Capitolo 6

Operazione ''Ponte''

Durante le manovre ''Dniepr-1967''

- Compagni!- dichiaro' il Ministro della Difesa.- Nel nuovo anno 1967 l'Armata Sovietica si impegna a eseguire una serie di compiti molto complicati e di grande responsablita' per festeggiare il Cinquantesimo Anniversario della grande Rivoluzione Socialista di Ottobre.

Il primo ed il piu' difficile compito è la risoluzione finale del problema mediorientale. Questo compito giace completamente sulle spalle dell'Armata Sovietica. Il cinquantesimo anno dell'esistenza dell'Unione Sovietica sara' anche l'ultimo anno di esistenza di Israele. Siamo pronti ad eseguire questo onorevole compito. Il suo svolgimento è impedito soltanto dalla presenza delle forze dell'ONU tra le forze ebraiche e quelle arabe.
Dopo aver regolato i problemi mediorientali tutti gli sforzi saranno diretti all'ordinamento dei problemi europei. Non è solo un compito per i diplomatici. Anche qui l'Armata Sovietica sara' costretta a risolvere una gran massa di questioni aperte. In base alle direttive del Politburo, l'Armata Sovietica ''mostrera' i denti''. Sotto questa parole d'ordine vogliamo intendere una serie di iniziative molto concrete. Organizzeremo a Domodiedovo una parata aerea senza precedenti. Subito dopo la vittoria in Medio Oriente saranno svolte delle grandi manovre navali della Marina Militare sul Mar Nero, sul Mar Mediterraneo, sul Mar di Barents, sul Mar del Nord e sul Mar Baltico. Successivamente eseguiremo le grandi manovre ''Dniepr''. La dimostrazione di forze si concludera' il giorno 7 novembre con un imponente parata sulla Piazza Rossa. Infine, sullo sfondo di queste dimostrazioni di forza e grazie alla vittoria in Medio Oriente potremo forzare gli stati arabi affinche' chiudano per qualche settimana i rubinetti del petrolio interrompendo cosi' i rifornimenti all'Europa e all'America.- Il Ministro sorrise.- Reputo che grazie a queste mosse l'Europa sara piu' incline a firmare i trattati nella versione che noi le porgeremo.
- Ci saranno forse spettacolari dimostrazioni di forza anche nell'ambito del programma spaziale?- chiese il Primo Vice Comandante delle Forze di Terra.
Il Ministro della Difesa strinse le sopraciglia.
- Purtroppo no. Nel periodo del volontarismo sono stati fatti degli scandalosi errori nel settore. Siamo costretti a pagarli fino ad oggi. Per i prossimi dieci o quindici anni non faremo niente di fondalmentalmente nuovo nello spazio, ma ripeteremo gli esperimenti precedenti con certe modifiche.
- Quali mosse sono previste nei confronti del Vietnam?- chiese il comandante del Distretto Militare del Lontano Oriente.
- La soluzione efficace di tutti i problemi europei sara' possibile solo se gli americani ci si infosseranno per bene. Ritengo che non dovremmo avere fretta nel procedere alla liberazione del Vietnam.
I presenti si ravvivarono mostrando chiaramente comprensione per un tale punto di vista.
- Prima di finire le questioni generali- segui' avanti il Maresciallo Grechko- vorrei rivolgermi a tutti per invogliarvi a pensare al seguente fatto. Indipendentemente da tutte queste dimostrazioni di forza, dall'imponente quantita' delle forze e dal loro addestramento, sarebbe preferibile organizzare qualcosa di veramente spettacolare, qualcosa di extra. Qualcosa che fin ora non c'è mai stato. Se, quindi, qualcuno di voi, compagni generali, dovesse avere qualche idea interessante, lo prego di rivolgersi a me personalmente, o al Capo di Stato Maggiore Generale. Vi prego in anticipo di non moltiplicare il numero dei carri armati, dell'artiglieria e dell'aviazione. Di questo ce ne sara' cosi' tanto che non siete nemmeno in grado di immaginarvelo. Raccoglieremo e mostreremo tutto quello che abbiamo. Non bisogna nemmeno rivolgersi a me per rivelare le nuove tecnologie. Mostreremo tutto quello che possiamo: i BMP-1, i T-64, i caccia MIG-23 e MIG-25. Puo' anche darsi che mostreremo anche alcuni prototipi di trasportatruppe da combattimento. Questo comporta sicuramente qualche rischio ma forse lo dobbiamo fare. Ripeto ancora un'altra volta: abbiamo bisogno di qualcosa di veramente nuovo.
Tutti i presenti lessero le ultime parole del Ministro come la promessa di un grande premio a chi avesse avuto un'idea originale. E questa era stata la sua intenzione. Tutte le menti militari accettarono la sfida. Soltanto, cosa si puo' proporre di nuovo, se non aumentare la quantita' e la qualita'?

