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File under: nujazz / offbeat / cinematic 
Trieste - Italy 
ElectroSacher è un progetto collettivo di sei dj che per dare sfogo alle pulsioni creative ha deciso
di consorziarsi per dividere gli sforzi e per divenire amplificatore delle più diverse proposte culturali:
dj set soprattutto, ma anche concerti, performance, serate tematiche, videoproiezioni ed installazioni fotografiche.
L'incontro, gli incontri, sono avvenuti a Radio Fragola, storica radio sociale di Trieste, nata nel comprensorio
dell'ex Ospedale Psichiatrico, reso celebre dalle battaglie di libertà di Franco Basaglia per la legge 180.

Perché non sempre la musica dance significa, e significhi, disimpegno politico e sociale.
Il nome non ne nasconde gli amori, la Sacher Torte e quello che questa significa: i piaceri forti, le cose che lievitano con lentezza, l'ozio, la discussione ed i contrasti. Ed Electro, certo: essere dj, mescolare suoni e circuiti futuribili, intersecare culture distanti e tradire la geografia cartografica.

La musica di ElectroSacher denuncia una propria specificità inequivocabile: innanzitutto la passione per la battuta lenta o inaspettata, quella che lascia lo spazio al cervello per pensare ed alle melodie di incunearsi nei meandri di basso e batteria. Ma anche un'attenzione crescente ai bpm del dancefloor, al muovere piedi e menti su quattroquarti fatti a pezzi, danzare all'unisono tra contrabbassi e sitar, fender rhodes e percussioni brasiliane, echi e tamburi africani.
Con uno sguardo rivolto alle suggestioni delle città che hanno esercitato forti influenze sull'atmosfera culturale di Trieste: il plumbeo e profondo suono di Vienna ricco di ritagli etnici, la musicalità di Budapest e la memoria del jazz d'oltre cortina, gli input di Zagabria e Lubiana capitali nuove che rialzano la testa tra nujazz e break assassini.
E' stato sufficiente aprire una mappa geografica a scala non troppo grande. ElectroSacher si è guardata attorno, ha alzato lo sguardo: Trieste si trova al centro di questo ribollire di suoni. Casualmente? Forse no, in ambito letterario lo era già stata all'inizio dell'altro secolo, ma quella è veramente un'altra storia.

L'idea: suonare quello che più ci colpisce per originalità e spessore, farne una specie di marchio di fabbrica, una polaroid magari un po' sfocata, con i personaggi inquadrati sghembi, i colori che non sono proprio quelli, ma con l'onestà e l'immediatezza che solo questa può dare.

ElectroSacher ha suonato con: Keyser & Shuriken (Budapest), Yonderboi (Budapest), The Dining Rooms/Stefano Ghittoni (Milano), Eddy Ramich (Zagabria), The Loungebox (Lubiana), Pier Rdyo (Lubiana), Zero db (Londra), Tom Wieland/Les Gammas (Augusta/Vienna), Paolo Scotti (Cervia), Solex (Amsterdam), Enes & Emir Haracich (Sarajevo), Belgradeyard Sound System (Belgrado), Alan "Cukipapa" Brown (Londra/Vienna), Smith & Mighty
www.electrosacher.it