«La concertazione è sconfitta nei fatti, adesso la parola torna ai lavoratori» Paolo Repetto intervista Ferruccio Danini (area dei comunisti nella Cgil) |
Liberazione 15 ottobre 1997
MILANO «Il vincitore di questa fase politica? E' Fausto Bertinotti. Mentre viene sconfitto "nei fatti" il modello concertativo». Ferruccio Danini, coordinatore nazionale dellArea dei comunisti Cgil e presidente del comitato direttivo, tira le somme di una settimana di fuoco e, intervistato da Liberazione, rilancia in avanti la palla di un dibattito sindacale che si preannuncia altrettanto incandescente.
Intanto, cominciamo col registrare reazioni sindacali piuttosto stizzite.
Vorrei innanzitutto valorizzare fino in fondo l'azione che l'Area dei comunisti ha compiuto in queste settimane: siamo stati gli unici a non esprimere alcuna solidarietà alle proposte politiche di Sergio Cofferati e abbiamo condotto una battaglia a fondo sui contenuti. E' questo un elemento discriminante: chi si è mosso diversamente sperava che la crisi portasse ad un esito negativo. Mentre noi abbiamo mirato esattamente allopposto.
Veniamo ai problemi di merito?
Rifondazione ha ottenuto più di quanto Prodi ha "concesso" nella sua replica alla Camera e più di quanto aveva proposto il documento di maggioranza presentato al direttivo Cgil. Dunque, per la seconda volta, il Prc va oltre la rivendicazione del sindacato. Era accaduto sul "patto per il lavoro", accade ancora sulla finanziaria.
Quali sono gli effetti concreti di questo scavalcamento?
La rimessa in discussione del modello concertativo sancito dagli accordi di luglio. La concertazione esce da questa vicenda sconfitta nei fatti: cosi come escono sconfitti Cofferati, D'Antoni e Larizza, che oggi avranno perso lorientamento. Perché speravano nelle elezioni anticipate mentre si ritrovano spiazzati. Ad ogni modo, a noi interessa il merito, perciò abbiamo chiesto l'immediata convocazione del comitato direttivo della Cgil: dopo lintesa raggiunta nella maggioranza vogliamo infatti sapere qual é la posizione del sindacato sulla finanziaria e sulla trattativa sullo stato sociale, per poter andare a definire il percorso della consultazione di mandato. L'elemento centrale è proprio questo: il sindacato deve definire la propria proposta e sottoporla ai lavoratori.
Dal direttivo della Fiom piemontese è uscita una critica durissima alla linea di Cofferati. Nello stesso tempo la Cgil avrebbe dato il "via libera" alla consultazione.
La Cgil deve convocare immediatamente il direttivo per decidere al riguardo. Perché si è aperto un nuovo scenario più favorevole ai lavoratori e la palla torna al sindacato. Per questo motivo ribadisco che il sindacato deve elaborare subito una proposta: per spingere in avanti gli obiettivi che abbiamo posto. Seguendo lo stesso principio, credo si debba valorizzare al massimo la manifestazione del 25, che si pone l'obiettivo di sviluppare un movimento che va oltre la finanziaria e pone problemi molto seri - dall'occupazione nel Mezzogiorno alle politiche economiche più in generale.