Invece spunto' una concezione interessante. Spunto' dalla mente del generale colonnello Ogarkov, ex ufficiale del genio.
L'idea era pazzescamente semplice. Ogarkov propose di non mostrare soltanto la potenza dell'Armata, ma anche il fatto che questa appena nominata potenza poggiava su solide fondamenta di logistica militare e di industria bellica. Non aveva intenzione, ovviamente, di scoprire tutte le carte del sistema di rifornimenti. Non c'era neanche motivo. Per convincere gli ospiti della sua ricchezza il padrone non ha bisogno di mostrare tutti i suoi tesori. Bastava un solo quadro di Rembrandt sulla parete.
Similmente, anche Ogarkov voleva mostrare solo un elemento: ma disarmante. Tutto si riconduceva alla costruzione in tempi record, ad esempio nel giro di un'ora, di un ponte ferroviario attraverso il Dniepr e il suo successivo attraversamento da parte di convogli carichi di armamenti e di colonne di carri armati. Un ponte cosi', non solo avrebbe simboleggiato delle forti retrovie, ma avrebbe mostrato all'Europa che in caso, nessun Reno l'avrebbe salvata.
Il Ministero della Difesa e lo Stato Maggiore Generale erano entusiasti dell'idea di Ogarkov. Era proprio quello che cercavano. L'Armata ovviamente non disponeva di un tale ponte e il tempo a disposizione per le esercitazioni era poco. Ma questi fatti non impensierivano nessuno: la cosa piu' importante è che sia comparsa la tanto atttesa idea.
Il generale colonnello Ogarkov è stato dotato di poteri assoluti, come il Costruttore Generale prima della spedizione del primo cosmonauta nello spazio. Lo stesso Ogarkov non era soltanto un brillante erudita e un esperto ingegnere nella costruzione di ponti. Era anche un comandante estremamente esigente e severo. Ricordava da questo punto di vista lo stesso Zhukov. Queste qualita' gli facilitarono la realizzazione del compito. Sotto il suo diretto comando passarono tutte le sedi di ricerca ingegneristica delle truppe del genio e delle truppe ferroviarie, assieme a tutte le fabbriche e tutti gli impianti di produzione di equipaggiamento ingegneristico. La produzione normale di queste societa' venne fermata in attesa dell'ordine di costruzione di qualcosa di insolito.
Mentre i progettisti si affaticavano ai primi schizzi del futuro ponte, che doveva essere usato una sola volta, nelle unita' ferroviarie e quelle del genio veniva effettuata la selezione degli ufficiali piu' giovani, piu' forti e piu' sani e dei genieri piu' esperti e piu' in gamba. Inoltre vennero fatti dei concorsi fra gli allievi dell'ultimo anno delle scuole ingegneristiche e ferroviarie. Come risultato di queste azioni, migliaia di ufficiali e cadetti da tutte le parti dell'Unione Sovietica vennero travestiti in uniforme da soldato comune e vennero radunati a Kiev. Qui, venne formata da loro la 1a Divisione Pontieri Ferroviari della Guardia.

Prima ancora che fosse chiaro di che tipo di ponte si stessse trattando la divisione venne sottoposta a un addestramento senza precedenti. Era sicuro infatti che tutti i coinvolti nella sua costruzione avrebbero dovuto lavorare come gli acrobati sotto la cupola di un circo.
Intanto la concezione originale del ponte ferroviario montabile venne appositamente elaborata. venne proposto che appena dopo aver montato il ponte sui piloni, dovesse venir fatta passare attraverso una macchina che montasse i binari assieme ad alcuni vagoni di binari, e che ugualmente velocemente dovevano essere montati a tempi di record i binari sulla riva destra del fiume, e solo in seguito far passare i convogli militari e l'equipaggiamento pesante. Anche questa idea venne approvata.
Intanto tutte le sedi di costruzione che lavoravano ognuna indipendentemenete al progetto del ponte dichiararono unanimamente che non è possibile in cosi breve tempo la costruzione di un ponte galleggiante dalla misera portata di anche solo 1.500 tonnellate.
Ogarkov ribolli e decise di giocarsi nell'ipresa la sua reputazione personale. Lavoro' velocemente e senza errrori. Prima di tutto si rivolse al Comitato Centrale proponendo che chiunque avesse presentato un progetto adatto avrebe ricevuto il Premio Lenin. Il Comitato Centrale approvo'. Ogarkov chiamo' poi tutti i costruttori, gli annuncio' questa decisione e propose un ulteriore discussione sui dettagli del progetto. L'assemblea rinuncio' all'idea di far passare sul ponte la macchina per montare i binari coi vagoni appresso. Rinuncio' anche al passaggio simultaneo di colonne corazzate e di convogli ferroviari. Venne deciso che tutti i vagoni passanti sul ponte sarebbero stati vuoti, come i camion che gli passeranno accanto.
Rimase un unico problema: come far passare sul ponte una locomotiva di 300 tonnellate.
Venne proposto di ridurre al minimo il peso della locomotiva. Immediatamente venero preparate allo scopo due locomotive, una principale e una di riserva. Tutti i possibili elementi in acciaio vennero sostituiti con leghe di alluminio. Vennero sostituiti il bollitore e il braciere. La cabina della locomotiva venne privata totalmente di carbone e di acqua, venne lasciato solo un piccolo serbatoio con carburante ad alto contenuto energetico, probabilmente carburante da aviazione o gasolio.

