PENSIERO

By Vampyria

Sono qui nella mia oscura cantina, Il sole sta tramontando, lo vedo dalla luce rossastra che filtra dal vetro spaccato...tra poco il mondo potra' essere mio. Sono qui con un foglio e una penna nella versione piu' moderna, chiudo gli occhi e sento come una scossa elettrica prendermi la mano...la mano si muove veloce sui tasti, chissa' cosa ne verra' fuori stavolta.... E' strano come a volte mi possa capitare, sono li' e mi metto a scrivere come se una forza oscura si impadronisse di me...non so neppure quello che scrivo...mi rendo conto solo alla fine di come sto scivolando sempre piu' in basso, nell' abisso senza fondo di non so nemmeno io cosa e ogni volta mi stupisco ancora di quello che sono diventata da quella notte strana di cui non ricordo piu' niente a parte che c'era la luna e tante stelle come non avevo mai visto prima di allora...un vento strano e un lieve e silenzioso battito d'ali...poi piu' nulla. Da allora non ho piu' visto la luce del sole...spero che non sia cambiato...erano stupende quelle albe di circa 300 anni fa quando il sole si levava da lontano tingendo il cielo di rosa con mille strani effetti di luce come se ci avessero spruzzato delle pagliuzze d'oro...e quei tramonti dietro gli alberi che insanguinavano il cielo e lo bruciavano in un fuoco rovente... Ora tutto questo e' andato...esiste solo la notte per me...la notte che prima non vedevo con gli stessi occhi con cui la vedo adesso...la notte misteriosa e stupenda, la luce della luna fredda e argentata, la notte mio rifugio e mia salvezza... Ma che senso ha la notte senza il giorno? come non avrebbe senso il bene senza il male...e' come se vivessi a meta', come se fossi sospesa in un limbo di non-vita o di non-morte: sono la stessa identica cosa. E cosi' continuo da secoli, nascosta dal mondo infame, nelle tenebre...nessuno sa della mia esistenza, chiunque mi vede una sola volta e' destinato ad una morte dolce...non se ne accorge nemmeno. Non so nemmeno che faccia ho: gli specchi non riflettono la mia immagine, ricordo vagamente i miei tratti di quando ero ancora viva e credo siano r rimasti immutati nel tempo come la mia sete di sangue che si accresce notte dopo notte. E' una cosa difficile da spiegare, come ogni notte una forza malvagia mi attiri verso la vita che scorre nelle persone, e come nello stesso tempo ogni notte mi odio per quello che faccio...ma non posso farci niente. Non posso morire, ne' invecchiare, sono condannata a vagare per sempre, notte dopo notte e a spiegare il mio mantello di morte...



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