Sommario

La Risveglia


n° 1 Maggio - Agosto 1999
quadrimestrale di varia umanità

Parole vuote, bombe piene

di Corrado Barontini **

C'è chi confonde la sòma col basto
chi scambia il chiasso co' la melodia
non posso non parlare del contrasto
fra l' America, la Serbia e così via
proverò a toccare questo tasto
anche se mi piena di malinconia...
a sentir parlare di bombe intelligenti
non so se sono matti o delinquenti

i risultati ognuno li ha presenti
la guerra non può esser necessaria
ogni guerra offende i sentimenti
di chi pensa a un' azione umanitaria
priva di costrizioni e di tormenti
Parole vuote volano nell' aria
sono come aerei da distruzione
unica forza di chi vuol ragione

Mi viene in mente l' immagine di Munch
che grida BASTA dai fiordi norvegesi


** Corrado Barontini è un grossetano noto per il suo impegno nello studio delle tradizioni popolari e dell'ottava rima, organizatore di un festival maremmano dei rimatori a braccio e componente del Coro degli Etruschi. E` autore di numerosi lavori di poesia e antropologia culturale; fra quest' ultimi segnaliamo La Befana nell'immaginario infantile (usanze e comportamenti nella famiglia contadina)


Un NO alla guerra e il dovere della Pace


Si chiude un secolo di barbarica intolleranza, segnato da due guerre mondiali; il tragico Novecento dell' olocausto ebraico, armeno e zingaro.
Un secolo che è stato anche tempo di tante guerre locali e di sofferenza estrema per cento popoli.

Quanto è accaduto, ora avviene di nuovo e il '99 si consuma tra gli incendi e le distruzioni della sciagurata pulizia etnica voluta da Milosevic; mentre urla la follia di quelle bombe intelligenti, siglate NATO.

Questo è il '99 di una guerra balcanica generata da contrasti fra le popolazioni della ex Iugoslavia che, per dieci anni, colpevolmente, sono stati alimentati o dimenticati.
Una guerra che è segno dell' inadeguatezza dei paesi più potenti ed evoluti del mondo e un conflitto, per giunta, di incerto destino.

Un tempo di morte e di dolore, sofferenza e tragedia collettiva.
Così gli assassinii organizzati da Milosevic, così le morti a firma UCK e Nato, tragedia senza confini per le popolazioni civili del Kosovo e della Serbia.

Condividiamo, senza riserve, la posizione ora assunta da Amnesty International (Italia) che chiede il deferimento al Tribunale speciale per la ex Iugoslavia ( crimini di guerra ) dei responsabili delle operazioni di pulizia etnica ma anche di coloro che hanno la responsabilità per le vittime civili ( degli obbiettivi civili ) nei bombordamenti di Serbia.

Per dieci anni si sono sottovalutati e ignorati i problemi di questo Kosovo; isolati e senza ascolto europeo anche gli oppositori interni del regime di Milosevic; alla fine ecco una guerra con quelle popolazioni, vittime del regime, sotto le bombe.

Una guerra da respingere dunque, mentre da rifiutare è l' ipocrita atteggiamento di sofferta partecipazione all' impresa di coloro che dicono di amare la pace ma lanciano bombe.
Rifiutiamo la guerra in nome della pace e dei valori della convivenza civile, perché non può esserci una guerra etica, anche se in nome di diritti umani violati.

E cosa dire del tristissimo impegno dei media, troppo preoccupati dell' ascolto, nell' amplificare gli echi guerrieri, mentre trascurano, o perfino nascondono, le voci di coloro che - come il Papa e il Movimento Pacifista - invocano la sospensione immediata delle ostilità, dal lancio dei missili alla pulizia etnica, per un accordo che porti alla pace, salvaguardi le popolazioni, le etnie, i diritti conculcati dei popoli.
Una guerra che costa migliaia di miliardi, ed è misura dell' offesa al mondo dei poveri.

E' allora in nome degli ideali di pace, di democrazia e di fratellanza che hanno caratterizzato la nascita di questo Novecento che, dalle colonne di questo foglio, protestiamo contro la guerra, invitando il Popolo a levare la sua protesta, perché la Ragione prevalga sulla barbarie, sulla violenza, sui disegni strategicici di questa o quella potenza; perché la guerra - come ha scritto Corrado Barontini - non è mai necessaria.
Venga il tempo per il dovere della Pace.

La redazione

La Risveglia nuova serie on-line del giornale fondato nel 1872