OMAGGIO AI DA CAMINO

Clara domo et excellente nobilium, la famiglia da Camino risplendette per fama e gesta nella Marca trevigiana. Ebbe le sue radici in Serravalle e nel pedemonte mantenne sempre masnade numerose e fedeli. Ricevette regolare investitura da imperatori e vescovi. Fin dal 1154 possedeva vasti feudi nel Cadore e nel Cenedese e si divise presto nei due rami dei da Camino di Sopra (capitani generali di Feltre e Belluno) e da Camino di Sotto (capitani di Treviso). Marino Dandolo, tre volte podestà di Treviso, fu ucciso lungo la strada che conduceva a Mestre da una congiura dei Caminesi. Essi occuparono Treviso nel 1239 assieme ad Alberico da Romano (il fratello di Ezzelino) e governarono a lungo finché Alberico li allontanò assumendo il controllo dispotico della città. Caduti gli Ezzelini, Gherardo da Camino potè instaurare la propria Signoria in Treviso (1283-1307): fece riforme per il benessere e la ricchezza della città e la trasformò in un centro di attrazione per dotti e trovatori. Nel 1337 i feudi del Cenedese passarono alla Serenissima ed il ramo dei da Camino di Sotto venne aggregato alla nobiltà veneziana. La famiglia si estinse nel 1422.

Biaquino da Camino: partecipò alla crociata indetta dalla Chiesa contro Ezzelino da Romano.

Gabriele: fondò il monastero cistercense di S. Giustina di Serravalle. Facendo testamento nel 1233 riconobbe tra le sue cattive azioni le angherie commesse contro i poveri durante l’attività militare e dispose di inviare a sue spese in Terrasanta un cavaliere di povera condizione.

Guecello: sposò Daria da Baone (di famiglia vassalla degli Estensi) ed ebbe una figlia di nome India.

Tolberto: alleato di Ezzelino, reggeva una buona metà della Marca trevigiana che corrispondeva alla zona pedemontana, alla Mestrina, al territorio Castellano, al Cenedese e all’agro Opitergino.

Gaia: contesa moglie di Tolberto, fu ricordata da Dante.

Senzanome da Rai: figlio di Tolberto da Camino.

Rizzardo: Figlio di Gherardo e vicario imperiale nel 1311 pro serenissimo domino Enrico, Dei gratia imperatore romanorum. Cadde vittima della congiura cui allude Dante (Paradiso c.IX v.49):
"E dove Sile e Cagnan s'accompagna
tal signoreggia e va con la testa alta,
che già per lui carpir si fa la ragna."

Guecellone: sostituì il fratello Rizzardo e si oppose a Cangrande della Scala, venne deposto da una sollevazione organizzata dal vescovo.


Elenco delle famiglie nobili della Marca:


Fanny Tomasi Nogarola


Poesie Pedemontane



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