30 August 2001

Dal Madagascar .... e dall'amico Bruno Briano, attento conoscitore e frequentatore di quei luoghi, continuano ad arrivare nuove e gradite sorprese.
Questa è l'occasione per presentare l'ultima entrata a far parte della mia collezione, un esemplare assolutamente eccezionale di
Cribrarula pelliserpentis Lorenz, 1999.
La riproduzione fotografica (vedi Picture 1) credo dica tutto della gran qualità e dell'interesse collezionistico e forse perfino scientifico di questo esemplare.
Misura 25mm esatti di lunghezza, ben 17mm di larghezza e 13.8mm di altezza. Dovrebbe essere stato raccolto vivo,  nei dintorni di Fort Dauphine, nel Sud del Madagascar. 

....................................coming as soon as possible...............

Picture 1: Cribrarula pelliserpentis - dorsal and basal views
                    Fort Dauphine area - South Madagascar
Picture 2: Cribrarula pelliserpentis - lateral views
Secondo le informationi fornitemi con grande determinazione e sicurezza da Bruno Briano, sembra accertato che i pochi (Lui sostiene pochissimi) esemplari raccolti vivi di questa specie provengano dalle nasse dei pescatori di aragoste posatesi accidentalmente sul fondo, tra i 20 e i 40 metri di profondità. Sembra anche (e quanto è già avvenuto in passato nelle Filippine dimostra che tutto è possibile) che i pescatori di aragoste, scoperto il trucco, abbiano modificato la densità della maglia delle nasse e che abbiano smesso di cercare aragoste per dedicarsi alla più redditizia pesca delle pelliserpentis.
Qualunque sia la verità sull'esatta localizzazione e habitat di questa bella specie, credo che l'esemplare qui raffigurato possa far desistere anche i più scettici dal tentativo di associare C. pelliserpentis ad altri taxa affini. Vi si ritrovano, accentuati, tutti i caratteri distintivi già evidenziati da Lorenz nella descrizione originale del Taxon.
La forma marcatamente ovale e quasi deltoide, la pesante callosità basale che le fa assumere un caratteristico aspetto "a gondola" (vedi l'immagine laterale in Picture 2), la fossula ben definita (vedi l'immagine della base in Picture 1), la colorazione "grigio/tortora" del dorso in contrasto con il bianco puro dei margini e della base, la globosità accentuata, la maculazione intensa e cospicua su entrambi i margini, costituiscono tutti tratti distintivi ed inequivocabili, che allontano questa specie da ogni altra del genere Cribrarula. E tutto ciò senza neppure citare la particolare conformazione della maculazione dorsale, che pure era stata alla base della descrizione originale del nuovo Taxon da parte di Lorenz.
Trovo in particolare, dopo questo esemplare, assolutamente superfluo qualunque ulteriore tentativo di confronto con C. esontropia. L'unica associazione possibile sarebbe, tutt'al più, a mio modesto avviso, con C. gaskoini di cui condivide taluni caratteri (forma ovale, forte callosità e globosità, maculazione marginale marcata su ambi i lati). Solo la dentatura è decisamente più grossolana e meno incisa in C. pelliserpentis, a parte ovviamente le differenze nella colorazione,  nel disegno del dorso .... e gli oltre 10.000 km di oceani che le separa!

