Antonio Murri
Note Biografiche

 

Antonio Murri è nato ad Acquarica, in provincia di Lecce il 16 giugno 1933. Trascorre parte della sua giovinezza a Mesagne (Br), dove la sua famiglia possiede una tenuta, ed emigra a Bengasi e poi a Tripoli, in Libia.

Dopo varie esperienze tra le quali un arruolamento in Polizia come istruttore di nuoto, si trasferisce a Torino presso due sue zie e inizia nel laboratorio di Via Lodi il suo cammino nella scultura.

"Alla scultura sono arrivato per caso, ma forse ci sarei arrivato comunque perchè dovevo averla nel sangue. Il mio banco di liceo pareva già una scultura: era intagliato in modo tale da essere inservibile e mi valse una sospensione da scuola per due mesi.
Arrivato a Torino, a tempo perso in uno scantinato facevo qualche lavoretto e coltivavo la mia vecchia passione. Solo nel 1964, date le dimissioni dal corpo di Polizia, avviai la mia prima bottega di poche cose in via Chivasso: una vecchia incudine poggiata su molle per ammortizzare i colpi sul pavimento malandato, una morsa, un paio di martelli e una stufetta con la quale mi scaldavo e piegavo il ferro.
Per caso avevo un blocco di ferro inutilizzato che mi divertii a forgiare e per caso Marziano Bernardi, che venne da me per dei lavori, lo vide..."

Il 24 maggio del 1972 Antonio Murri viene insignito dall'Accademia delle Scienze, Lettere ed Arti, presieduta dal prof. Mario Pocobelli, della nomina a membro honoris causa nella classe accademica "Nobel". Nel 1978 una sua scultura viene inclusa nella collezione della Casa Bianca dopo essere stata esposta al Museo d'Arte Moderna di New York.
Antonio Murri ha continuato fino all'ultimo a lavorare nel suo laboratorio di via Lodi 17/A a Torino. Visitare la sua fucina, che da anni fornisce alla RAI il materiale più disparato per ambientazioni e scenografie, significa entrare nel "regno del ferro".
Antonio Murri ci ha lasciato nel Dicembre 2000; chi ha avuto il privilegio di conversare con lui difficilmente dimenticherà il suo sguardo e l'impossibilità di evitare di volergli bene. 
Il figlio Aldo risponde al numero di telefono (+39) 011/248.76.28.