(3 maggio 1999- Repubblica)

Ivrea, la protesta viaggia col "virus"
Sospettato un ex dipendente finito in cassa integrazione

di RITA COLA


IVREA - Sembrava un normalissimo allegato, un messaggio qualunque di posta elettronica con dentro le informazioni per cancellare un virus. Invece, il virus era il messaggio stesso: una lettera dai toni concitati contro l'amministratore delegato Roberto Schisano ed il management della Op Computers. La protesta dei lavoratori - in lotta per salvare la fabbrica in gravissime difficoltà - viaggia così anche attraverso le mail. In sintesi, nel virus di protesta, c'era scritto che è tutta colpa del management se l'azienda - da quasi due mesi in amministrazione controllata - non riesce più a risollevarsi, la produzione scarseggia, la situazione economica peggiora ed il fallimento è sempre più vicino. E, come tutti i virus, la lettera si è "attaccata" alle mail inviate, appropriandosi di tutti gli indirizzi presenti nei pc della società. Il risultato? E' andato in tilt servizio di posta elettronica dell'azienda.

Ad essere denunciato dai carabinieri per pirateria informatica e deterioramento di sistema informatico dell'azienda, è un ex cassaintegrato di Op Computers: R.Z., 36 anni, di Ivrea. Il black out della posta elettronica, con migliaia di allegati anti-management, è avvenuto il 18 aprile scorso. Moltissimi, quella mattina, avevano aperto quella mail, perché l'allegato sembrava essere stato inviato proprio dai responsabili del sistema informativo, ed avrebbe dovuto spiegare come rimuovere un certo tipo di virus che poteva annidarsi nelle memorie dei pc. Stefano Vernarelli, responsabile del sistema informativo di Op Computers, si è presentato subito alla stazione carabinieri di Strambino ed ha presentato denuncia. Poi il virus è stato rimosso e, in fabbrica, le mail hanno ricominciato a viaggiare da pc a pc.

Subito dopo la denuncia, però, sono cominciati gli accertamenti delle forze dell'ordine. E, dal server utilizzato per inviare il virus di protesta (csi.piemonte), i carabinieri sono risaliti a R.Z., un tecnico ex dipendente della Op Computers, dove si occupava del sito dell'azienda. Nel giugno scorso, R.Z. era finito in cassa integrazione con altri quattrocento colleghi. La lotta, alla Op Computers, era stata dura: per quattro mesi, ai cancelli, i lavoratori erano rimasti a presidiare in attesa di un accordo che potesse salvare l'azienda. R.Z. aveva dato una mano ai suoi colleghi cassaintegrati a tenere viva la lotta. Era stato persino aperto un sito Internet per raccogliere messaggi di solidarietà per i lavoratori.

Poi, proprio per le sue elevate capacità professionali, dopo qualche settimana R.Z. era stato assunto in un'altra azienda. Le sue responsabilità sulla lettera-virus, in ogni caso, sono ancora tutte da accertare. I carabinieri, a casa sua, hanno sequestrato quattro computer, un modem ed alcuni dischetti. Sarà un perito nominato dalla Procura, adesso, a stabilire se il virus sia stato immesso nei pc della Op Computer proprio da lui. Ma ci sono stati altri casi, ad Ivrea, di proteste "telematiche". C'è anche chi, firmandosi "Pasquino", mette ogni tanto in giro attraverso il computer lettere palesemente finte e goliardiche e firmate da un tal Robertino Schisano, la cui similitudine con il nome dell'amministratore delegato suscita - tra i dipendenti - una certa ilarità.