DOCUMENTO DEI VERDI DELLA PROVINCIA DI FIRENZE

SUL NUOVO PIANO PROVINCIALE DI GESTIONE DEI RIFIUTI

Gruppo Consiliare Verdi ........... 29 settembre 1998 - pagina 2

 

IMPIANTI DI TRATTAMENTO

Ribadendo e sottolineando che stiamo parlando di un piano di gestione dei rifiuti e non di un piano di smaltimento, è necessario fare alcune osservazioni preliminari circa le scelte di tipo impiantistico che, all’interno del piano, in ogni caso dovranno essere compiute.

Va quindi ripetuto e sottolineato ulteriormente che lo scenario, in cui si affronta la tematica degli impianti di trattamento e smaltimento finale, non è più quello dello "smaltimento" della grande massa di rifiuti prodotta nella provincia di Firenze, ma è uno scenario in cui, tramite la raccolta differenziata, si raggiunge già il 13% di recupero dei rifiuti e si punta al 50% in 5 anni e che, quindi, dovrebbe vedere :

  • destinati al trattamento termico non più del 40% dei rifiuti prodotti e non recuperabili;
  • eliminato l’uso della discarica per lo smaltimento dei rifiuti tali quali;
  • l’uso della discarica, per lo smaltimento finale, limitato ai rifiuti trattati solo per 30% dell’attuale;

quindi uno scenario che vede drasticamente ridotto, sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo, il ruolo degli impianti di trattamento e di smaltimento come risposta al problema dei rifiuti.

In questo contesto, però, la Provincia di Firenze rischia di orientarsi verso scelte strategicamente, territorialmente e ambientalmente sbagliate se nell’ipotesi dei nuovi impianti necessari non dovesse tenere conto anche degli obbiettivi proposti dal Decreto Ronchi e del principio di recupero energetico del rifiuto. E’ quindi importantissimo che le scelte tecniche e tecnologiche vengano considerate e valutate sempre per l’ottenimento del miglior bilancio ambientale.

Soluzioni impiantistiche che non prevedono recupero energetico, o localizzazioni che non tengano conto delle aree in cui vengono inserite o le necessità di servizio, sarebbero disastrose ed in contraddizione con gli obbiettivi e lo spirito del decreto Ronchi e della legge regionale applicativa del decreto stesso.

L’esistenza della ipotesi di realizzare più di un impianto di trattamento termico mette in evidenza la mancata comprensione della nuova prospettiva, che deve essere adottata nell’affrontare il problema dei rifiuti, alla luce del decreto Ronchi e della nuova legge regionale. Si tratta di un’ipotesi che per i VERDI è inaccettabile nella prospettiva del nuovo Piano Provinciale di gestione dei rifiuti.

Anche il fatto che ipotesi più ragionevoli, per dare una risposta all’esigenza della quota necessaria di incenerimento e trattamento termico dei rifiuti, siano state sprezzantemente e velleitariamente accantonate annunciando, ormai più di un anno fa, la soluzione o le soluzioni in poche settimane, dimostra le rilevanti difficoltà che esistono nell’affrontare il problema dei rifiuti nell’attuale fase.

Preoccupa il fatto che, anche dopo mesi dall’annuncio velleitario di soluzione o di soluzioni, la proposta avanzata dall’Assessore regionale all’Ambiente - proposta sicuramente discutibile, ma certamente più ragionevole e in linea con le nuove prospettive - venisse bollata con il marchio del "giacobinismo", senza avanzare nessuna alternativa concreta.

Dal punto di vista degli impianti, quello della discarica, che sicuramente risulta avere il maggiore impatto ambientale, anche se meno evidente, è il tipo di impianto che vedrà la maggiore riduzione del suo uso nell’ambito della nuova politica ambientale della gestione dei rifiuti.

Pertanto i VERDI della provincia di Firenze, ritengono che alla luce del decreto Ronchi e delle direttive del Piano regionale dei rifiuti, le previsioni come le discariche nel Rio Torto nel Comune di Gambassi e di Toiano nel Comune di Vicchio debbano essere eliminate dal nuovo Piano Provinciale di Gestione dei rifiuti.

La tematica degli impianti di compostaggio continua ad essere oggetto di scontri e di incomprensioni che rivelano gravi errori di impostazione, sia in termini gestionali che di comunicazione, da parte degli amministratori e delle aziende che li propongono.

Il ripetersi di questi errori sta creando un’altra situazione paradossale, quella per cui si sta consolidando un’immagine distorta degli impianti di compostaggio e della loro funzione, rendendone difficile la realizzazione.

Il paradosso sta nel fatto che, mentre oggi vi sono ottime condizioni per la collocazione sul mercato di un buon compost di qualità, si rischia di bloccare il tassello del recupero dei rifiuti che potrebbe portare la raccolta differenziata al 50% nei prossimi anni.

E’ necessario un cambiamento di impostazione che, privilegiando gli impianti di minore impatto ambientale, sappia associare, nella realizzazione e nella gestione, i destinatari di un compost di alta qualità, a partire dal mondo dell’agricoltura, in particolare, quello dell’agricoltura biologica.

Gruppo Consiliare Verdi - Provincia di Firenze

Federazione Verdi Provincia di Firenze

 

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