16 Maggio 2001 Brevi considerazioni politiche Come è ben noto a tutti le elezioni dello scorso 13 Maggio sono terminate con una vittoria relativa della Casa delle Libertà. Dubito che qualcuno possa aver appreso con sorpresa i risultati, ma molto probabilmente qualcuno è rimasto un po' deluso dal poco vantaggio ottenuto sull'opposizione. Personalmente sono riuscito a recintarmi una posizione molto estranea da tutte queste notizie, non ritrovo i miei ideali in nessuno dei due schieramenti politici. Fare politica oggi non è, purtoppo, compatibile con alcun tipo di ideologia classica e non prevedo la nascita di alun movimento cultural - politico per un lungo tempo, percui ogni mia utopica speranza di vedere l'Italia un paese modello di democrazia sta diventando sempre piu' senza senso. Ancorchè possa trovarmi quasi insensibile chi abbia vinto le Politiche, mi trova salquanto sconcertato e deluso propio il fatto che il polo vincitore non abbia ottenuto la decantata larga maggioranza. Ho sentito parlare piu' volte di Berlusconi premier come al fautore di un nuovo regime. Altre volte di un Amministratore , di un Dirigente per l'azienda Italia. Ad essere obiettivi sono entrambe constatazioni fantasiose. L'italia non puo' essere considerata un azienda come una delle svariate possedute ed amministrate da Berlusconi. LItalia è una Nazione , un Paese ed uno Stato democratico che per definizione non può ammettere una concezione del genere. D'altra parte non si puo' neppure ipotizzare una presa di posizione del futuro premier tipicamente dispotica ed anticostituzionale. Questo sarebbe realizzabile in italia solo nel caso in cui il corpo elettorale ne fosse consenziente. Sono ripieno si grande curiosità per quello che verrà fatto e mi auguro il meglio per tutti , da un certo punto di vista sono anche fiducioso, ma quello che serve in primis in un paese democratico sarebbe un po' piu' di trasparenza ed un po' meno propaganda. Il fatto che non si sia ottenuta una sostanziosa maggioranza preclude la possibilità un governo assolutamente libero di portare a termine i propri obiettivi e questo se da una parte può essere visto come un bene per l'equilibrio del parlamentoè anche un male per il compimento di un programma quinquennale. G.L.P. |
6 Maggio 2001 Sfoghi sentimentali Non credo di essere in grado di spiegare certi compartamenti tipici delle persone, mi rendo solo conto che nel momento in cui sei consapevole di essere diverso dagli altri, di avere qualche qualità peculiare, ti ritrovi nelle piu' classiche delle situazioni. Nessuno è uguale a nessuno. Nessuno ripercorre le stesse vie di nessun altro. Bisogna però a volte riconoscere che le nostre abitudini, le nostre vite rientrano in uno stesso contesto dal quale è molto difficile evincersi. Se ognuno facesse la vita che desidera andrebbe comunque a cioccare con la vita di qualcun altro, rientrando nel sistema di rapporti usualmente creatosi. Sembra brutto , ma non possiamo distinguere la nostra vita da quella degli altri. Non possiamo vivere esclusivamente secondo il nostro modello. A questo punto ci ritroviamo soli di fronte alle persone che fanno parte della nostra vita. Come devo comportarmi? Pensare solo al mio interesse seguire solo i miei desideri e i miei principi? Non è possibile.Comincio ad usare la prima persona poichè mi rendo conto di non potere prevalicare in questo discorso altre persone a me vicine. I sentimenti sono purtroppo o per fortuna incontrollabili. Alcune persone hanno un magnetismo che mi attirano verso di loro dimenticando i miei programmi, i miei bei propositi, le altre persone che mi stanno fiduciose accanto. Mi rtrovo privo di qualsiasi forza, senza nessun principio, incapace di reagire ad una forza piu' potente di me. Fare del male alle persone costa molto ed inoltre non è così facile capire se ne vale la pena o meno. E' una scommessa, come lo è tutta la vita. Il problema è che non giocare questa scommessa significa lasciarsi passare accanto la vita senza usare il libero arbitrio, una delle poche cose offerteci dall'ideologia tipicamente cattolica. Voglio vivere la mia vita secondo sensazioni, seguire le mie emozioni piu' forti non importa se questo comporti lacrime di persone care. Credo di avere il diritto di scegliere, il diritto di sbagliare ed il diritto di cercare la mia felicità. Mi dispiace farti soffrire, mi dipiace farti render conto di aver conosciuto uno stronzo, ma la vita è complessa e vivere è difficile. Non si tratta di semplici scelte, si tratta di seguire l'istinto ed il cuore. Si tratta di sentirsi importanti di vivere giorno per giorno qualcosa di molto grande, piu' di me. G.L.P. |