Trovo invece più proficuo, interessante e coerente con lo spirito di queste pagine, segnalare il fatto che, come spesso accade con le specie di recente istituzione, sono presenti sul mercato esemplari offerti come C. pelliserpenti e che in realtà tali non sono. Ho personalmente visionato proprio in questi giorni, sul sito di un importantissimo dealer, le riproduzioni fotografiche di ben 3 esemplari di inconfondibili C. cribraria cf comma del Madagascar offerti per un centinaio di dollari ciascuno come C. pelliserpentis (molto pochi per una vera pelliserpentis Gem ma tanti per una cribraria e in ogni caso troppi per la conchiglia sbagliata).
Non spetta certo a me ergermi a giudice di chicchessia. Magari lo stesso dealer è stato indotto in errore dai suoi fornitori. O, più banalmente, potrei io ad essere stato tratto in inganno da una riproduzione fotografica che, per quanto di qualità, potrebbe non rendere ragione delle reali caratteristiche dell'esemplare raffigurato. O, ancor peggio, avere io un'idea diversa e sbagliata delle caratteristiche della specie!
Non volendo quindi in alcun modo formulare giudizi e ancor meno sentenze, l'episodio mi ha invece stimolato ad approfondire il confronto tra C. pelliserpentis e le altre Cribrarula del Madagascar.
Credo che il tema meriti addirittura una nota specifica di approfondimento, ma non dispongo al momento del materiale e soprattutto di informazioni adeguate e sufficienti per un tale compito. Potrebbe essere una buona motivazione per organizzare un bel viaggetto esplorativo in Madagascar!
Lasciando da parte i sogni, ho comunque visionato con attenzione i diversi esemplari in mio possesso e forse sono giunto ad una spiegazione soddisfaciente.
Come sempre lascio che siano le immagini a dire più di quanto non sappiano fare le parole.
In Picture 3, nel mezzo è raffigurato un esemplare solo leggermente giovanile di C. pelliserpentis. Gli altri due sono esemplari "fresh dead" di C. cribraria cf comma con disegno del dorso parzialmente mancante, anche se apparentemente non sono corrosi, provenienti dalle stesse zone di C. pelliserpentis.


Picture 3: Comparison between C. pelliserpentis (in the middle) and C. cribraria cf comma
                Fort Dauphine area - South Madagascar
La somiglianza è indubbiamente notevole, soprattutto con l'esemplare di sinistra. Solo la visione laterale permette di distinguere nettamente l'esemplare centrale dagli altri due, a motivo della maculazione marginale, e di attribuirlo al Taxon C. pelliserpentis. E tuttavia,  le caratteristiche distintive di C. pelliserpentis sono comunque riconoscibili, ad una più attenta osservazione, anche dalla vista dorsale e basale. Lascio al lettore questo semplice esercizio.
Quelle che seguono invece sono, a mio avviso, le principali conclusioni che possono e devono essere tratte riguardo al Taxon C. pelliserpentis:
- siamo in presenza di una specie valida e nettamente distinta da tutte le altre popolazioni conosciute di Cribrarula presenti nell'Oceano Indiano, ed in particolare da C. esontropia;
- convive nelle acque del Sud del Madagascar con una popolazione di Cribrarula cribraria cf comma (ma che, sempre a mio modesto giudizio, comma non è), che sembra possedere anch'essa caratteri distintivi peculiari (sempre notevole in particolare la banda dorsale scura, ben visibile nell'esemplare di destra), e che, a sua volta, non deve essere confusa con C. esontropia;
- gli esemplari giovanili dei diversi taxa affini possono effettivamente assomigliarsi, maggiormente di quanto non si assomiglino gli esemplari perfettamente adulti. Tuttavia, anche questa constatazione non inficia minimamente la validità delle diverse specie. Il fenomeno è infatti del tutto analogo a quanto avviene in numerosi altri gruppi di specie ben consolidate ed affermate. Basti riflettere sulle innegabili somiglianze tra gli esemplari giovanili di M. arabica, M. histrio e M. eglantina o di S. limacina e S. staphylaea oppure ancora di E.errones ed E. ovum, per fare solo alcuni esempi.
Tuttavia, proprio questi esemplari immaturi potrebbero essere stati alla base delle perplessità tassonomiche e degli errori di identificazione iniziali. Perplessità ed errori che non sono però più giustificabili, con il materiale e le informazioni oggi disponibili..

Ad ognuno di noi collezionisti quindi, la responsabilità di sapere sempre esattamente cosa cerchiamo e quella, non meno importante, di valutare in modo sempre critico ed attento ciò che ci viene proposto!


© Francesco Zavattaro, 2001. All images by Francesco Zavattaro if not differently stated. Use of the images outside this site not allowed.


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