PRIMA DONNA GIUSTIZIATA IN ITALIA
Articolo apparso su LA REPUBBLICA di martedì 11 maggio 1999.
Roma, 10 maggio:
Perla Mazza, 24 anni, l'affascinante spogliarellista che in momento di folle ira uccise con cinque colpi di rivoltella Giuseppe Bartoli, il proprietario del Club Privé Hollywood, perchè si era rifiutato di concederle l'aumento di stipendio, è stata giustiziata mediante impiccagione questa mattina alle nove nel carcere di Rebibbia a Roma.
L'annuncio dell'avvenuta esecuzione è stato dato
alla stampa e alle televisioni (RAI e CANALE 5) alle 9.30 in punto.
Secondo indiscrezioni provenienti dall'interno della
prigione, Perla Mazza, che fino a ieri aveva dimostrato un'assoluta padronanza
si sé e del proprio destino e si era dichiarata pronta ad espiare
con la morte il delitto commesso, durante la notte è
crollata piombando in una crisi disperata.
Non riusciva a prendere sonno e nel corso delle crisi
di tanto in tanto invocava con tutta l'anima la salvezza agitandosi e gridando:
"Non voglio morire".
Le sono stati dati dei sedativi per farla calmare, poi
si è assopita. All'ora di sveglia per le detenute, le 6.30, Perla
era ancora addormentata. E' stata svegliata dai secondini, poi ha chiesto
un pettine per sistemare i capelli ed un caffè.
Pochi minuti dopo nella cella è entrato il cappellano,
per dirle parole di conforto.
Poi alle 8.55, sorretta da due guardie, la ragazza è
stata portata davanti alla forca. Alla vista del cappio che pendeva, ha
urlato per l'ultima volta: "Non voglio morire". Al suo grido disperato
hanno fatto eco le strida isteriche delle detenute, ispirate a
profonda pietà per la condannata, mentre all'esterno
del carcere gruppi di attivisti di Amnesty International e di Nessuno Tocchi
Caino inveivano slogan contro il Ministro di Grazia e Giustizia.
La polizia è dovuta intervenire per sgomberare
alcuni manifestanti che stavano tentando l'assalto al penitenziario, alcuni
feriti sono stati ricoverati all'ospedale Fatebenefratelli.
La Santa Sede ha reso noto tramite il portavoce del Papa
Joaquìn Navarro-Valls, che Giovanni Paolo II appena ha appreso la
notizia dell'esecuzione della ragazza si è subito ritirato nella
sua Cappella privata a pregare.
La morte, si legge nel referto medico è stata
provocata da asfissia e strangolamento, inseguito ad "impiccagione giudiziaria",
dopo sette minuti di agonia. Poi la camera è stata chiusa a chiave,
e il cadavere è stato lasciato impiccato per un'ora, come da regolamento.
Ad identificare la salma è andato, Carlo Mazza,
uno dei fratelli di Perla. L'altro fratello Giulio, pochi minuti prima
di essere giustiziata, aveva recato come estremo omaggio,un mazzo di garofani
bianchi alla sorella. Egli era riuscito a varcare il portone del carcere,
ma Perla non aveva fatto in tempo a vederli.
Un funzionario della prigione li ha posti poi sulla sua
tomba.
Perla Mazza è la prima donna ad essere giustiziata
in Italia dal 1861.
Nel braccio della morte, altre ragazze sono in attesa
dell'esecuzione.
|
|
La detenuta è condotta nella camera delle esecuzioni |
|
|
|
E' inutile che ti disperi, nulla fermerà la mano del boia |
|
|
|
|
|
Le mani e i piedi sono ammanettati
Il boia apre la botola
Perla rimane impiccata
Inizia la lenta agonia
|
|
|
|
Preghiera per Perla Mazza:
Nata il 15 ottobre 1974 Morta il 10 maggio 1999
CARA PERLA
ERI GIOVANE BELLA E FRAGILE.
SEI STATA VITTIMA
DELLA CATTIVERIA DI NOI UOMINI
CHE TI HANNO GIUDICATA E CONDANNATA
AD UNA MORTE INGIUSTA E CRUDELE
L'IMPICCAGIONE.
ADESSO CHE SEI IN PARADISO
ABBI MISERICORDIA DI NOI
E PERDONACI
PER IL MALE CHE TI ABBIAMO FATTO.
IL TUO SACRIFICIO
NON SARA' MAI DIMENTICATO.
POSSA DIO
BENEDIRE LA TUA ANIMA.
AMEN.
ATTENZIONE!
La storia è completamente inventata, fatti ed avvenimenti sono
pura fantasia. La modella è maggiorenne.
Autore dei testi e delle fotografie: Antonio Di Gennaro.
1999- Copyright by ANTONIO DI GENNARO COMMUNICATION.
PRODUZIONE ITALIANA.
E-MAIL: andigen@tin.it.