Mauro Capitani - è nato nel 1949 a San Giovanni Valdarno, in provincia di Arezzo.
Successivamente all’Istituto d’Arte, s’iscrive all’Accademia di Belle Arti di Firenze.
Terminati gli studi in scenografia con una tesi in Storia dell’Arte, inizia ad esporre e a viaggiare in Francia come in Australia, dove – a Brisbane e a Sidney – è invitato con numerose opere alla rassegna ufficiale “Arte Giovane Italiana”, 1974, con successivo inserimento a Brisbane nel Museo d’Arte Moderna.
Attività intensa, la sua, peraltro convenientemente evidenziata nella monografia Mauro Capitani Liberare lo Sguardo del 1995 edita in occasione della
personale tenuta a “Casa Masaccio”, San Giovanni Valdarno, curata da Tommaso Paloscia ed organizzata dagli Assessorati alla Cultura del Comune di San Giovanni Valdarno, della Provincia di Arezzo e della Regione Toscana.
Dal 1980 le sue opere sono esposte in importanti rassegne, con personali su invito di pubbliche amministrazioni, associazioni ed Università. Significativa la mostra “Il possesso del tempo” (1989) allestita nel Palazzo Comunale di Recanati, curata da Alvaro
Valentini.
Nel 1994, si caratterizzano, tra le altre: “Le rotte della memoria” presentata nello storico salotto delle Giubbe Rosse a Firenze e una personale al Museo Alternativo Remo Brindisi a Lido di Spina. Ha illustrato con disegni varie pubblicazioni, tra cui il volume “Di Uomini e Cavalli” di Alberto Giubilo e una raccolta dedicata alla figura di San Francesco, unitamente a Brindisi, Loffredo e
Treccani.
La rete Televisiva Rai Uno si è interessata alla sua opera con alcuni servizi sul Telegiornale.
E’ inserito nel Museo della Carta di Pescia e ha aderito al progetto “Leonardesca” del Centro Internazionale di Cultura e Spiritualità Frà Benedetto con sede a Sillico di Lucca, di cui al sito
www.leonardesca.it.
Vive e lavora a Terranuova Bracciolini (Ar) - Italy
Capitani recepisce i valori della mitologia nel segno e nel colore che – validissimi strumenti del suo fare poetico – lo aiutano a rappresentare visivamente le scene suggerite dal suo vasto e fertile immaginario