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La Risveglia
Carla BatistiniVolentieri pubblichiamo in questo spazio, che sarà dedicato a chi si diletta di composizione poetica, i versi che ci ha fatto arrivare Carla Batistini.Figlia di un orafo, che amava i libri e "aveva le mani d'oro", la Batistini è nata a Prato ed è vissuta sui monti pistoiesi e a Gerfalco, fra le Carline e le Cornate, prima di trasferirsi a Follonica. Ha scritto poesie che sono apparse in diverse pubblicazioni e recentemente ha collaborato, con alcune liriche, al grosso volume curato dal Gruppo Iride di Massa Marittima, del quale fa parte. A CinziaTi ho vistaqualche volta occhi neri e colorata (sembravi) e di festa quale ala malvagia ti calava nel cuore quale ombra nell'ombra quel pomeriggio rosso un grido muto e case cieche e bianche (ventri oscuri) e tu ventre di madre attonita e lontana nello schianto cercavi rosa la luce attimo e fiori seni e ricci bruni anche canzoni poi ti coprì la notte con quella stella rossa nel petto come una sposa bella FebbraioSono fiorite nell'ortoLe mimose gialle I gabbiani e le ville Chiamano la primavera ...... Gentile amico, tu torni? Morte da caneLei era spesso disperataaveva occhi molli occhi da cane. Un giorno vide la sua morte, era un giorno come un altro qualcuno aveva portato il vecchio cane randagio al canile municipale. E' meglio così, dissero e lei vide la sua morte. Provò a gridare quel giorno, ma la voce delle campane confondeva il vento. Lei non sapeva cantare né fare chiasso, avrebbe voluto essere la sirena di una fabbrica o qualsiasi altro strumento molto rumoroso. Ma la voce delle campane si perdeva nel vento, e lei riconobbe la sua morte. Le sedeva accanto ogni sera, aveva imparato ad amarla poco meno della vita. La morte aveva mani fredde ma il suo volto era invitante come il letto di una sposa. Sembrava un giorno come un altro, "Hanno ucciso il vecchio cane randagio" .... dissero. Nessuno udì il suono delle campane, solo lei lo udiva, lei che ora vedeva lontano come le streghe e udiva cose che gli altri non avevano detto mai. Maturità e ricordiRicordi e giornigiorni e fiori e neve avvinghiati ai capelli. Di qua di là dagli anni ... di più ... di meno di mai? ...E il sorriso contratto Sonnacchioso meriggio ronzante e calde pietre di sole ... e la soglia la soglia che ti trema cuore o ti incanta
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