CRX 2001 (coefficiente di riflessione massimo) ...io rifletto anche perchè non ho sonno... |
"Sento intorno riflessi su di me lacrime e sorrisi i sogni dei miei simili ora vedi riflessi su di te segni indelebili sono la mia Genesi" Casinò Royale |
Prima Pagina |
26 Maggio 2001 Sulla Gelosia Non credo di poter definire la gelosia un sentimento puro. Parlare di sentimenti puri significa intendere stati d'animo incondizionati, chiari e definitivamente concepiti. L'odio, per esempio, è un modo di relazionarci con un'altra persona chiaramente negativo e semplicemente rintracciabile tra i nostri pensieri. La gelosia è più accostabile ad un genere di malattia, un germe che nasce e si riproduce nella nostra mente attraverso ogni nostro condotto e organo.. E' un male del nostro vivere.Credere di poter vivere senza gelosia è utopia. Credere di poter controllare la gelosia è un atto spavaldamente inutile. Ciascuno di noi ha dentro di se questo seme che aspettta solo la persona giusta per poter crescere e svilupparsi. Una persona per cui si prova gelosia è senz'altro una persona importante, ma è proprio questo il campanello di allarme che ci fa ritrovare all'interno di un meccanismo difficilmente demolibile che dimostra limpidamente la nostra insicurezza. L'insicurezza è il punto debole di ogni nostro tipo di impresa ed esperienza. Non è stata l'insicurezza a portare a compimento le nostre decisioni migliori, quelle che sono nate dalla nostra mente, dal nostro cuore. Sono le cose fortemente volute quelle a cui teniamo di più. Il passo successivo è riuscirle a mantenerle nostre e vive con la miglior tenacia, il più forte egoismo e la più ignorante caparbietà. Dall'insicurezza verso ciò che abbiamo di più caro nsce il sentimento Gelosia. Ma da cosa nasce oggettivamente questo procedimento mentale? Lo sviluppo di questo meccanismo, molto razionale, è dato da un agente esterno, proprio come nel caso di una malattia. Il gioco del possesso che si instaura naturalmente nel rapporto tra due persone, ha come prospettiva la difesa dell'altra persona da elementi estranei al gioco a due. Solo quando si vede effettivamente un incrocio di sguardi fra la persona a cui teniamo ed un'altra ci sentiamo attaccati ed inermi. Si comincia a pensare che quel piccolo disegno di nuvole che si è riusciti perfettamente a definire in un cielo altrimenti vuoto, possa deformarsi fino a svanire con la leggerezza del vento facendoci respirare solo un panorama terso. Perchè un semplice paio di occhi può farci sentire tremendamente male? Non è possibile far finta di nulla, non è possibile dimenticare. La sola cosa che potrebbe portarci vicini alla pace è la fiducia, la sicurezza, la certezza.Vivere le cose nel loro tempo. Credere in quello che c'è finchè c'è senza dover vivere nella paura. Personalmente sono molto geloso, delle mi cose, dei miei amici e di quelle persone che stringono con me un legame sinceramente intimo. Non per questo lascio logorare la mia vita e quei momenti di sereno rilascio da pensieri che non permettono un naturale defluire del mio tempo. Con questo non voglio dire che la gelosia è da considerarsi uno stato d'animo puramene negativo. Ha anche i suoi lati positivi: è da questa che si può esplicitare all'altra persona quanto teniamo a lei. E' dalla Gelosia che nasce quel gioco del possesso essenziale in un rapporto per mantenrlo vivo. Eppure a tutto c'è un limite: il Dubbio è comprensibile ed utile sino al momento in cui non diventa sottofondo di oqni istante, di ogni esperienza. Panta rei, tutto scorre e si deve dunque lasciar passare a fianco a sè, nella nostra corsa nel Tempo,tutto ciò che come la gelosia deve essere considerato strumento di vita. Certe volte mi sento un punto sensibile all'interno di un groviglio di persone che circolano velocemente intorno a me. Fra di esse vi sono quelle che hanno un significato nella mia vita, a volte quasi insignificante, altre volte assolutamente incisivo. Sono pochissime quelle che da un certo momento