FIAT: La nuova versione dei "reparti confino" Cataldo Ballistreri (segretario Circolo Prc Fiat Mirafiori) |
Liberazione 2 dicembre 1997
A metà novembre la Fiat ha comunicato al sindacato la volontà di voler terziarizzare 1730 lavoratori di cui 442 dello stabilimento di Rivalta e 1288 di quel1o di Mirafiori.
In questi mesi abbiamo assistito ad alcuni spostamenti di lavoratori e a doppie mobilità di cui non si riusciva a capire la motivazione. Adesso è tutto chiaro: venivano spostati lavoratori ritenuti scomodi nelle aree destinate ad essere terziarizzate e questi rimpiazzati da altri. Ancora una volta con questa operazione si cercherà di colpire gli inidonei e i più politicizzati.
La terziarizzazione principalmente riguarda i reparti totalmente formati dai cosiddetti "lavoratori inidonei"; settore movimentazione, carrellisti e trasporti (per questo motivo che nel mese di settembre nell'area cambi è stato sostituito un carrellista); magazzini, dove sono concentrati familiari dei dirigenti Fiat. Scommettiamo che quest'ultimi non verranno toccati? E se queste mie previsioni si riveleranno esatte si tratterà di un'operazione politica di lungo respiro, che avrà lo scopo di rendere i lavoratori più deboli e precari e portare la prestazione lavorativa fuori da ogni controllo sindacale. Un esempio di tutto questo c'è già stato nei tessili e precisamente alla Facis di Torino, fabbrica che dagli anni '80 in poi cominciò a portare il lavoro all'esterno che veniva gestito dagli stessi dirigenti della Facis, ad esempio un capo reparto con la moglie e un figlio gestivano un'azienda ciascuno: l'importante era tenere l'azienda al di sotto dei 14 lavoratori, cioè fuori dallo statuto dei lavoratori.
Oggi quella fabbrica si chiama Gft e si occupa soltanto dell'area commerciale. La produzione, quella vera, viene fatta utilizzando lavoro nero e sommerso. Ma anche in Fiat esiste già la terziarizzazione e riguarda l'impresa di pulizia, dove questi lavoratori non hanno più diritti.
Perché l'impresa di pulizia prende l'appalto sottocosto pur di aggiudicarselo con la conseguenza che per starci dentro con i costi taglia l'organico e aumenta lo sfruttamento per quelli che rimangono con il risultato che le pulizie in Fiat peggiorano sempre di più, così noi ci lamentiamo con la direzione per la scarsa pulizia, la Fiat richiama l'impresa, che subisce per tenersi l'appalto e scarica sui propri dipendenti, pretendendo l'impossibile.
La terziarizzazione in Fiat è iniziata ufficialmente da ieri. Ci sarà un periodo transitorio di circa sei mesi, gestito provvisoriamente da un ente Fiat chiamato "servizi logistici comuni". Dopo si vocifera che sarà la multinazionale Tnt Traco a prendere in mano la situazione e corre voce, anche, che molti padroncini si stanno facendo una concorrenza spietata per entrare a fare parte dell'affare.
La Tnt Traco è un'azienda regolata dal contratto del commercio. C'è da chiedersi, oltre al fatto come ciò sia compatibile con il contratto dei metalmeccanici, se non sia in atto una strategia padronale che in nome della competitività sacrifichi l'occupazione, la dignità e i diritti contrattuali dei lavoratori e non configuri la volontà di modificare lo statuto dei lavoratori.
A tutto questo i comunisti si devono opporre con forza.