Da: Chris
Oggetto: [INC] Cuginetta
Data: martedì 17 marzo 1998 19.41
Se non vi piace scusatemi, e' la prima volta che posto (si dice cosi'?)... sto facendo la figura della scema... vabbe'
La Cuginetta
Non dimostrava affatto i suoi sedici anni: il vestitino estivo esaltava il contorno dei piccoli capezzoli che puntavano sul cotone colorato, i tratti del viso erano delicati ed infantili, i capelli scuri e sottili... leggere gocce di sudore che le imperlavano la fronte. Faceva molto caldo ed anche stando fermi davanti alla televisione non potevano sfuggire alla calura d’Agosto. Ma lui, della televisione, non si era accorto. La guardava... Lei ricambiò per un attimo lo sguardo insistente : “Non c’è nulla, non avete delle cassette registrate?” Lui non capì subito, poi rispose : “Non lo so, quando sono partito per il militare non avevamo il videoregistratore, fammi vedere”. Prese a scandagliare gli involucri, poi ne scelse uno nero, su cui erano stampigliate solo due lettere... iserì la cassetta e andò a sedersi accanto a lei con il telecomando in mano. “Ora però non so come si accende”. Lei osservò la scatoletta, poi spinse due o tre tasti a caso. Le immagini partirono. Erano confuse, inizialmente, poi si assestarono. Quando capì di cosa si trattava, cercò disperatamente di fermare la registrazione, ma quel coso non ne volle sapere. Si guardarono imbarazzati, poi scoppiarono a ridere all’unisono, mentre sul video un numero imprecisato di corpi si aggrovigliavano in posizioni fantascientifiche... “Scusa, deve essere di mio fratello... m spiace...”; “No, non ti preoccupare ... non è colpa tua, sono curiosa... non ne ho mai visto uno... lascialo, tanto non c’è nessuno...”. Lui annuì evitando di guardarla in volto, mentre nel tubo catodico una vecchia prostituta spalancava le fauci per accogliervi un pene enorme. L’anziana donna prese a spompinare un uomo di colore con grande ardore. In primissimo piano le labbra andavano su e giù per tutta la lunghezza del membro. Rossana era imbarazzata, ma non distoglieva lo sguardo. Matteo avvertì il desiderio crescere in lui. La scena cambiò, e dopo un brevissimo preambolo, una bella ragazza bionda fu aggredita da tre uomini che, manco a dirlo, in trenta secondi le avevano dilaniato le vesti. Legata al letto, subì gli assalti instancabili del terzetto... dopo una decina di minuti persi in mugolii e grida, calava la notte sulla stanza e uno dei rapitori scendeva a patti con la giovane disperata... la bella sarebbe potuta sfuggire se avesse concesso al bruto una prestazione particolare di sua spontanea volontà... sì, no, sì, no... infine lei si sistemò a quattro zampe e fu rudemente sodomizzata, con dovizia di particolari... Matteo era al colmo dell’eccitazione, mentre Rossana aveva distolto lo sguardo dalla scena... dal televisore giungevano gemiti, incitamenti e parolacce d’ogni tipo... Matteo allungò una mano sul ginocchio sinistro della cugina... lei restò impietrita... e lui non ci pensò due volte : con un movimento improvviso la baciò sul collo... poi sulla bocca, mentre l’altro braccio la stringeva... con la lingua forzò le tenere labbra e lei si abbandonò al suo bacio appassionato. Intanto la mano saliva lungo le cosce, alzando la gonna. Lui tornò a baciarle il collo con voluttà... fulmineo, infine, si inginocchiò di fronte a lei e divaricò le cosce... “Voglio leccarti, fatti leccare la fica, dai lo voglio... apri le cosce, fatti leccare...” ; “No... no... fermo, no, non voglio”. Lei tentò di divincolarsi, ma lui aveva già afferrato gli slip e con uno strappo veemente riuscì a calargieli un po’. Lei aumento la resistenza. Le cosce erano umide di sudore e gli slip bagnati. Uno strappo e saltarono i bottoni del vestito, dei quali almeno uno cadde rumorosamente in terra. Il seno venne alla luce nella sua acerba bellezza. Matteo ci si tuffò sopra mentre