in poi cominciano a girare vivinissime a me e non c'è formula , non c'è metodo per capire quanto orbiteranno intorno a me. Non potendo far nulla per evitare questi incomprensibili movimenti posso solo seguire il mio percorso lasciandomi passare addosso con sentimento tutto ciò che c'è di buono senza cercare vanemente di tenerlo stretto a me all'infinito, contro la natura della vita sociale e sentimentale. Se una storia deve finire , finirà. Siamo soli come gocce nel mare, per cui è inutile credere di avere dei diritti su un'altra persona, certo non è facile da accettare ,ma dal momento in cui la gelosia trova fondamento in un reale distacco, non possiamo far altro che adeguarci. Vivere ogni momento intensamente e cedere il passo alla sincerità queste sono le uniche armi per convivere la gelosia.La fiducia è una bella cosa ma finisce dove comincia la nostra natura umana di esseri mutevoli. i si può fidare finchè si vuole,ma dal momento che neppure tra noi stessi è possibile essere coerenti e di parola perchè lasciarsi abbandonare alle promesse di un'altra persona? G.L.P. |
17 giugno 2001 L'elogio all'ignoranza In questi giorni ripenso più volte ad una teoria, un tempo molto più diffusa, riguardante il "buon selvaggio". Si tratta di un ipotetica figura esule da qualsiasi forma di peccato o tentazione sociale; la ragione è molto semplice: non vive a contatto col mondo comune, ignora la sua esistenza e quindi anche i suoi aspetti negativi. Immaginate questo ignorante eccellente al nostro posto, protagonista della nostra vita. Si troverebbe di fronte a situazioni che noi reputiamo più o meno difficili, ma che per lui si dimostrerebbero tutte nuove e di difficile disbrigo. Potremmo forse incolpare questo essere umano di non essere pronto a situazioni non sue? Come possiamo credere che una persona dal nulla possa sapersi districare in una circostanza che gli viene disposto di colpo senza la minima preparazione? L'ignoranza, lo stato primordiale della nostra mente non è da vedersi sempre come una colpa. In alcuni casi si tratta solo di uno stato intermedio tra momenti diversi della nostra vita, è uno stato di temporaneo distacco da qualcosa, più o meno lungo. Ma quanto è bello questo momento? Questo stato mentale privo di preoccupazioni? Tutto è fermo, nulla si muove. Sembrerebbe essere tutto sotto controllo. E' la conoscenza a farci perdere tranquillità. Catapultarci nella consapevolezza delle cose non è assolutamente semplice specie quando questo avviene in un sol colpo.Ci ritroviamo nella situazione del selvaggio in un mondo nuovo. Ci ritroviamo nella condizione del bambino che apre gli occhi per la prima volta. Ogni sua reazione è giustificabile. Ogni sua repenntina mossa è ricerca di riferimenti, è ricerca di aiuto. Cosa ci può essere di strano in questo? Vorrei che qualcuno di voi se mai avesse risposta a questa domanda me lo dicesse, poichè è veramentte difficile da parte mia pensarla diversamente. Ancora più difficile è pensare che questo non sia comprensibile. G.L.P. |
12 ottobre 2001 Sui Cambiamenti della vita Ci sono dei momenti in cui il mondo conta veramente poco nella nostra vita. E' un venerdì sera e per la prima volta negli ultimi anni sono a casa, con niente di meglio da fare che scrivere su queste pagine. Non ho voglia di uscire, sono stanco. Stanco per non aver dormito, stanco per aver dedicato le mie ore ed i miei giorni pensando, parlando e soprattutto straparlando. Questa sera mi voglio fermare sentire la lancetta dei secondi scorrere nel tempo, guardarmi le mani e vederle diverse dall'ultima volta che ho pensato a quanto piu' grandi stessero diventando. Ascoltare in sottofondo una trasmissione politica e rendermi conto di quanto sia importante per me la guerra di queste settimane. Se ci penso è solo un fatto di cronaca, un suono di sottofondo nelle mie giornate. A volte posso farci piu' caso, ma cio' che piu' mi importa è quello che sto facendo, i miei programmi per il futuro, il mio cuore. Parto dal preconcetto che è una cosa distante, che mi coinvolge solo sino a dove mi ritengo cittadino occidentale, parte del mondo. La verità è che non credo di poterci fare nulla nè andarvi contro, nè parteciparvi. Purtroppo non conto un cazzo. E allora la mia mente precipita nel mio quotidiano passando attraverso un ruvido senso di colpa. La