Lunedì 3 Maggio 1999-In_primo_piano

Le agevolazioni fiscali sotto la lente della Ue

Enrico Brivio

È avanzata su due binari ben distinti negli ultimi tempi l’azione della Commissione europea riguardante i servizi pubblici. Sul piano normativo Bruxelles ha avviato una consultazione a vasto raggio per chiarire quale deve essere il campo d’azione delle concessioni governative, allo scopo di arrivare a una comunicazione interpretativa ed, eventualmente in un secondo momento, a una direttiva in materia. Sul piano della concorrenza, invece, i servizi di Karel Van Miert hanno aperto un’inchiesta mirata sull’Italia che mette sotto accusa gli sgravi fiscali e finanziamenti agevolati ottenuti dalle aziende municipalizzate a maggioranza pubblica.
La consultazione tra le parti interessate ai regimi di concessioni, lanciata su proposta del commissario al Mercato interno Mario Monti, riguarda in particolare le partnership tra settore pubblico e privato. Lo scopo principale è garantire l’applicazione di principi cardine per il funzionamento del mercato unico, come la non discriminazione in base alla nazionalità, la libertà di stabilimento e di prestazione dei servizi. Tra i temi in discussione anche la durata dei regimi di concessione, per garantire che la concorrenza non venga congelata per periodi troppo lunghi. Garantire il libero accesso di un’impresa all’esercizio di un servizio pubblico in un altro Paese Ue è un fattore importante, se si considera che il volume d’affari delle concessioni si avvicina ormai a quello generato dagli appalti tradizionali, ovvero l’11% del Pil nella Ue.
L’ambito del dibattito è più vasto rispetto alla recente legge italiana che disciplina cinque settori di servizi pubblici: gas, acqua, trasporti, energia e rifiuti. "La consultazione avviata dalla Commissione europea — spiega un funzionario comunitario che segue il dossier — è di più ampio respiro e riguarda ogni tipo di concessione da pubblico a privato. Comprende i servizi per la gestione di rifiuti o acqua, ma anche altri tipi di regimi come autostrade o televisioni". Non rientrano, tuttavia, nel dibattito comunitario la gestione di servizi di esercizio dell’autorità pubblica (come i notai), nè le licenze commerciali (per esempio di farmacie o pompe di benzina). Alla fine della consultazione con le parti interessate, che durerà fino a maggio­giugno, la Commissione europea dovrebbe adottare una comunicazione interpretativa. Spetterà però al prossimo Esecutivo Ue, guidato da Romano Prodi, stabilire se sarà necessario proporre una direttiva che disciplini la materia.
Nel frattempo Bruxelles ha avviato anche una indagine sul regime di esenzioni e prestiti agevolati di cui beneficiano le aziende municipalizzate italiane in virtù di varie leggi (n.142 del ’90, n.488 del ’86, n.549 del ’95). La Commissione nutre dei dubbi sulla possibilità che le aziende possano beneficiare di una esenzione delle regole di concorrenza ai sensi dell’articolo 90 in quanto forniscono servizi di interesse economico generale. L’Esecutivo Ue osserva che le aziende possono già beneficiare di profitti addizionali in virtù del monopolio legale ottenuto e che le facilitazioni fiscali non sembrano destinate a rimborsare extra­costi connessi con gli obblighi di servizio pubblico