Domanda:
Ad un certo punto però lei mi chiede di fermarmi perchè non riesce più a
continuare a causa di una sensazione che prova, e che mi dice essere somigliante
al fastidio provocato dal solletico.
Volevo chiedere a voi ragazze, se vi è mai capitata una cosa del genere, e come
la avete risolta .
Risposta
di Elleboro
Io ad un post simile al tuo avevo già replicato, per cui
modifico un po'e sostanzialmente ripropongo quanto avevo già scritto. |
Domanda:
Vorrei consigli e suggerimenti circa come giocare col clitoride :)) e anche come farci
giocare il partner.
Risposta
di "Giskard"
La cosa migliore è mangiarlo, e con lui tutto quello che sta intorno. Adoro mangiarla. Non sono un fanatico, ma il pensiero di accostarmi a lei e mangiarla, ogni volta ancora mi turba. Credo abbia a che fare con il fatto di aprirsi, e non solo in senso figurato; è la fiducia che lei ti concede schiudendoti il suo fiore segreto e abbandonandosi al tuo gioco. Può anche darsi che abbia ancora molto da imparare. Voi come fate? Io faccio così. Innanzi tutto apprezzo che la figa sia pulita, ma non appena lavata; si deve sentire il suo odore; poi, se fosse anche depilata......beh! Tripla libidine. Inoltre stravedo per le piccole labbra molto sviluppate, ben visibili e sporgenti, gustosissime da succhiare. Ecco, tutto questo per me è il massimo, ma ho moltissimo spirito di adattamento. Credo poi che il mangiarsi il sesso sia un'azione in cui a volte dare ed altre ricevere, ma non simultaneamente. Il mangiare e, contemporaneamente, essere mangiati provoca un incrociarsi di sensazioni diverse che si disturbano tra loro. Almeno per me è così; perciò tendo a evitare il 69. Il primo contatto è importantissimo. Certo dipende dal suo livello di eccitazione, dal suo carattere, da quanto si sente "porca" in quel momento......supponiamo di avere a che fare con partner sì eccitata, ma non ancora partita per la tangente. Una certa corrente di pensiero, forse più letteraria che reale, consiglia di farla "soffrire" con una lenta manovra di avvicinamento: carezze e leccatine che, partendo da lontano, lentamente si avvicinano e si fanno sempre più audaci. Io non sono d'accordo e punto direttamente al centro del suo piacere. Non voglio dire che mi ci butto a pesce cominciando a leccarla come un forsennato, ma cerco di avere un primo leggerissimo contatto con la punta della lingua, proprio sul suo clit. Al massimo, con le mani in posizione il più possibile esterna, cerco di aprirla un po', ma solo se indispensabile. Dicevo, un tocco leggerissimo con la lingua proprio lì, e poi sto fermo qualche secondo prima di ripetere. Di solito, lei viene scossa da piccoli brividi piacevolissimi da vedere. Dopo alcuni di questi contatti mi fermo e le faccio capire che sto attentamente osservando ogni più piccolo particolare della sua vulva, ogni più piccola piega della pelle. L'ideale sarebbe che ci fosse la luce di una lampada puntata proprio lì; lei si sentirebbe ancora più nuda e ne verrebbe appagato il suo naturale esibizionismo. Quindi, con le mani inizio a carezzare le labbra, a pizzicarle dolcemente, e, con la lingua, torno sul clit per dei contatti sempre leggeri e lenti, ma più prolungati dei precedenti. Di lì a poco lei dovrebbe essere piuttosto eccitata: la sua carne turgida, umida e le labbra dischiuse e con la sua fessura in piena evidenza. Dopo qualche altra leccatina, scendo ad esplorare con la lingua tutto il suo sesso, mordicchiando piano le labbra, insinuando la lingua nelle pieghe più profonde, sempre più giù, leccandola per bene sino ad arrivare al buchino del culetto sul quale mi soffermo con impegno e dedizione. Con le mani le tengo ben allargate le natiche, mentre con la punta della lingua cerco, per quanto possibile, di farmi strada. Questo trattamento mi sembra venga molto apprezzato, almeno a giudicare dai mugolii che lei si lascia sfuggire. Poi, ripercorro lentamente la strada inversa e torno a dedicarmi intensamente al clit. Questa volta con le mani la tengo il più aperta possibile; lei deve avvertirlo di come la scopro completamente al mio sguardo e alla mia lingua. Alterno sequenze di leccatine leggere e veloci con altre molto, molto lente e molto marcate e specie in queste ultime è importante che lei senta bene come la sto tenendo aperta. Poi chiedo a lei di tenersi bene aperta così, continuando a leccarla, la posso penetrare con le dita dedicando una mano al buchino davanti e l'altra a quello dietro. Poi.......dipende.... |