PRODIGI NEL SOLE

Il primo si verificò a trentatré anni esatti dalla prima apparizione e precisamente il 12 aprile 1980. Durante la concelebrazione eucaristica nella piazza antistante la grotta, esattamente al momento della consacrazione, il sole, visibile a occhi nudi, assunse vari colori, in particolare quelli del vestito della Vergine della Rivelazione e compì alcune evoluzioni. Sempre nel disco del sole si scorsero anche diverse figure di persone e di simboli. Ognuno li percepiva in modi diversi. Alcuni non videro nulla. Il prodigio durò trenta minuti circa, dalle 17,50 alle 18,20, ora legale. Questo fatto era già stato preannunciato dalla Madonna al veggente il 7 novembre 1979 mentre egli si trovava in preghiera alla grotta: «Alla grotta», gli disse, «farò un grande prodigio nel sole. Tu taci, non dirlo a nessuno». Da notare che per Bruno il prodigio ebbe inizio prima, verso le 15,30, durante la recita del rosario: «Ho dovuto fare un grandissimo sforzo», confessò Bruno a un giornalista, «per contenermi, per dominare l'emozione e la gioia che mi hanno assalito nel constatare che la Madonna manteneva la promessa fattami ben cinque mesi prima». «Il sole per lui», riferisce il giornalista, «ha interrotto il suo moto, il suo declino, è rimasto fermo sopra la grotta». Ovviamente non si trattò di un blocco del sistema solare, bensì di un prodigio, di un fenomeno locale e riservato. Le testimonianze sono varie. Ne riproduciamo solo alcune come esempio. «Ho potuto guardare il sole a occhio nudo, nel suo interno c'era un cerchio luminoso che ruotava formando una M, coronata di stelle. Intorno al cerchio luminoso giravano aloni di luce che assumevano di volta in volta colori diversi». Una seconda testimonianza: «Il sole sembrava un globo liquefatto dai colori cangianti... A un certo momento, dentro il sole, vidi puntini fosforescenti che si disposero in modo da formare una M. La M restò visibile per diverso tempo, poi si trasformò in un cuore. Quindi nel sole apparve una grande ostia con nel centro, ben distinte, le lettere JHS». Una terza testimonianza: «Il sole non era più basso sull'orizzonte, come lo avevo veduto poco prima, era invece sopra la grotta dove si trovava un ora prima, quindi era tornato indietro, girava su se stesso, cambiando continuamente colore». Una quarta testimonianza: «Il sole, trasformandosi in una palla di fuoco, roteava ora in un senso ora in un altro, sprigionando luci come fuochi di artificio. Prima di rivedere il sole riprendere il suo aspetto normale, vidi nel centro le lettere JHS». Una quinta afferma: «Ho visto un fascio di luce a forma di veste di donna uscire dalla grotta e dirigersi verso il sole, poi nel sole stesso ho veduto le lettere JHS, lucentissime». E per ultima: «Il sole era di colore azzurro intenso, nel centro cerano due figure, l'una di fronte all'altra, mi sembrava l'immagine dell'incoronazione della Santissima Vergine». Da queste testimonianze ci rendiamo conto immediatamente come quel «segno» porta all'Eucaristia. E chiaro infatti il significato di quelle lettere che molti hanno potuto leggere nel sole, come trasformato in Ostia. Quelle lettere sono le iniziali dell'espressione latina: «Gesù Salvatore degli uomini». E il famoso monogramma di Gesù usato frequentemente e propagato da san Bernardino da Siena. Nelle due figure che appaiono nel sole possiamo vedere legittimamente le due persone di Gesù e Maria, intimamente associati nella redenzione e nella salvezza dell'umanità. E che il sole venga scelto come «segno» non desta meraviglia. Fin dall'antichità il sole è sempre stato il segno della divinità. Ma qui alle Tre Fontane ci sembra abbia un significato speciale. Infatti il libro della Rivelazione per antonomasia, perché questo vuol dire la parola «Apocalisse», ci presenta Maria avvolta di sole, quasi parte del sole. Anche questo allora diviene segno della «inabitazione» di Maria nella Trinità santa. Questo prodigio si ripeté due anni dopo, sempre nel giorno dell'anniversario, il 12 aprile 1982. Un sacerdote ricorda: «Improvvisamente il sole prese a lampeggiare in modo intermittente per lo spazio di cinque o dieci minuti. Furono come vampate di luce. Ai lampi di luce si accompagnavano vampe di calore... Non era il sole che pulsava perché le sue dimensioni non subivano variazioni, ciò che pulsava era la luce... Fu allora come se una carezza delicata, fatta di luce e di candore, stesse passando sulla mia anima e sui cuori sorpresi che mi circondavano. La regale bontà della Madonna non poteva essere più lieta e gentile, più premurosa e più persuasiva». E mons. Osvaldo Balucci, presente all'avvenimento, conferma, accennando anche a una profezia della Vergine su papa Giovanni Paolo Il. Infatti scrive: «Nella mattina dello stesso giorno, il 12 aprile 1982, con un gruppo ristretto di ecclesiastici, avevo ascoltato la lettura di un messaggio dato dalla Madonna a Bruno Cornacchiola il 23 febbraio dello stesso anno. Tra le altre cose venne letta la profezia di un secondo attentato alla vita del papa il quale però, grazie alla protezione della Vergine, sarebbe rimasto incolume. La profezia si è avverata: il 12 maggio a Fatima si è tentato di uccidere Sua Santità. Bruno Cornacchiola, quella mattina aveva anche precisato che il papa era stato, per via riservata, tempestivamente avvertito».