insieme scivolavano dal divano. Lei era schiacciata dal peso e non riusciva a togliersi dalla sua stretta, solo la schiena poggiava ancora sul sedile... Sempre intento sul piccolo capezzolo rosa, Matteo afferrò le mutandine di lei da un lato e riuscì a calargliele ancora, fino a metà coscia. Tirò ancora, ma il movimento congiunto del corpo di lei che tentava la difesa ebbe come risultato di far saltare il piccolo filamento laterale degli slip... Nuda, Rossana trovò un attimo giusto per la fuga, ma non seppe approfittarne. Risbattutala sul divano, Matteo riaprì le cosce madide di sudore. “Sì ecco, fammela leccare, la tua bella fighetta... Aprila...” Lei urlò ancora un paio di no, ma intanto la lingua aveva già cominciato a lisciarle le labbra... Sul video, intanto, la sodomia era giunta all’acme e la ragazza incitava lo stupratore a sfondarla ancora di più. Il tenero tempio della giovane Rossana dischiuse in fretta i battenti e le sfuggirono alcuni ingenui mugolii di piacere mentre ancora con la mano premeva sulla testa di Matteo nel tentativo di allontanarlo da sè. Lui non smise di profanare la sua intimità con la sua lingua avida... Le labbra si bagnarono immediatamente e potette assaporare il profumo di lei, reso più forte e salato dal sudore... La sentiva gemere sottovoce, ora, con continuità, piena di stupore... Intanto il suo membro premeva vivamente sui pantaloni, e, senza fermarsi, lui provvedette a liberarlo sbottonando prima la patta e poi i boxer. Avrebbe potuto ergersi su di lei e spofondare poi nella sua più remota intimità, ma in quel momento la giovane fu sopraffatta da un lunghissimo orgasmo, le cosce sode si tesero all’estremo, l’intero corpo si contrasse ed i seni si protesero verso l’alto... A Matteo non era mai capitato di assistere ad un orgasmo così lungo e silenzioso : avvertiva solo il respiro più affannoso ed un flebile gemito in sottofondo. Durò un’eternità e sulla sua lingua si depositò generoso il piacere di lei... Quando poi lui si allontanò, lei richiuse prontamente le gambe... Abbassando lo sguardo, per la vergogna... Non capì se dei gemiti o della vista del suo membro eretto... Lui fece per riabbottonarsi, ma lei lo fermò sfiorandolo con una mano... Sempre tenendo bassi gli occhi, accostò la bocca esitante alla sua virilità e dopo qualche secondo si immerse in lei... A Matteo fu sufficiente pensare ai gemiti di lei, alla sua espressione sorpresa di fronte all’orgasmo, che era forse il primo della sua vita, agli occhi bassi di fronte alla sua possente virilità, per cominciare ad eruttare un fiume copioso di sperma che, con suo grande piacere, lei bevve avidamente, accogliendolo in sè fino al punto di succhiarne dolcemente gli ultimi fiotti sulla punta. Lo abbandonò ansimante, con il labbro inferiore decorato da una goccia di seme... La piccola lingua uscì allo scoperto furtiva e asperse anche l’ultimo indizio della calda libagione. Si rivestirono, silenziosi, Rossana recuperò il piccolo bottone saltato e sfilò definitivamente gli slip ormai inservibili. Nel video un vecchio paralitico spiava le nipoti adolescenti intente a fare la doccia. Rossana si sedette nuovamente sul divano. Matteo approfittò per prendere in cucina qualcosa da bere. Si dissetarono senza proferire parola, mentre il ghiaccio tintinnava nei bicchieri. Poi si baciarono di nuovo, con le labbra fredde che davano uno strano effetto sulla loro pelle sudata. Matteo afferrò un pezzo di ghiaccio e lo passò sul collo di lei, poi le sbottonò la veste e bagnò i piccoli capezzoli, infine li riscaldò con la lingua provocando fremiti febbrili nella ragazza. La sua mano corse tra le cosce, sollevò la gonna è sfiorò la peluria folta. Poi fu il ghaccio a percorrere quella via, allietato dai piccoli respiri concitati della fanciulla e dai suoi tremiti. Rossana si distese sul divano allargando le ginocchia. Matteo