NO alla NATO!

Una discussione utile per la democrazia

Alfio Nicotra

(resp. Pace Prc)

Liberazione 24 dicembre 1997

Stupisce che di fronte alla nostra richiesta di sciogliere la Nato e di chiedere le basi straniere ci si risponda che la Nato di oggi non è più quella del passato, che è cambiata, che serve ad altro.

Sappiamo che non è più la Nato che ha coperto gli agenti della Cia accusati dai giudici di Milano di aver messo la bomba in Piazza Fontana che provocò la morte di sedici persone o che dava ospitalità ai neofascisti in basi inaccessibili al parlamento e alla magistratura italiana, per addestrarsi a far saltare i binari. Rimane certo ancora molto di quella Nato, come dimostrano i silenzi sull'abbattimento del DC9 dell'Itavia sui cieli di Ustica, ma il nostro giudizio critico affonda tutto sull'attualità.

La Nato di oggi è molto più pericolosa di quella di ieri perché si configura sempre di più come il braccio armato dei paesi ricchi contro i paesi poveri ed alimenta l'utopia mortifera che è possibile mantenere gli attuali livelli d'ingiustizia planetaria con il ricorso alla forza delle armi.

Più si rafforza la Nato e più si uccidono l’organizzazione delle Nazioni Unite sola istituzione legittimata a rappresentare l'insieme della collettività umana. I Patti militari non possono essere eterni. Un continente finalmente libero dai patti militari e dall'arma nucleare, non può che essere l’aspirazione a cui ogni forza democratica e progressista dovrebbe tendere come una frontiera di Civiltà. Come è possibile tacere sulla pericolosità di un’alleanza militare che ha nel cuore del Mediterraneo - a Cipro dove due eserciti dell’Alleanza Atlantica (quello turco e quello greco) si fronteggiano l’un contro l’altro armati - il monumento del suo fallimento?

E non sono forse armi e truppe della Nato quelle che ogni giorno in Kurdistan uccidono migliaia di persone, deportano, danno alle fiamme villaggi costringendo la popolazione civile alla fuga? o basta avere l'emblema dell'Alleanza per rendere accettabili e giuste le stesse cose che, contro i kurdi, ha fatto Saddam Hussein?

Ha ragione il vicepremier Walter Veltroni: della Nato si può discutere. Il Paese, la democrazia italiana, hanno assolutamente bisogno di questa discussione, purché non avvenga all'ombra di fondamentalismi atlantici che sono, questi davvero, ideologici residui del passato.