La comunicazione e il moderno partito di massa. Il pericolo dominante è il dominio dello schema bipolare.
FRA SENSO CRITICO E CAPACITÀ DI ASCOLTO GIANFRANCO PAGLIARULO (Coordinatore nazionale del Dipartimento Informazione e Stampa del Prc) |
Liberazione 14 dicembre 1997
Molto si è già detto sulla natura dell'aggressione che Rifondazione ha subito da parte dei media nei giorni della crisi; la categoria che ci soccorre è quella dellegemonia che i gruppi dirigenti e dominanti esercitano attraverso un meccanismo che vede protagonisti tanti "intellettuali" odierni, cioè coloro che costruiscono o trasmettono messaggi funzionali alla formazione di un determinato senso comune. Cè quindi da percorrere un cammino difficile e tormentato, ma obbligatorio, per trasformare il senso comune, spesso influenzato dai media, in senso critico. Ma cos'è oggi il senso comune?
E' prevalentemente un impasto di punti di vista dominato dal pensiero dell'oggettività delle leggi economiche e dunque della non modificabilità dello stato di cose esistente. Ed è anche una sorta di introiezione di idee, di valori ma specialmente di interessi spesso altri da sé, che sono viceversa assunti come propri. Assieme, non si possono ignorare comportamenti nuovi, ispirati ad una sorta di toyotismo del senso comune, come per esempio l'acquisto da parte di tanti cittadini di un milione e passa di azioni Telecom. Attenzione, però: non si può ridurre il senso comune ad uno schema, ignorando le differenze dovute alle culture, al territorio, ai ceti ed alle classi, ai soggetti. Né si può ridurre il senso critico esclusivamente ad una sorta di verità che i comunisti rivelano. Insomma, come citava Lenin, "la teoria è grigia, ma l'albero della vita è sempre più verde".
Occorre cioè escludere per parte nostra qualsiasi lettura astratta dalla realtà, e qualsiasi tentazione all'aureo isolamento o allinterlocuzione limitata a parti sociali minori o, peggio, minoritarie. Ciò daltra parte non esaurisce la ricerca dei motivi delle difficoltà nostre in quei giorni. Ci conviene affrontare serenamente tali difficoltà che riguardano il blocco sociale a cui intendiamo dar vita e le alleanze a cui guardiamo, e dunque sia il nostro elettorato, sia quello che, con una semplificazione, chiamiamo "popolo di sinistra", sia quelle fasce di proletariato che in passato hanno votato a sinistra.
Se questo è lo scenario, ne derivano alcune conseguenze riguardanti la comunicazioni di Rifondazione comunista con la società; questa è la ragione della proposta del Dipartimento nazionale Informazione e Stampa di strutturarsi anche a livello locale. L'obiettivo è, per farla breve, di affiancare a vari strumenti (tradizionali e non) di comunicazione formale, il più diffuso mezzo di comunicazione, cioè la comunicazione informale: lascoltare ed il parlare con centinaia di migliaia di persone da parte del più ampio numero possibile di compagne e compagni di Rifondazione ovunque, dal volantinaggio al banchetto, dalla mensa al bar, dalla casa del popolo alla serata a casa di amici. Ciò presuppone la potenzialità e il ruolo del moderno partito di massa, che noi giustamente evochiamo come obiettivo, ma che ancora non esiste, se non in alcune particolari circostanze ed in limitati territori.
Ma un moderno partito comunista di massa non è un dato organizzativo indipendente dalla politica che si esercita; viceversa, esso si dispiega sviluppando politiche specifiche nei luoghi fondamentali dello scontro sociale, a cominciare dai posti di lavoro e dal territorio. Ciò vuoi dire anche stabilire una capacità di relazione e di rappresentanza verso settori sociali differenziati. Dunque, se lobiettivo è il radicamento, cioè il partito di massa, la comunicazione informale deve essere non solo strumento di relazione fra partito e società, ma anche strumento di costruzione dello stesso partito. infatti esso opera nella società in cui è immerso, verso le persone reali da cui è formata, gli operai, i pensionati, le donne e i giovani così come sono e così come possono cambiare nel circuito di una relazione con i comunisti.
Cos'è, daltra parte, linchiesta, se non lorganizzazione dellascolto del cambiamento sociale intrecciata al lavoro politico? Elio Vittorini nel dicembre 1945 in una lettera ad un collaboratore del "Politecnico", gli proponeva un'inchiesta su di un paese del Mezzogiorno. Gli chiedeva un'analisi della piccola e grande proprietà, dei partiti presenti in paese e della loro base sociale, delle condizioni delle donne e dei giovani, della scuola, dei servizi sanitari, del ruolo della parrocchia. Ma chiedeva anche - scriveva "come lavorano, come mangiano, come amano uomini e donne di diversi ceti sociali". Cioè come sono, cosa fanno, cosa pensano nella vita quotidiana.
Ecco, ci pare un modo straordinario per descrivere cosa occorre intendere per "capacità di ascolto". In conclusione il nostro obiettivo è mettere al primo posto nel lavoro di comunicazione dei comunisti il rapporto con la società come una delle condizioni necessarie, seppur non sufficiente, per la costruzione del partito di massa. Il pericolo dominante nella situazione attuale è il dominio dello schema bipolare; da ciò deriva la necessità di definizione di una strategia anticapitalistica che inveri lautonomia di Rifondazione, e, assieme, una tattica di relazione con altre forze, connessa alla costruzione di rapporti diretti con la società. Non abbiamo daltra parte ispirato la nostra politica al binomio autonomia-unità? Non abbiamo al Congresso sostenuto la necessità di passare "dalla resistenza al progetto"? Dire questo vuoi dire propriamente parlane di un partito che fa politica, e che mantenga alta in concreto la sfida per l'egemonia.
Senza prospettiva politica - e in ciò si è pienamente partito politico - non c'è autonomia politica. Infatti la forza del consenso al partito contribuisce a aumentarne la massa critica. Qui c'è il problema di fondo: Rifondazione comunista ha, qui ed ora, la massa critica sufficiente per lottare contro lo stritolamento del sistema bipolare/bipartitico? E difficile rispondere prescindendo dalle considerazioni precedenti e dal passaggio "al progetto". Ma una cosa è chiara e preliminare: lunità del partito è essenziale per vincere questa difficile prova.