ma valido proprio in questa dimensione. Sinceramente, anche in quanto accostatomi a DeAndre' da un periodo di tempo realtivamente breve, credo questa parte sia un valido supporto a chiunque, come me, voglia incominciarne le lettura e la comprensione.

Il volume si conclude poi con i testi dell'ultimo album nelle loro versioni manoscritte, interessante pubblicazione che ci porta a conoscenza del "working in progress" di DeAndre', seguita da una completissima discografia che potete ritrovare anche su questo sito. (Al.Min.)

Ovviamente ci rendiamo conto di avere ospitato soltanto una particolare lettura del testo di Bigoni-Giuffrida, condizionata certamente da una visione ideologica differente se non contrapposta a quella deglia autori. Altrettanto ovviamente attendiamo una eventuale replica, che sara' inserita in questa pagina.