Abbiamo incontrato un "consorzio di professionisti" così si
definiscono Matteo Zingirian (produttore e regista insieme a Giovanni Robbiano), Lorenzo
Vignolo (coregista) e Leonardo Savioli (direttore fotografia). La prima domanda che gli abbiamo posto é come mai in un film ci sono tre
registi ma quello che più ci ha incuriosito è come tra loro si sono gestiti. Ognuno di
loro ha scelto una parte del film e lha realizzata a suo modo ; infatti il film lo
si può ipoteticamente dividere in tre settori, ognuno dei quali ha delle caratteristiche
proprie nello stile, nella fotografia, nella musica ecc
Il viaggio parte da Genova per terminare a La Spezia dove c'é un concilio
ecumenico internazionale segreto ed un telepredicatore americano, Rev. Jones, che assolda
un killer per uccidere tutte le massime esponenze del concilio e rimanere 1'unica
personalità religiosa al mondo. Il killer viaggia parallelamente alla 500 per arrivare a
La Spezia in tempo per uccidere. Le riprese sono durate quattro settimane. Gli esterni sono stati girati a
Genova, Monterosso e La Spezia, Gli interni sono stati girati all'acquario di Genova, al
parco di Nervi e all'Hotel Villa Pagoda, sempre a Genova. Emerge dalle loro parole la gioia di aver girato un film "libero" da scadenze
e da qualsiasi vincolo, liberi di girare tutte le scene che desideravano e con una troupe
disposta a girare ben 14-l5 ore senza che nessuno dicesse niente. Tutti e tre hanno già dei progetti ai quali lavorare: Lorenzo partirà
con il suo secondo film questa primavera, da solista; Giovanni continuare a fare
produzione normale ed indipendente; Matteo vorrebbe rimanere in campo post produttivo e
conoscere un po' di più la distribuzione, soprattutto genovese, per completare, dice,
l'iter del bravo filmmaker. Leonardo
Savioli (direttore di fotografia) Leonardo si definisce un autodidatta ed ha cominciato con i formati 9mm, passando poi all'8 mm ed al S8 mm ecc... Ha lavorato per produzioni pubblicitarie ottenendo riconoscimenti anche all'estero, e crede che questo settore serva come trampolino di lancio per approdare poi al cinema. Ha seguito degli studi tecnici negli Stati Uniti per poter arrivare a gestirsi, autonomamente dei piccoli progetti. La sua "fotografia" coincide con la sua passione per la pellicola perché, dice, "il piacere della visione é dovuto al supporto su cui questa visione viene fruita e la pellicola é sempre superiore". In questo film Leonardo ha collaborato prevalentemente con Matteo e Lorenzo. Con Matteo ha scelto di impostare la fotografia un po' più sul tradizionale, sul diffuso; con Lorenzo, a cui piacciono le luci contrastate e più dure, ha dato più carica all'immagine, dei neri più profondi. Non ama molto gli effetti ed infatti per 500 non ha usato filtri partico1ari a parte degli ND serviti per diminuire la quantità di luce, ottenere una minore profondità di campo, sfuocature, sistemi molto tradizionali. Come ottiche é stato usato uno Zoom 10/ l00 Zeiss. Le pellicole utilizzate sono state diverse. Non avendo un budget elevato per l'illuminazione, voleva poter usare pellicole di diverse sensibilità gestendole al meglio. Ha quindi usato la 50D per gli esterni, la 250D e 500T in interni e notturni, rimanendo molto soddisfatto del risultato ottenuto sia in stampa che al telecinema. Anche a livello fotografico la collaborazione tra Riccardo e Leonardo é stata molto stretta, <Riccardo veniva a vedere le scene che giravo - racconta Leonardo - ed io andavo sul set quando lui girava le sue; questo é molto bello perché così seguivamo completamente la conduzione del lavoro per avere continuità narrativa. Siamo andati molto d'accordo e questo é molto importante>>. Per il futuro Leonardo vorrebbe continuare a girare videoclip e proseguire con l'esperienza fotografica. Inoltre vuole terminare il suo film in bianco e nero al quale tiene molto, perché lo ha pensato, scritto, diretto, e girato in totale autonomia. A noi non resta che augurare anche a Leonardo una carriera ricca di successi. |