Rifondazione LE PROPOSTE PER RILANCIARE IL SETTORE |
Liberazione 4 dicembre 1997
Lattuale protesta degli allevatori-produttori di latte - dice una nota del Prc - nasce dalle scelte dei vecchi governi Dc, con la complicità di Coldiretti, Aima, Associazioni di categoria, che per anni hanno garantito limmunità nel produrre oltre i quantitativi sottoscritti in sede comunitaria. Ciò ha determinato - continua la nota - una serie di consapevoli illegalità e soprattutto: a) Produzione di quote latte superiori a quelle previste, derivanti anche dal mancato abbattimento di capi, pur avendo percepito i relativi premi comunitari; b) Certificazioni false di produzione, addirittura in assenza di capi di bestiame; c) Commercio illegale di quote a danno dei piccoli produttori e delle aree depresse.
Tale illegalità - si legge - è stata ulteriormente aggravata dallopposizione del centro destra e della Lega alla riforma strutturale dellAima e, nel contempo, dallaccordo del 1994 (governo Berlusconi-Lega) sottoscritto dallex ministra Poli Bortone con limpegno di pagare 3.620 miliardi di multe in cambio di un risibile aumento della produzione nazionale del latte.
Il Prc, che opera per la tutela dei produttori che hanno rispettato le regole, chiede il rapido superamento dellemergenza, lavvio della riforma dellAima e del settore lattiero-caseario, riconsiderando le modalità di rapporto con lUe, anche alla luce della nuova Politica agricola comunitaria prevista nellAgenda 2000. Per superare emergenza ed illegalità, Rifondazione comunista considera il decreto del governo una soluzione parziale e temporanea che richiede però un impegno straordinario nella direzione di accertamenti puntuali della produzione, con definitiva distinzione tra chi ha operato nella legalità e chi no. Si considera, inoltre, misura transitoria e del tutto eccezionale la restituzione dell80%, con recupero dellindebitamento percepito. Per un riordino del settore - conclude la nota - non si può prescindere dallistituzione dellanagrafe individuale dei produttori.