PLASTICO
STRANI SINTOMI
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Ultima collaborazione di Lorenzo con la casa di produzione Area 51, che dopo qualche tempo avrebbe chiuso i battenti. Per lavorare a distanza allo script, la produttrice Arianna 'Tangina' Romagnolo fa sentire il pezzo a Lorenzo via telefono (non era ancora tempo di Mp3...) e lui se lo registra con la segreteria telefonica! La canzone è buona e ben arrangiata, c'è già un'idea di base scritta dalla cantante del gruppo Diana Tejera. A Lorenzo basta quindi sistemare e collegare alcune scene e il trattamento è pronto. La casa discografica è di Roma e si parte quindi per la capitale, dove avviene l'incontro con le 2 ragazze. Diana ed Irene si rivelano persone simpaticissime e nasce subito un'intesa. Il "presidente dll'Universo" (casa discografica dei Luna Pop) è un certo Meo, i suoi modi di fare e le sue abitazioni ricordano i produttori cinematografici della vecchia guardia, infatti oltre ai discorsi musicali, l'argomento si sposta immediatamente sui film e su "500!". In un successivo appuntamento a Milano, verrà dato appuntamento a Lorenzo all' hotel Duca di Milano, dove Meo ha una suite permanente. Dopo un rapido casting, le riprese avvengono a Milano e in un paese chiamato Cusano Milanino e vengono disturbate da una pioggia battente. A causa di problemi elettrici (non funzionava, ad esempio, il ventilatore e il gruppo elettrogeno), le riprese si dilungano fino a sera. Il direttore della fotografia è Matteo Maria Bosi alla seconda collaborazione e il montaggio di Walter Fasano. Il video piace da subito alle ragazze e, dopo una disquisizione con la casa discografica (che incredibilmente contestava la sostituzione di un triciclo con un camioncino a pedali ed erano disposti a spendere decine di milioni per rigirare la scena), ha un ottimo successo in tv, passando per tutta l'estate del 2000.

Anno:    2000
Giorno di ripresa:    13-06-2000
Artista:    PLASTICO
Formato:    16mm
Regia:    LORENZO VIGNOLO
Fotografia:    MATTEO MARIA BOSI
Montaggio:   WALTER FASANO
Ex. producer:    GIGI SCHMID
Line producer:    ARIANNA ROMAGNOLO
Produzione:    AREA 51 per UNIVERSO
Aiuto regista:    -
Durata:    3’ 33’'
Location:    PARCO NORD MILANO – STRADE DI CUSANO MILANINO
Visibilità:    MTV + TMC2 + MATCH MUSIC , VIVA


IL TRATTAMENTO ORIGINALE
Il video ha inizio con un uomo che felice cammina per le strade con un cartone colorato (bristol 70X100 ) arrotolato sulla spalla e un ventilatore sotto l'altro braccio. Seguiamo i suoi movimenti con un leggerissimo rallenty, capiamo dai suoi passi e dalle sue espressioni che sta per fare qualcosa di importante. In un grande parco troviamo Diana e Irene che intonano la canzone, sedute con le loro chitarre in posizione adiacente tra loro. Alterneremo le immagini e i personaggi del video con le loro fluide inquadrature, realizzate con movimenti di camera posizionate su un carrello circolare. Ritroviamo l’uomo del parco avanzare, l’inquadratura si alza fino ad arrivare in cielo, l'immagine riabbassa  spostandosi su un secondo uomo distinto ed elegante che con la sua 24ore esce di casa per andare al lavoro. Chiudendo il portone di casa si dirige verso il garage. La sua attenzione è rivolta verso l’alto; sorpreso, ha visto qualcosa, per un attimo vediamo l’ombra passare sul suo volto sorridente. Si intravede tra queste scene e le seguenti spezzoni riguardanti il primo uomo che, con il cartone e il ventilatore, continua a camminare nel parco. Nel frattempo un muratore si dirige verso il cantiere con i suoi attrezzi da lavoro; si posiziona sui ponteggi la fatica la si legge nei suoi occhi, anche lui, però, è attirato ad un certo punto, da qualcosa nel cielo. Il suo volto segnato si illumina con un sorriso, vediamo l’ombra del misterioso oggetto passargli di fianco. Ritroviamo l’uomo distinto davanti al suo garage, apre il cancello con un telecomando, entra nel box e ne esce guidando un triciclo diretto verso il traffico cittadino.Vediamo il muratore lavorare assiduamente, l'inquadratura scende dal viso stanco e sudato verso le mani sporche di calce che lavorano attente alla costruzione di una casa in Lego. Un altro uomo, intento a tirare con forza  e con aria nervosa un cane al guinzaglio, si accorge dell’oggetto in aria mollando la presa. Siamo nei pressi di un negozio di abbigliamento e una signora che trascina per mano un bambino (probabilmente madre e figlio)guardando con fretta l’orologio, passa di fianco all’uomo col cane che le indica il cielo, la signora guarda in su… Vediamo l’uomo con il ventilatore e il cartone avanzare e incrociare finalmente Daria e Irene. Loro continuano a suonare osservando l’uomo passare. Dietro alle ragazze troviamo, stavolta anche il bassista e il batterista, ci fermiamo un po’ più a lungo sui quattro del gruppo durante l’inciso della canzone. L'uomo col cartone finalmente si ferma in un punto del parco dove inizia a costruire un aeroplano (proprio come quelli fatti con la carta!). Prepara il suo ventilatore dietro l'aeroplano, indossa i suoi occhialetti da aviatore e con grande entusiasmo e soddisfazione spera in un volo. Una folata di vento accarezza il suo volto… Durante questa lavorazione vediamo ancora l’uomo col guinzaglio apparentemente ancora in lotta col suo cane, ma quando riesce finalmente a farlo uscire da dietro l'angolo ci accorgiamo che la lotta era per tirare un grande cane di peluches. L'inquadratura si sposta all'esterno del negozio dove vediamo la mamma suo malgrado uscire con enormi pacchi pieni di vestiti, trainata con forza dal figlio stufo e preoccupato.  La madre cerca di entrare (di rientrare, non paga di tutto ciò che ha già acquistato vuole, come una bambina, avere ancora più vestiti),  ma è impedita severamente dal figlio (stufo di aspettare… lui bambino lo è davvero !). Vediamo nelle ultime immagini l’uomo seduto sull’aereo di cartone che si mette casco e occhiali da aviatore, Daria e Irene suonano vicini a lui, vediamo i loro volti guardare verso il cielo, mentre l’aereo non c’è più… Vediamo, in successione, sguardi di uomini che osservano l’aereo volare per aria, sono gli stessi protagonisti del videoclip, prima della loro trasformazione. Rivedendo le sequenze in cui l’ombra li attraversa, che ora capiamo essere  dell’aeroplano di carta, capiamo che il loro agire libero è causato da un evento che li riporta, per un momento, come  bambini. In questo momento capiamo che gli eventi visti durante il video, sono un’anticipazione di quello che accadrà: il video è scomposto temporalmente). Nelle ultime immagini del video Diana e Irene passano accanto con una chitarra finta di legno dipinto mentre cantano la coda del pezzo, un piccolo aereo di carta e si ferma nel prato del parco.


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