cosa che posso fare di piu' produttiva per il mondo è essere felice pensare a realizzare i miei piccoli sogni, diventare una persona che ha il coraggio di fregarsene od il coraggio di spaccare il mondo. A volte basta poco per essere felici. Basta un gesto, una serata con gli amici, una giornata di sole...lo scudetto finalmente nella parte giusta di Milano... A me servirebbe un angelo. Probabilmente sto andando via di testa o forse desidero qualcosa di molto semplice. Credo che possa esistere una persona in grado di rendere tutta la tua vita totalmente diversa. Capace di cambiarti da un giorno ad un altro la vita rendendotela magicamente semplice e piacevole. Penso a queste cose ed intanto il mondo scorre, tutto sta cambiando e pensandoci anch’io sto cambiando, contrariamente a quello che ho sempre pensato. Credevo che cambiare vita, cambiare amici, cambiare modo di pensare fosse solamente indice di incoerenza, caratteristica tipica di chi non ha punti di riferimento, di chi non ha carattere e personalità. Ora capisco che cambiare puo’ anche voler dire crescere. Si puo’ crescere bene come si puo’ crescere male, ma non se ne puo’ fare a meno. L’esperienza è una parte di noi che dimostra materialmente quanto viviamo dei nostri giorni: vivere sbagliando, provando e vincendo, cambia il nostro modo di essere rendendoci persone diverse esperienza dopo esperienza. Non rimpiango nulla di significativo del mio passato; anche gli errori commessi hanno portato qualcosa di buono. Non rimpiango gli amici persi, sono in fondo persone passate senza lasciare segni profondi. Se penso a quel che facevo uno o due anni fa mi chiedo come sia potuto cambiare tutto così velocemente. Come sono cambiati i rapporti con persone che desideravo considerare amici e che ora si sono persi, lontani dalla mia vita, nel loro lato peggiore. Alcuni però sono rimasti, ci sono da sempre e difficilmente si allontaneranno dal mio correre negli anni. Sono gli amici di sempre quelli che magari vedi poco, ma che accendono sempre un sorriso in te solo con la loro presenza. Queste persone sono il mio mondo: il mio agire, i miei pensieri, i miei progetti partono tutti da qui. G.L.P. |
![]() |
"...qual è la versione integrale dei tuoi pensieri? Qual è la traccia nascosta dei tuoi desideri?" 99 Posse |
1.dicembre.2001 La descrizione di un attimo “La descrizione di un attimo le convinzioni che cambiano e crolla la fortezza del mio debole per te…” Non ero così certo, non mi aspettavo nulla, solo quello che capitava e niente di più. Le cose cambiano però da un momento ad un altro. Quello che neppure volevo, ma che mi piaceva, assume un aspetto grigio, ovattato in un clima di inaspettata rabbia. Rabbia per quello che non puoi cambiare , rabbia perché non ho la minima idea di quello che voglio e men che meno di ciò di cui ho bisogno. E’ la solita storia : perdere il controllo delle situazioni è sempre un dramma. Tutto questo per il semplice motivo che la sicurezza si basa sulla conoscenza e la coscienza delle cose e delle persone. Mancando queste prerogative ogni decisione è un treno con destinazione ignota. Ora capisco più che mai che le cose non vanno quasi mai secondo i nostri piani, seguono un destino talmente complesso e intrecciato con la fantasia che non possiamo fare altro che accettare e chiamare Fato. E’ tutto diabolicamente affascinante: pochi attimi brevissimi cambiano il corso delle nostre vite. Punti sparsi “a caso”. Stelle cadenti. Meteore. Colpi di scena in cui tutta una storia può cambiare radicalmente facendoci perdere ogni riferimento, ogni sicurezza . Viene quasi da pensare che tutto il resto della vita sia solo attesa di questi momenti, una sorta di preparazione noiosa ed estenuante fatta di ricerca o passiva speranza in qualcosa di nuovo . Quando tutto comincia ad andare storto e non ci si può neppure incazzare con qualcuno è difficile sbrogliare i problemi con fredda calma e ragionevole consapevolezza. Ci sono delle cose che ci fanno perdere il controllo. Ci sono persone che non possiamo capire. Ci sono trascorsi che non possiamo accettare. L’unica cosa che possiamo accettare è il continuo cambiamento della nostra vita e, la sicurezza che tutti desideriamo, sta proprio nel saper convivere ed affrontare le stelle cadenti o le meteore che passano nella nostra vita. G.L.P |