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MARIO EREMITA
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MISURE: 45 x 65 cm - MEASURE 17.7 x 25.6 in
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TECNICHE: tecnica mista con metallo prezioso su tavola
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MEDIUM: mixed technique with precious metal on table
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contatta Galleria d'Arte III Millennio per info
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- Mario Eremita nasce il 18 / 10 / 1942 a Villafranca Lunigiana in provincia di
Massa Carrara.
- Bambino dotato di straordinarie capacità creative, padroneggia le tecniche della matita dell'acquerello e della tempera.
Eremita, diplomatosi in materie artistiche, prosegue gli studi frequentando, al Politecnico di Milano, i corsi di Architettura. Con l'inizio della contestazione del 1968 egli abbandona la scuola affascinato dalla musica e dai suoi miti e, grazie alla sua capacità espressiva di cantante, viaggia per l'Italia ed il Mondo come musicista.
La cultura ed i caldi colori medio orientali arricchiscono l'immaginario creativo di Eremita lasciando un segno profondo nella sua espressione artistica.
Dall'inizio degli anni Settanta l'artista si dedica all'insegnamento del Disegno e della Storia dell'Arte. Eremita costruisce un legame particolare con gli allievi grazie alla propria preparazione culturale e all'applicazione d'innovativi metodi d'insegnamento.
Questo è l'ambiente che sviluppa e consolida aspetti fondamentali dell'arte di Mario Eremita che tratta il tema della condizione umana. Il periodo dell'insegnamento segna per l'artista una lunga fase di produzione di dipinti di intensa espressività e disegni in cui si manifesta una divertente dote
dissacratoria.
Negli anni Settanta e Ottanta l'artista elabora gli aspetti fondamentali e i contenuti della sua arte.
Al culmine della sua esperienza nella scuola, Eremita è regista e sceneggiatore di due opere teatrali interpretate entrambe dagli studenti. La prima è tratta da un racconto di Hermann Hesse intitolato "Straordinarie notizie da un altro pianeta"; la seconda è ispirata alla vita di S. Francesco d'Assisi. Le opere vengono replicate nel Teatro Comunale e nella Chiesa di S.Francesco a Treviso.
I suoi dipinti si trovano presso il Museo d'Arte Moderna di Beirut, la
Galleria Civica di Foggia la Quadreria "Cesarini" di Fossombrone ed il
Museo Civico "Bailo" di Treviso. Opere dell'artista sono in possesso di collezionisti e personalità pubbliche di tutto il mondo. Dal 2000 tutta l'opera di Eremita è trattata in permanenza presso la
galleria d'arte III millennio a Venezia.
- Eremita ha interpretato i quattro semi delle carte regionali, spinto dal fascino di quelle più comuni che sono su tutti i tavoli delle osterie. Ha realizzato una serie di quaranta capolavori in tre collezioni, per un totale di centoventi disegni, con la tecnica mista e con la china. Egli, quindi, ha interpretato i Tarocchi Francesi, Egiziani, Napoletani, producendo altre tre possenti collezioni di pezzi con tecnica, sintesi e retorica ammirevoli.
Nel complesso Eremita ha realizzato:
1 collezione delle Carte Regionali a colori su carta (tecnica mista formato cm 35x50)
2 collezioni delle Carte Regionali a china su carta (formato cm 35x50 e cm 25x30).
1 collezione dei 22 Arcani Maggiori dei Tarocchi Francesi a colori su carta (tecnica mista formato cm 35x50).
1 collezione dei 22 Arcani Maggiori dei Tarocchi Egiziani a colori su carta (tecnica mista formato cm 35x50).
1 collezione dei 22 Arcani Maggiori dei Tarocchi Napoletani a colori (olio su tavola formato cm 40x50).
1 collezione dei 22 Arcani Maggiori dei Tarocchi Napoletani a china su carta (formato cm 25x30).
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Eremita: fingere di
Egli diffida della pittura. Perché? Perché è una lusinghiera tentazione.
Vedete, (e indica una tela scura, quasi monocroma: uno gnomo gobbo che mi ricordava i mostri di bagheria) qui ho rinunciato espressamente a tutte le seduzioni del potere pittorico.
Egli parla poco delle sue opere e, in fondo, gli rassomigliano. Tutti simboli sottili, allusioni ambigue che rivelano anche aspetti di requisitoria. Guttuso che l'ha patrocinato non s'è sbagliato - bilancia di una giustizia che non è una, spada sguainata vicino all'aspersorio -. Questi motivi ritornano instancabilmente nei disegni ed anche nelle tele, e rivendicano a loro modo più giustizia sociale e più senso di responsabilità civile.
Situati in questo contesto questi personaggi da "Commedia dell'Arte" a bicorna tricorna e maschere ed anche musici ( molte allusioni alla musica ) anch'essi fingono, tutti fingono, recitano una parte, portano una maschera.
Parliamo ora della pittura e del disegno. Una luce diffusa sembra interna al colore, marca il clima di queste tele e sfuma i contorni degli esseri e delle cose. Nessuna tinta pura squillante: una discreta armonia di tinte elaborate, quell'armonia che fa riconoscere un quadro italiano di qualsiasi periodo alla distanza di cento metri.
Il suo disegno? Un tratto acuto, si, ma con un tratteggio che genera un clima crepuscolare avvolgendo di mistero gli attori di una scena sempre ambigua.
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Jaques Collard
Giornalista Critico d'Arte: Pourquoi Pas ? Bruxelles 1980
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Mario Eremita: faire semblant
Il se méfie de la peinture. Pourquoi? Parce qu'elle est une tentation de flatterie du
sujet.
Tenez (et il désigne de la main una toile sombre, presque monochrome: un gnome bossu qui m'évoquait les monstres de
Bagheria), j'ai renoncé exprés, en cette oeuvre, à toutes les séductions des pouvoirs
picturaux.
Il parle peu de son oevre et, au fond, lui ressemble. Toute en symboles
subtils, en allusions ambigues, elle vous a des aspects de réquisitoire - et Guttuso ne s'est pas trompé qui l'a
patronné. Balance d'une justice qui n'en est pas une, épée voisinant avec le goupillon - ces leitmotive reviennent inlassablement dans les dessind aussi bien que dans les
toiles, et revendiquent à leur manière plus de justice sociale, plus de sens des
responsabilités.
Situez de meme dans ce contexte, ses personnages de "Commedia dell'Arte" à
bicornes, tricornes et masques, et aussi les misiciens ( beaucoup d'allusions à la musique ):
- Eux aussi font semblant de jouer. Tout le mière diffuse, intérieure semble-t-il à la
couleur, marque le climat de ces toiles et estompe les contours des etres et des
choses. Nulle teinte pure, claironnante: une discrete harmonie de teintes élaborées - cette harmonie qui fait reconnaitre a cent metres un tableau italien de n'importe quelle
période.
Son dessin? Un trait aigu, oui, mais ici aussi les hachures sécrètent un climat de
crépuscule, enveloppant de mystère les acteurs de la scène toujours ambigue
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