Il tempo correva impietoso. I progetti delle soluzioni particolari del ponte vennero gia' completati in fabbrica. Li', venne anche diretta la maggioranza degli ufficiali della 1a Divisione Pontieri Ferroviari della Guardia, affinche' conoscessero la costruzione durante la produzione. Le fabbriche che prima per alcuni mesi non hanno proprio lavorato, adesso vennero militarizzate e lavoravano su tre turni. Ai lavoratori venivano pagati stipendi elevati e gli veniva promesso che se finivano tutto a tempo, avrebbero ricevuto dei fantastici premi dal Ministro della Difesa in persona.
Intanto i primi elementi del ponte vennero forniti secondo i programmi alla divisione e incomincio' l'addestramento. Ogni settimana venvano portate altre parti e nelle successive esercitazioni venivano montate parti sempre piu' lunghe del ponte. Dai calcoli risultava che avrebbe dovuto resistere al passaggio di un treno vuoto. Cosa succedera' in pratica questo con certezza nessuno lo poteva sapere. Nel caso piu' grave se il ponte dovesse piagarsi troppo sotto il peso della locomotiva, i vagoni avrebbero potuto scivolare in acqua. Per questo l'equipaggio del treno e gli autisti dei camion (ufficiali travestiti), che dovevano attraversare il ponte assieme ai vagoni, venivano esercitati furiosamente alle tecniche di salvataggio praticate dai carristi sott'acqua.
Sfortunatamente non poterono essere provate la abilita' acquisite, ne verificata la resistenza della costruzione perche' mancavano diversi elementi senza i quali il ponte non poteva essere gettato completamente attraverso il fiume.
Il giorno nel quale alla divisione arrivarono gli ultimi due barconi, incominciarono le piu' grandi manovre militari della storia dell'umanita'. Portavano il criptonimo ''Dniepr''.

