WEB DEI VOLONTARI DI VIGO (SPAGNA) NELLA CATASTROFE DEL PRESTIGE


 

 

E' triste pensare che l'azione dell'uomo sia deliberatamente indirizzata alla distruzione del pianeta in cui vive, perseguita sistematicamente mediante un uso squilibrato delle risorse, la sottovalutazione delle conseguenze -immediate e non- dei suoi comportamenti, e guidata dall'unica legge del profitto. Ma disastri ambientali come quello provocato dal Prestige lasciano poco spazio a conclusioni diverse. Siamo ormai al punto in cui l'uomo deve necessariamente rendersi conto che le risorse della Terra non sono infinite, che la sua capacità di ha un limite al quale ci stiamo pericolosamente avvicinando; non può continuare a pensare di essere il padrone del pianeta e non un semplice inquilino che, come tale, lo abita ma non lo distrugge, non lo danneggia, consapevole di doverlo "restituire" nello stato in cui l'ha ricevuto; in caso contrario rischia di determinarne la fine insieme a quella della sua stessa sopravvivenza. Anche nelle situazioni difficili è però necessario conservare la speranza se si vuole che qualcosa possa ancora cambiare. E la speranza passa anche attraverso quello che di buono c'è stato nella pur drammatica situazione creatasi in seguito all'affondamento, ossia l'opera dei volontari. Definire i volontari eroi del nostro tempo è forse esagerato, ma, sicuramente persone che dedicano il loro tempo a salvaguardare -come in questo caso- un bene di tutti, meritano la gratitudine di tutti. Purtroppo però il lavoro dei volontari, per quanto riguarda l'ambiente, inizia quasi sempre quando il danno è stato fatto e serve soprattutto a cercare di contenerlo, a "salvare il salvabile". E' perciò necessario fare qualcosa prima che accada. Per questo servono leggi adeguate, serve una maggiore sensibilità da parte di chi svolge attività che comportano rischi elevati per l'ambiente e, da ultimo, ma altrettanto importante, serve la consapevolezza, da parte di tutti, di quanto ognuno di noi può fare, "nel suo piccolo", nella vita di tutti i giorni, per "dare una mano" a salvare la Terra.

 

Gabriele Marchiani.