Tre punti cruciali Le modifiche alla politica economica del governo |
Liberazione 15 ottobre 1997
L'assetto delle proposte del governo è mutato, eccome, nel corso di questa crisi politica. A partire dalla stessa finanziaria. Già nel discorso di Prodi giovedì scorso c'erano modifiche nelle misure di bilancio: per la sanità con l'assicurazione di tutele, in forma di esenzione dai ticket, ai malati cronici e con l'impegno ad estendere il riferimento per la differenziazione della partecipazione alla spesa dai criteri di malattia a quelli di reddito. Sull'occupazione era stata parzialmente accolta la proposta comunista di riconversione dell'Iri in agenzia per lo sviluppo, con assegnazione di una parte dei proventi della privatizzazione Telecom alla progettazione di nuovi lavori: misura considerata insufficiente accanto alla risposta negativa alle richieste sulle 35 ore. Come insoddisfacente era la formula concessa da Prodi sulle tutele delle pensioni d'anzianità nel settore privato. E questi sono stati i punti dell'intesa finale.
1
L'orario di lavoro
Giovedì 9 Romano Prodi aveva sostanzialmente chiuso alla proposta di una riduzione dell'orario di lavoro per legge (definita dal segretario generale della Cgil, Sergio Cofferati, «un mostro»): la sua formula era una legge di incentivi e un percorso legato ad eventuali intese europee. Con il protocollo di ieri, invece, il governo si impegna a presentare nel gennaio '98 un ddl che preveda le 35 ore settimanali, per tutti i lavoratori dipendenti di ogni settore, a partire dal primo gennaio 2001 (il Prc aveva appunto chiesto una legge esecutiva dalla fine del 2000, con una certa "moderazione" rispetto a quanto annunciato da Jospin il giorno dopo le dimissioni di Prodi, venerdì 10: riduzione a 35 ore dal primo gennaio 2000).
2
Le pensioni di anzianità
Giovedì 9 Romano Prodi aveva limitato l'offerta di tutele alle restrizioni previsti per le pensioni d'anzianità: accanto alla parificazione delle condizioni del pubblico al privato e all'annuncio di interventi sui "regimi speciali", generiche protezioni da modifiche ulteriori delle norme della riforma Dini venivano circoscritte al «lavoro operaio ed equivalente», contro la richiesta del Prc di coprire il più possibile limpiego privato. Con il protocollo di intesa di ieri si esplicitano le «equivalenze», definendole «anche», nel «lavoro non operaio di pari qualifica con analoghe condizioni di gravosità del lavoro stesso da definirsi sulla base di intese sindacali tra le parti sociali» . In breve, la tutela anche di quegli impiegati richiamati da Bertinotti il 7 e il 9.
3
Le entrate fiscali
Giovedì 9 Romano Prodi non aveva detto sulla lotta all'evasione e all'elusione fiscale alcuna parola in più di quelle contenute nella relazione dell'esecutivo sulla finanziaria '98 e nel suo precedente intervento alla Camera, il 7. Malgrado la forte insistenza, sempre ribadita, di Rifondazione comunista per un maggiore impegno su questo tema, posta in relazione con le richieste di minori tagli alla spesa sociale. Rimaneva solo, nel capitolo entrate, l'afflusso di 3mila miliardi da misure antievasione e antielusione. Con il protocollo di intesa di ieri si prevede lo «spostamento di 500 miliardi dalla voce "Riduzione di spesa" a "Entrate - voce elusione, evasione" a rimarcare ulteriormente l'impegno del governo in tale direzione». Un mutamento degli equilibri della finanziaria, dunque.