Quando è avvenuta la domesticazione: il neolitico

Il neolitico (VI-IV millennio a.C. ca.) è un periodo fondamentale per la storia dell'uomo, tanto che si parla di "rivoluzione neolitica". Tuttavia, con il termine rivoluzione, non si vuole indicare qui un processo rapido, ma una lunga fase di trasformazione, che si è compiuta nell'arco di diversi secoli (Lorenzetti et al.,1994)

Nell'ultima età della pietra (o neolitico) cambia in maniera definitiva il rapporto uomo-natura: per la prima volta l'uomo comincia a modificare la natura a proprio vantaggio, grazie alla pratica dell'agricoltura e dell'allevamento del bestiame. La presenza di animali domestici e di scorte alimentari libera l'uomo dalla necessità della ricerca continua di cibo. Questo significa che non è più necessario spostarsi continuamente da un luogo all'altro: gruppi sempre più numerosi di uomini si concentrano nella stessa zona e nascono i primi insediamenti stabili (Manacorda et al.,1990).

Esaminando i resti di strumenti per la raccolta dei cereali, le prime attività agricole possono essere collocate attorno a 10000 anni a.C., ma reperti rinvenuti in Thailandia e Cambogia fanno presumere che, per lo meno in certe aree, tali attività risalgano ad un periodo ancora più antico, circa 13000 anni a.C. (Lorenzetti et al., 1994). Tuttavia, perché l'agricoltura divenga pratica diffusa, occorre aspettare ancora diverse migliaia di anni.

Il grafico seguente è tratto dalla pagina sulla storia dell'agricoltura del sito dell'Università di Reading, U.K. ( http://www.ecifm.rdg.ac.uk/history.htm ) e dimostra come il processo di domesticazione sia un avvenimento "recente" per la storia dell'uomo:

Si può affermare comunque che proprio grazie allo sviluppo dell'agricoltura, si compie il primo passo verso l'uscita dell'umanità dalla preistoria. Liberarsi dall'assillo della ricerca di cibo permette infatti all'uomo di dedicarsi anche ad altre attività, come ad esempio le attività sociali; e la comparsa delle prime forme di vita sociale organizzata, dovuta appunto all'agricoltura, è alla base della successiva nascita della città. Questa non va intesa solo come luogo circoscritto in cui si concentra un gruppo umano piuttosto numeroso, ma soprattutto come una nuova forma di organizzazione della vita comunitaria, basata sulla divisione del lavoro. All'interno della città si distinguono infatti classi di persone sempre più specializzate in un determinato compito (ad es. produzione di cibo, di beni diversi dal cibo, di servizi). Ed è proprio in una società così organizzata che comincia ad avvertirsi la necessità di registrare gli eventi accaduti. E' quindi nella città che nascono le prime forme di scrittura, evento fondamentale per il passaggio dalla preistoria alla storia (Manacorda et al.,1990).

Delle origini dell'agricoltura e del suo ruolo nella nascita delle prime grandi Civiltà si parla, tra gli altri, nel sito http://www.jqjacobs.net/anthro/prehisty.html ,in cui si sottolinea anche come le prime forme di domesticazione riguardassero innanzitutto piante tipiche di quelle zone in cui è minima l'alternanza di stagioni, cioè che potessero essere allevate pur non avendo molta esperienza sulle loro necessità termiche, e piante che possono propagarsi bene per via vegetativa, per le quali quindi non sono richieste conoscenze di riproduzione vegetale.

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