311 Dinastia Lagida o dei Tolomei - Capitale Alessandria - Ritorno del potere assoluto - Fine dell'Egitto Antico.
Tolomeo I Soter (306-285), figlio di Lagos (satrapo, cioè governatore dell'Egitto, al tempo di Alessandro Magno), si autonomina re di tutto l'Egitto. Fonda la città di Tolemaide, accanto a Tebe, distrutta dagli Assiri. Conquista nuovamente la Siria e le isole dell'Egeo.
Tolomeo II Filadelfo (285-246) riprende Cipro, Tiro e Sidone. Firma un trattato d'amicizia con Roma, ripristina ancora una volta il canale per il Mar Rosso. Grande sviluppo della cultura ellenico-egiziana.
Tolomeo III Evergete (246-221) espande i confini e diventa "Signore del Mar Mediterraneo e del Mare delle Indie". Alessandria diventa centro economico e commerciale tra i più importanti dalla Spagna alle Indie; moneta internazionale è lo "statere" egiziano.
Tolomeo IV Filopatore (221-203). Con lui ha l'inizio la perdita dei domini e la decadenza della stessa famiglia reale.
Tolomeo V Epifano (203-181) ottiene la Siria come dote di Cleopatra I, datagli in moglie dal re Antioco. Il lusso e la dissolutezza dei Tolomei crescono a dismisura con l'aumentare dell'impoverimento sociale ed economico di tutto l'Egitto, devastato dalle invasioni dei popoli confinanti. Roma interviene come alleata e finisce con l'interferire nella politica e nel potere dell'Egitto.
Tolomeo XII Aulete (80) ritorna ad Alessandria grazie a Gabinus, governatore romano della Siria.
Tolomeo XIII Noes Dionisos compera il potere sull'Egitto dal Senato romano. Fa assassinare Pompeo per ingraziarsi Cesare, nuovo padrone assoluto di Roma. Venuto in Egitto, Cesare sposa Cleopatra VII sorella di Tolomeo e si fa riconoscere figlio di Amon, discendente dei faraoni. Cesare e Cleopatra sognano l'unione di Roma con l'Egitto ed un impero, più grande di quello di Alessandro, da dare al proprio figlio Cesarione.
Cleopatra VII, alla morte di Cesare (44) tenta di riordinare l'economia dell'Egitto e chiede aiuto ad Antonio, successore di Cesare; Antonio raggiunge Cleopatra ad Alessandria e Cesarione è il nuovo faraone. Ha inizio la riconquista dei territori asiatici, ma Roma, con Ottaviano, dichiara guerra all'Egitto (32). La flotta egiziana è battuta ad Azio, Antonio e Cleopatra si suicidono.
Il crepuscolo dopo l'anno 0
La voce dell'Egitto antico non si spegne del tutto con la conquista romana. Questa voce, che ha già avuto una profonda risonanza nelle civiltà del Mediterraneo, continua ora ad esercitare sulla terra del Nilo una potenza e un fascino magici. Gli stessi imperatori romani hanno i loro cartigli in geroglifici e onorano, con immagini, gli dei dell'Egitto nei templi che restaurano e costruiscono. Il culto osiriaco dilaga nell'impero d'occidente ed a Roma. Nerone (54-68 d.C.) oltre a ripristinare e rinnovare monumenti, organizza spedizioni per trovare le sorgenti del Nilo.
Traiano
(98-117 d.C.) rimette in attività l'antichissimo canale di Suez. Infine Adriano (117-190 d.C.) fonda in Egitto la città di Antinoe, visita i "Colossi di Memnon" e i Templi di Tebe rimanendone affascinato, tanto da tentarne una fantastica ricostruzione nella sua gigantesca villa di Tivoli presso Roma. Sono le ultime faville: le lotte religiose e le ribellioni al dominio straniero si fanno sempre più sanguinose, e la miseria e la disperazione distruggono quel che rimane delle città. la scrittura e l'arte antica finiscono per essere disprezzate e dimenticate. Una pesante coltre di sabbia si stende sul grande passato quasi a cancellarne la memoria.