Da: Mitzka Bop
Oggetto: Luna
Data: marted́ 24 marzo 1998 1.54
Nicole nella cella, Nicole... Nicole nel segreto, Nicole... Vivere cosi’, e’ vero quanto la pioggia che batte sul lucernario della sua stanza di bimba, custode di sogni e tormenti. Nicole che scalpita, Nicole... Il ticchettio sostenuto del ritmo dei suoi pensieri che s’increspano, riflettendosi in un cerchio di emozioni, mentre cadono gocce fredde e flessuose, foglie di papavero; cadono e tratteggiano ombre sul corpo di Nicole, illuminata dalla luce della Luna, riflettore del suo palcoscenico privato. Pare che quelle stilettate penetrino Nicole con straordinaria intensita’ nel profondo della sua anima, dando forma a quei timidi gemiti e impercettibili sussulti che infiammano la cristallinita’ della scena. Sente sfiorare la seta della lingerie dal tocco morbido e sinuoso della sua mano, che si insinua percorrendo il corpo con navigata maestria; scende con un lento movimento dalla spalla sinistra verso l’incavo dei seni, soffermandosi appena sul capezzolo, dove avverte il turgore che inizia ad accennarsi. Scende quindi verso l’ombelico, che accarezza lievemente con i polpastrelli in brevi movimenti circolari, e questo trasmette ondate di elettriche sensazioni che attraversano tutto il suo corpo raggiungendone ogni zona. Goccia dopo goccia, il viso di Nicole si modella in una maschera di estasi e lussuria, le palpebre socchiuse lasciano appena intravedere lo scintillio degli occhi e l’intensita’ dello sguardo, che rimanda alla Luna i suoi raggi d’intesa; le sue labbra ne plasmano i lineamenti con involontarie contrazioni che la costringono a smorfie di piacere. L’altra mano, partendo dalla coscia sale attraverso la sottoveste, fino ad incontrare la calda rotondita’ del suo corpo, ed inizia ad avvolgere e cullare il seno scosso dal battito del proprio cuore, che nella magia della pioggia sembra prendere parte al ritmo delle sensazioni che pervadono Nicole. Stringendo dolcemente la carne nella mano, le dita si strofinano vogliose sul capezzolo ormai gonfio di eccitazione, ora imprigionandolo tra le nocche, ora stuzzicandolo con lunghe unghie affusolate, finche’ il lento ritmo del sospiro viene spezzato da un primo gemito di piacere smorzato in gola che pare scendere come un brivido gelido lungo la schiena, appena inarcata dallo spasmo repentino. La lingua intanto raccoglie la calda saliva che si accumula in bocca e la ingoia con un rumore sordo, come per nascondere l’evidenza della passione. Scivolando lentamente sul proprio corpo come guidata da una forza incontrastabile, dolce e determinata insieme, Nicole avverte la prima peluria del pube e subito le gambe si stringono e si schiudono, timorose e vogliose di accogliere il passaggio irresistibile delle dita, che incontrano e solleticano il clitoride, subito accompagnate da un secondo e piu’ incisivo gemito. Il respiro si fa sempre piu’ affannoso ed a fatica riesce a controllarsi senza esplodere in una sorta di guaito di godimento. Il clitoride e’ ormai fatto preda di carezze e giochi sempre piu’ espliciti ed il tenero orifizio di Nicole si presenta come un nido caldo ed umido, che i polpastrelli si prestano a schiudere per lasciare che la Luna possa penetrarvi fino a riempirla con i suoi raggi virili e possessivi. Nicole guida la luce lunare affondando un dito dentro il proprio corpo e ritraendolo completamente bagnato e luccicante dei riflessi argentei della Luna. Svelato il fascino della penetrazione, Nicole rientra con passione e vigore, spingendo il proprio dito completamente all’interno ed esplorando con un lento e continuo gesto rotatorio le pareti interne del suo sesso, unendo ai movimenti una voce roca di piacere, in balia delle elettriche sensazioni che la Luna produce al suo ingresso. Poco dopo un secondo dito si unisce al concerto ed il corpo di Nicole inizia a tremare ed a scuotersi mentre la frenesia si e’ impadronita dei suoi gesti che senza guida ne prendono il possesso penetrandola ed invadendola senza sosta, facendole urlare senza piu’pudore frasi sconnesse rivolte alla Luna, interrotte da rantoli acuti e strilli. Senza piu’ difese, Nicole si abbandona, pronta ad accogliere l’orgasmo della Luna che si prepara a fare brillare nel corpo della giovane la scintilla del sesso. Sempre piu’ furente, sempre piu’ impetuosa, Nicole raccoglie gli ultimi istanti di lucidita’ per poi esplodere in tutto il suo corpo con fiammate di godimento; il suo corpo si contorce senza controllo, pulsando, e imprigionando le dita e la Luna nel calore bagnato del suo orifizio. Accecata dai bagliori dell’orgasmo, la sua voce ormai priva di volonta’, libera urla di passione violente e lussuriose; e tutta la scena sembra fissarsi in un attimo senza fine. Poi Nicole si acquieta gradualmente nell’oblio, lasciandosi accarezzare dai raggi della Luna che non vuole cedere alla tristezza: il carceriere sta gia’ salendo, d’altronde una strega non puo’ rimanere impunita. Mitzka Bop

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