Attraverso il Dniepr venne eretto a tempi di record un ponte ferroviario galleggiante, e quando sulla riva destra venivano fissati gli ultimi pali, dalla riva sinistra scivolo' liscio sul ponte una locomotiva, portandosi piano dietro a se' un convoglio di vagoni. Contemporaneamente sul ponte comparve una colonna di camion militari.
Ai capi del Partito e del governo, e anche agli ospiti stranieri che assistavano alla costruzione del gigantesco ponte, non venne semplicemente in mente che potesse servire al trasporto ferroviario. Percio' quando sul ponte comparve la locomotiva dalla tribuna del governo esplosero entusiaste ovazioni.
Man a mano che la locomotiva si allontanava dalla riva, il ponte si piegava sotto il suo peso in maniera sempre piu' evidente. La costruzione tocco' la superficie dell'acqua e delle pesanti e pigre onde si propagarono dal ponte verso la riva. Ritornando le onde colpirono il ponte e lo fecero donodolare da una e dall'altra parte. Immediatamente sul tetto comparvero tre piccole figure di macchinisti spaventati.
Nessuno degli ospiti stranieri fece caso allo stupefacente fatto che dal camino della locomotiva non usciva nessun fumo, mentre la comparsa dei macchinisti sul tetto tutti la notarono all'istante e la segnarono con comprensivi sorrisetti.
I macchinisti spventati vennero poi attentamente cancellati da tutte le foto e i filmati registranti la famosa traversata, ma nel momento in cui avvenivano i fatti bisognava assolutamente salvare la situazione. Tutta l'operazione cosi sottilmente preparata poteva trasformarsi in una farsa.
La onorevolmente dondolante locomotiva con i tre macchinisti sul tetto procedeva insicura avanti.
- Cosa c'è li' sul tetto?- chiese il Maresciallo Grechko, settacciando le parole fra i denti.
I rimanenti generali e Marescialli conservarono un assoluto silenzio. Allora si fece avanti il generale colonnello Ogarkov, che sfacciatamente fece rapporto:
- Compagno Maresciallo dell'Unione Sovietica! Ci siamo presi profondamente a cuore le esperienze della recente guerra israeliano-araba in cui il ruolo decisivo è stato svolto dall'aviazione. Abbiamo cosi intrapreso delle contromisure atte a salvaguardare tutta la comunicazione delle retrovie dagli attacchi aerei nemici. In caso di guerra, all'equipaggio fisso di tre macchinisti del treno, si aggiungeranno tre soldati dotati di lanciatori portatili di missili antiaerei Striela-2. I reparti ancora non hanno ricevuto i lanciatori ma abbiamo gia iniziato l'addestramento degli equipaggi. Attualmente i macchinisti stanno all'interno della locomotiva mentre gli inservienti dei lanciatori scrutano il cielo in cerca dell'aviazione nemica.
Gli ospiti stranieri ammutolirono nei confronti di una tale efficienza dello Stato Maggiore Generale e la sua fulminea reazione ai cambiamenti nella pratica di guerra.
Al Ministro dell Difesa invece piacque il riflesso e la sicurezza di se' di Ogarkov, la sua capacita' di mentire negli occhi senza battere ciglio e al momento giusto.
Subito dopo le manovre il ponte venne smontato e consegnato alle fonderie. La 1a Divisione Pontieri Ferroviari della Guardia venne sciolta in quanto inutile.

Durante la consegna dei premi ai proiettanti ed ai costruttori venne deciso all'unanimita' di affidare ad Ogarkov l'organizzazione di future inziative del genere. Cosi nacque il Direttorato Generale di Mascheramento Strategico (DGMS), del quale il primo capo fu il generale colonnello Ogarkov. A breve ricevette la sua quarta stella e la promozione a generale d'armata.
Il DGMS incomincio' la sua attivita con il prendere sotto di se' tutta la censura militare e successivamente anche quella statale. In poco tempo prese sotto controllo la maggioranza delle istituzioni che si occupavano di disinformazione, dopo di che' allungo' le sue mani su tutti gli organi delle forze armate. Come vi volete mascherare dal nemico? Da quel momento, ogni edificio militare, a cominciare dai poligoni spaziali, ai siti di lancio dei missili e alle basi dei sottomarini strategici, fino alle caserme delle guardie di frontiera del KGB, dovevano avere il personale attestato di Ogarkov.
E Ogarkov gia' si dirige verso l'industria militare. In Unione Sovietica tutta l'industria è militare. Vuoi costruire una fabbrica? Allora prima devi dimostrare che sei in grado di mascherare il suo vero utilizzo. E tutti i ministri filarono da Nikolaj Ogarkov per una firma.
La potenza del DGMS crebbe costantemente. Ci è mai stata una cosa nella realta' sovietica che non meritasse di essere mascherata? C'è mai stato un area in quel mondo dove non hanno provato a ingannare l'avversario?
Quanta vodka è stata versata, quanti suicidi sono stati compiuti, quante persono sono state incarcerate, e tutto per colpa dei segreti di stato. Perche' con ogni stronzata bisogna stare attenti. Ed è sempre meglio girare il gatto per la coda. E Nikolaj Ogarkov è il controllore generale di questo circo. Non permette agli altri di vivere e lui stesso suda sette camicie. Bisogna ingannare gli americani durante i negoziati strategici? Ogarkov manda il suo Primo Vice, il generale colonnello Trusov. Ma quando arriva il momento di firmare i documenti, egli stesso fa parte della delegazione.
Lavora bene! Ha rincoglionito il credulone Presidente degli Stati Uniti. Gloria a lui, con tutti gli onori: il grado di Maresciallo dell'Unione Sovietica e il ruolo di Capo di Stato Maggiore Generale.
E' furbo Nikolaj Vasilievich Ogarkov...

Il Maresciallo dell'Unione Sovietica Ogarkov,

Capo di Stato Maggiore Generale dal 1977 al 1984

 

Firma del trattato sulla limitazione degli armamenti SALT 2,

fra Carter e Brezhnev, Vienna, 1979

Primo a destra, il Maresciallo Ogarkov: messo a posto l'Occidente

adesso puo' preparare in tranquillita' la liberazione dell'Afghanistan

avvenuta dopo qualche mese