Docenti precari Senato, il Prc contro un pessimo emendamento Daniele Dalerci |
Liberazione 11 dicembre 1997
Alla commissione Cultura del Senato passa un emendamento all'articolo 2 della legge 932, quella che si occupa dei trasferimenti dei dipendenti pubblici, soprattutto quelli della scuola. Ed č un brutto emendamento. Dispone, per gli insegnanti precari, misure restrittive sull'accesso al corso che li preparerą al concorso. Stabilisce che, per essere ammessi ai corsi, i precari debbano aver effettuato almeno 180 giorni di insegnamento negli ultimi tre anni (contro i 360 negli ultimi sette anni proposti da Rifondazione). Non definisce chiaramente i contenuti dell'esame abilitante, il che costituisce una premessa per un esame selettivo, che riduca a zero l'esperienza "sul campo" dei precari.
E non č finita: sul capitolo delle commissioni esaminatrici, la legge delega al governo la composizione. E il governo non ha preso alcun impegno esplicito. Il che vuoi dire che, a differenza di quanto propone il Prc (maggioranza dei commissari interni), la formula per la commissione potrebbe essere qualunque.
Una decisione molto grave, per il Prc, e soprattutto per gli insegnanti precari. La decisione - dice Piergiorgio Bergonzi, rappresentate del Prc alla commissione, assente al momento del voto per gravi motivi personali improvvisamente sopraggiunti - non corrisponde alle esigenze, ai diritti ed alle richieste che decine di migliaia di insegnanti precari avanzano da anni. Il provvedimento contraddice in modo inaccettabile anche gli impegni assunti dal governo con Rifondazione.
Si tratta insomma di un provvedimento assolutamente non condivisibile, su cui Rifondazione esprime un giudizio completamente negativo. Per la sua modifica Rifondazione comunista si batterą con intransigenza nelle aule parlamentari in modo del tutto coerente con le posizioni assunte da oltre un anno a questa parte e nelle recentissime riunioni della Commissione Istruzione».
Nel frattempo gli insegnato dell'Aidi, l'associazione italiana dei docenti per l'integrazione, e del Conisp, il coordinamento nazionale insegnanti di sostegno precari, hanno indetto per il 16 dicembre una giornata di sciopero nazionale. La protesta prevede anche un presidio di fronte a Montecitorio a partire dalle 9,30 della mattina. Gli insegnanti precari sciopereranno contro i tagli previsti in finanziaria per la scuola, spiega una nota, e i «tagli di organici degli insegnanti di sostegno a fronte di un aumento degli alunni portatori di handicap».