Gruppi Parlamentari Rifondazione Comunista - Progressisti

DOCUMENTO DEI GRUPPI PARLAMENTARI PRC

DI CAMERA E SENATO

I gruppi parlamentari del PRC esprimono un giudizio negativo sulla finanziaria presentata dal governo Prodi. Essa non risponde ai grandi problemi sociali aperti nel paese. Non risponde al dramma della disoccupazione nel Mezzogiorno, non propone una riforma dello stato sociale in grado di migliorare tutele e servizi, penalizza la sanità e la previdenza pubblica. E’ inscritta in una logica di sacrifici. Dopo l’imponente risanamento economico operato dal governo l’anno scorso con il concorso determinante del nostro partito sarebbe stato auspicabile e ci si sarebbe ragionevolmente attesi una svolta politica economica in chiave riformatrice.

Lo stesso scenario europeo, con la recente vittoria delle sinistre in Francia e con il loro innovativo programma, rendeva più agevole e realizzabile questa svolta. Così non è stato. La finanziaria presentata dal governo non ha accolto nessuna delle proposte di fondo avanzate da Rifondazione Comunista. Non si è voluto il compromesso tra il programma dell’Ulivo e quello del nostro partito. Sul terreno dell’occupazione sono state rifiutate le proposte di riduzione dell’orario di lavoro a 35 ore e a parità di salario entro il 2000, la riconversione delle funzioni dell’IRI in una struttura in grado di progettare, promuovere nuovo lavoro e assumere direttamente giovani disoccupati con particolare attenzione alla valorizzazione ambientale. Sul terreno della giustizia sociale non si è voluto porre mano ad una reale lotta all’evasione fiscale e contributiva, non si è voluto ridurre i ticket sanitari per le classi meno abbienti, si è andati in direzione opposta alla valorizzazione della scuola pubblica. Tutto ciò è avvenuto mentre oggi si vuole ancora manomettere le pensioni di anzianità. Per queste ragioni i gruppi parlamentari di Rifondazione Comunista voteranno contro la finanziaria presentata per il 1998 del governo Prodi.

Su questa finanziaria il governo non può, quindi, contare sulla sua maggioranza.

Roma, 30 settembre 1997