si tuffò tra di esse strappandole un lungo gemito... Riemerse : “Voltati”... Lei attese un attimo, quindi si girò stendendosi supina. Fremente di desiderio, lui prese un altro cubetto e, lentamente, sollevò la gonna portando alla luce un magnifico sedere, sodo, stretto, sporgente, con due natiche rigogliose ma dure... Fece sì che il ghiaccio percorresse lo spacco... Rossana trasalì, irrigidendosi, poi si concesse nuovamente a quel massaggio gelido. Matteo divaricò le natiche ed individuò lo stretto orifizio tra di esse, vi passò il cubetto, poi si piegò sulla ragazza e la leccò... Un brivido le percorse la schiena e si irrigidì. Rossana si girò verso lo schermo dove nel frattempo, il vecchio paraplegico era riuscito a corrompere una delle nipotine la quale, assestatasi sulle sue ginocchia, gli stava per concedere accesso alle sue infantili terga... Matteo cominciò a togliersi i pantaloni,poi la camicia e infine i boxer, quindi tornò dietro di lei e andò ad osservare anche lui le sequenze che scorrevano. La ragazzina, appoggiato il membro sull’apertura, raccomandò al nonno di non farle troppo male, quindi, con perizia, dette seguito all’incesto... Il vecchio cominciò a godere sonoramente, mentre la bambina si lasciava scappare qualche lamento di dolore... tanto che infine si dovette fermare. Senza perdersi d’animo, il nonnino estrasse da un cassetto un vibratore grosso e lungo, lo unse con il contenuto oleoso di una boccetta, quindi, presa la bimba sulle ginocchia come per sculacciarla, glielo infilò su per le natiche . Quando le terga si furono richiuse sul lungo strumento di tortura, la macchinetta venne accesa e dette luogo un fruttuoso lavoro di trivellazione . Quindi, sospeso tale preliminare, la bimba tornò a sedersi sul cazzo duro del vecchio e gli concesse l’agognata meta che l’olio e la perforazione avevano reso più accessibile...Rossana guardò il cugino che frattanto, aveva ripreso a baciarle le natiche : “L’hai mai fatto con una ragazza ?” ... “Ad essere sincero no ....” Rispose lui imbarazzato ... Silenzio, poi “Ti piacerebbe ?” ... “Penso ... Credo di sì, ma tu ... Non vorrei...”. “.... Fallo .. Fallo ... Ma ... Tienimi ferma, stringimi forte ...” ... “... Vuoi che prenda ... Che faccia come hanno fatto lì? Altrimenti, se non lo hai mai fatto ...” ... Lei annuì ; Matteo si alzò e scomparve dietro la porta saltellando sino alla cucina... Tornando indietro con l’olio era sicuro che lei non ci sarebbe stata più, che l’avrebbe trovata già rivestita... Non fu così : stava come l’aveva lasciata, supina sul divano, la testa tra le braccia... Si riaccostò a lei tremante. Prese ad accarezzarla... Infine si verso l’olio sulla mano, ma prima di ungere l’asta palpitante, gliene passò sulla schiena e sulle natiche, facendola sobbalzare. La mano unta allargò le natiche e percorse lo spacco... Giunta all’orifizio, una delle dita tentò dolcemente di penetrarvi. Rossana gemette mentre venive esplorata. Matteo si inginocchiò dietro di lei, usò l’olio per rendersi scivoloso , infine le passò un braccio sotto il ventre e la tirò a sè perchè si inginocchiasse... Ci ripensò, la fece inginocchiare in terra, appoggiata al divano, piegata, il piccolo seno che spariva nel cuscino... Accostandosi a lei sussurrò : “Così non potrai muoverti, ti schiaccerò con il mio peso”... Lei gemette : “Oh sì, sì ...schiacciami... Tienimi ferma, fai di me ciò che vuoi... Usami... Sì... Usami per il tuo sporco piacere... Dai... - La voce si era fatta affannosa - Fammi sentire la tua forza... Lo voglio, voglio sentire chi è il padrone... Presto... Vio ... Violentami... Sì , violentami... Io non voglio essere presa così, non voglio, e invece tu mi costringi...” Matteo sentì la verga incandescente, animata dalle folli parole di lei... Era questo che voleva, Rossana voleva la violenza... Voleva essere