Accoglienza: passi incerti ma in avanti Ramon Mantovani (resp. Dipartimento Esteri Prc) |
Liberazione 29 ottobre 1997
Dopo lo stralcio del diritto di voto avevamo dichiarato finito l'accordo di maggioranza che, fino a quel momento, aveva permesso un lavoro di consistente miglioramento della proposta di legge governativa sullimmigrazione. Il punto riguardante le espulsioni comminate per via amministrativa dai prefetti senza possibilità di ricorso in Italia era diventato per noi assolutamente inaccettabile.
Fino alla riunione di maggioranza di lunedì sera abbiamo dichiarato che avremmo votato contro l'articolo anche a costo di far cadere una legge che, su molti altri punti consideriamo positiva. Il governo doveva scegliere: cercare un'altra maggioranza o fare l'accordo con noi. Nel nuovo incontro di maggioranza svoltosi ieri mattina è arrivata una proposta risolutiva: rimane lespulsione con immediato accompagnamento alla frontiera comminata dal prefetto ma sono esclusi, e cioè possono ricorrere al magistrato e attendere in Italia l'esito del ricorso, tutti i clandestini entrati prima dell'entrata in vigore della legge (un chiaro viatico verso una sanatoria), tutti coloro presentino un documento di identità oltre alle numerose categorie già protette dai miglioramenti introdotti in Commissione.
In pratica possono essere espulsi seduta stante solo i clandestini che si rifiutino di declinare le proprie generalità attraverso un documento e quelli con alle spalle condanne penali e percorsi criminali. Anche per queste due ultime categorie vale la necessità di verificarne le condizioni sociali (lavoro, famiglia, ecc.) e vale il diritto a ricorrere già in Italia prima di essere espulsi oltre che attraverso le sedi diplomatiche italiane all'estero. Nel caso il ricorsa dia torto allo Stato italiana il rientro in Italia sarebbe garantito attraverso il sostenimento delle spese dallo Stato stesso.
E' evidente che si tratta di un compromesso tra due impostazioni diverse tra loro. Rimaniamo dell'opinione che tutti dovrebbero poter ricorrere al magistrato ed attendere l'esito del ricorso ma è chiaro che l'applicazione semplice di questo principio ci avrebbe condotti con grande probabilità a gravi problemi nel contesto degli attuali rapporti di forza. Lintroduzione del reato di clandestinità, assolutamente escluso da questa legge, avrebbe guadagnato spazio e con tutta probabilità il numero delle espulsioni sarebbe stato ben più consistenze, con tutte le ingiustizie connesse.
Il governo ha dimostrato di voler davvero cercare un accordo sui contenuti con tutte le parti della maggioranza. La dimostrazione sta nellaccettazione di un punto che abbiamo sempre ritenuto fondamentale: il permesso di soggiorno per ricerca di lavoro. Nel complesso, nonostante i limiti che più volte abbiamo denunciato, questa legge si può definire la migliore di tutti i paesi della Comunità Europea. Ora laccordo di maggioranza deve reggere all'urto dell'attacco forsennato della destra e della Lega e deve svilupparsi in ulteriori miglioramenti su altri punti della legge. Ma è un buon inizio.