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A cura di Emilio Bernocchi

I FEDELISSIMI I I PROTAGONISTI I LE GUEST STAR I I CRONISTI I QUELLI CHE HANNO SFONDATO


Mi è stato chiesto di scrivere, one night only, un articolo da esterno per questo sito dedicato a Eddie Gilbert e alla USWA. Data una prima occhiata al line-up del sito mi son detto: be', qui mi sembra ci sia già parecchio materiale sulla buona vecchia federazione di Memphis. Perchè non dar voce allora all'altra campana di quegli anni dove la competizione più interessante non era tra la WCW e la WWF, entrambe in periodo di magra, bensì tra le coraggiose indy del sud e della costa est degli Stati Uniti?

Eccomi allora a parlare della Smoky Mountain Wrestling. Anch'essa basata nel Tennessee come la USWA, e avente come quartier generale la città di Knoxville, la SMW venne fondata nel 1992 da Jim Cornette (forte dell’aiuto finanziario di un big della musica che era anche fan di wrestling), e nei suoi quasi 4 anni di vita riuscì a imporsi come una delle indiscusse protagoniste del panorama di wrestling indipendente americano, promuovendo card nel Tennessee, nel Kentucky e in Virginia. Ma soprattutto, la SMW riusciva a produrre uno show televisivo settimanale molto ben confezionato, che divenne il trampolino di lancio per parecchie stelle del giorno d’oggi, proprio come lo è stato in questi ultimi tempi quello della ECW.

Certo, la Smoky Mountain ebbe una breve vita, e il suo stile così pulito e da bravi ragazzi sarebbe stato il canto del cigno della vecchia scuola del wrestling. Quando il 26 novembre 1995 la SMW chiuse i battenti, la Eastern Championship Wrestling già da un anno era diventata Extreme, e sarebbe stato dal suo ideale di wrestling (sapiente mix di violenza e tecnica, programmi dal ritmo veloce, spazio anche alla tecnica, storyline originali e spesso ardite, volte a colpire l'audience con un prodotto diverso dal solito) da cui presto o tardi le Big Two avrebbero preso ispirazione (e talenti). La SMW invece si rifaceva a un ideale di wrestling tradizionale, che (almeno nei primi tempi) prediligeva l’azione sul ring alle gimmick, che - salvo il caso di Prince Kharis - non si spingevano mai nel campo dell’inverosimile, e restavano più che altro aderenti alla vera personalità di ciascun performer, proprio come avviene oggi. Ma la SMW (che si era meritata il soprannome di "gimmickless wrestling") riusciva comunque ad attirare l’interesse del suo pubblico, negli stessi anni in cui la WWF e la WCW ripiegavano su lottatori clown, imitatori di Elvis Presley, becchini non-morti, poliziotti, carcerati e finti lottatori stranieri. I biglietti per gli show costavano poco ed erano volutamente fan-friendly (per esempio, Bluegrass Brawl 1993 incassò solo 14.000 dollari da un pubblico di 2.000 persone…una media di 7 dollari a biglietto!), nonostante le card presentassero spesso incontri di buon livello, con un roster che comprese sempre sia veterani ancora in forma che moltissime delle future stelle delle Big Two. In particolare, la WWF a partire dalla fine del 1993 iniziò un programma di collaborazione e di scambio di talenti con la federazione di Jim Cornette, giungendo persino a ospitare, durante Survivor Series 1993, un incontro per i titoli di coppia SMW (e per di più con passaggio dei titoli, cosa alquanto strana per l’epoca, in cui la WWF addirittura fingeva di ignorare l’esistenza di altre federazioni). A detta di molti però, gli anni più belli della SMW furono il 1994 e il 1995, anno quest’ultimo che vide la SMW ospitare (il 4 agosto) la grandiosa card interpromozionale SuperBowl of Wrestling, che vide la partecipazione di atleti della USWA, NWA & WWF. Nel frattempo però, le diverse reti televisive locali che trasmettevano la SMW stavano chiedendo sempre più soldi per concedere a Cornette l’ora settimanale in cui mettere in onda lo show. Così, persi a uno a uno questi mezzi di esposizione, la SMW non poteva promuovere a sufficienza i suoi house show, che erano sempre stati tra le sue più importanti fonti d’introito. Di fronte al conseguente e inevitabile calo del pubblico presente alle card, Cornette fu costretto a chiudere (stessa sorte sarebbe toccata alla USWA due anni dopo). Si racconta che per Jim fu un duro colpo, soprattutto perché nello stesso periodo la ECW del suo odiato rivale Paul Heyman stava iniziando a prosperare; tuttavia, a Cornette rimaneva almeno la consapevolezza di aver resistito per 4 anni, contro ogni più rosea previsione, in un’epoca in cui le grandi federazioni regionali erano già scomparse da lungo tempo.

Per concludere nelle altre pagine dedicate alla Smoky Mountains vedremo una panoramica di quali furono le principali stelle - più o meno brillanti - che transitarono per Knoxville in almeno uno stadio della loro carriera.

Emilio Bernocchi


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