violentata, stuprata, così da espiare il peccato che aveva commesso concedendosi al suo “bacio”... Accostò il membro alle terga, scoprì il solco, impugnò l’asta e instradò la punta... Rossana era silenziosa ora... Aveva paura... Matteo si piegò su di lei e cominciò a premere... Lei avvertì la spinta e si lasciò andare... “Oh... lo sento... Mi sta aprendo, oh... No, non farmi troppo male, fai piano”... Matteo si accostò al suo orecchio : “Lo sai benissimo che non farò piano, appena sarò entrato comincerò a cavalcarti... a montarti come si fa con le vacche...” ... “Oh... Sì” Tentò di divincolarsi, mai lui lestrinse i fianchi tanto fa farle male... “é tardi cugina, ormai ti devi rassegnare ... Fammi godere... Voglio entrare tutto...” Spinse con vigore e avvertì chiaramente la pelle che si dilatava per lasciare entrare il glande infuocato... Rossana soffocò un urlo nel cuscino... “Oh, sei enorme... Ah, no... Mi fai male... Ti prego... Non così... Ah... Non voglio ...” ... “Lo so che non lo vuoi, ma ormai è dentro per metà. E tu ti sei aperta come una puttana, morbida come il burro , vieni qui , fammi impazzire fammi arrivare in fondo” . Dette un’ultima spinta e il membro avanzò prepotente nel canale . Rossana urlò ancora , ma ormai la roccaforte era espugnata ... Matteo impattò violentemente contro le terga sode di lei ... fu una sensazione di potere assoluto ... Ormai ebbro di piacere , animò una furiosa battaglia con il lacerato anello di carne , strappando alla sedicenne gemiti di dolore . Faceva avanti e indietro con la potenza degna di un toro . E lei subiva con lamenti e sussurri spezzati : “Così ... Sì ... Ah ... Come sei forte ... Ancora ... Sono tutta aperta ... Ah .... Mi fai ancora male ... Ah ... Sì ... Tienimi stretta ... Possiedimi ... No ... Ah ... Basta , basta ...” ... Matteo avvertì sopraggiungere il piacere : “Eccomi , sto per venire ... Sì sto per venire ... Proprio in fondo , sì in fondo ...” ... “Vieni , vieni, godi di me, completa la tua sporca opera ... Ah ... Piano , piano ... Sei enorme ... Mi hai lacerata ... Sono completamente sfondata ... Avanza ancora , ancora , ancora ... Sì ...Vieni dentro di me ...Aah ... ” “Eccomi ... Vengo , ah...ah , è magnifico.. Di più apriti di più...” .... “Tutto quello che vuoi ... Ah ... Mi hai aperto...Ah.. Ecco sì mi hai aperta ancora di più .Ora però vieni, non ne posso più, vieni, vieni...” . Prese ad eruttare un mare di sperma , giungendo dopo qualche secondo a svuotarsi completamente in lei che frattanto lo incitava a venire ... Traeva soddisfazione nel sentirsi usata, posseduta animalmente , senza possibilità di godere , schiava conscia di esserlo , incolpevole vittima di violenza ... Matteo provò un ultimo brivido nel pensare di aver cavalcato così rudemente la cugina sedicenne , dal seno ancora immaturo , assolutamente vergine , eppure ... L’aveva montata senza remora alcuna , senza preoccuparsi dello scempio delle sue terga .... Quasi come un guerriero conquistatore . Aveva goduto di quel corpo puro ed innocente , fresco , sodomizzandolo con la brutalità degna di una bestia immonda .... Avrebbero dormito nella stanza sopra il vecchio fienile, perchè in casa c’erano parenti fin dentro al divano e poi : “Voi siete giovani...”...Aveva sentenziato la zia Mara. Matteo pensò a quello che avrebbero fatto la notte, soli nella stanzetta buia. Gianni e Sandro portavano su i letti, mentre lui e Antonia tiravano un filo da bucato in mezzo alla stanzetta per formare una specie di separè con un lenzuolo. La cosa lo faceva sorridere... Quando si girò, però, vide che i letti erano tre... Anzi, il terzo era una brandina... Buona solo per un bambino... Caterina ! Ma la sorellina di Rossana non c’era, ne era sicuro... Chiese... Stava arrivando con il treno dalla colonia... vide sfumare la nottata.

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