C'è da essere orgogliosi quando un
giovane si afferma, con l'arte e la passione per la propria terra.
Arfanotti di Sarzana, classe 1974, si è sentito artista sin dal liceo..
Dopo la maturità scientifica è passato all'Università degli Studi di
Firenze dove frequenta la Facoltà di Architettura. Risiede a Canepari (Fosdinovo,
provincia di Massa-Carrara). E sembra che abbia fatto di questa piccolo
frazione il suo osservartorio di Lunigiana, su e giù lungo il tempo, ma
sempre con la fiducia di cercare le radici del il Popolo di Luna, la
Vita Antiqua, le tradizioni, la cultura, la religione. Nei suoi dipinti
ha così condensato una molteplicità di percorsi, una eloquente
proiezione di riti e miti che hanno reso attiva e rivelata la gente di
Lunigiana, prima della civiltà greca e latina. Arfanotti è riuscito
bene in questa impresa ardua, come se fosse sbarcato su un nuovo
pianeta. Tal sembra la Lunigiana attraverso i suoi dipinti lunari, in
cui i colori obbediscono ad una ispirazione incantevole e drammatica,
come se il territorio lunense sia stato il paradigma storico religioso
civile di più popoli. La proiezione nel tempo conferisce alle emozioni
del pittore un impulso inesausto, una creatività fantastica,
un'atmosfera di sogno e di trasalimento. Le sue opere richiedono calma e
concentrazione come quando si è davanti al regno della divinità -
numi, dee, eroi - e si voglia chiedere un responso sulla storia umana e
sui desideri del cuore: infatti le statue stele sono qui il punto di
gravitazione umana e storica con tutti i suoi misteri temibili, con
tutte le liberazioni promesse. Arfanotti, sulla scia dei surrealisti (Ernst,
Magritte, Dalì) si aggiudica un posto ragguardevole che alimenta un
fecondo dibattito. |