Un Fondo, un segnale dal governo

Scipione Semeraro

Liberazione 4 dicembre 1997

Se si guardasse ai fatti gravi che accadono nella scuola con l'occhio della ragionevolezza politica, piuttosto che con il cinismo di quanti sperano che anche per quest'anno bisogna che passi lo "sfogo" annuale degli studenti, forse se ne trarrebbe un qualche giovamento.

Cosa è in gioco? Per il secondo anno la Finanziaria del governo di centrosinistra non s'impegna a fare la riforma della scuola, non ne crea i presupposti economici. Non si dà una lira alla scuola pubblica, si danno 110 miliardi alle scuole private subito e se ne accantonano più di 600 per il futuro.

Gli studenti protestano" gli insegnanti, in tanti, non rinunciano a battersi; alcuni però perdono la testa e chiamano la polizia nelle scuole. Il ministro della scuola, senza ritegno in queste giornate convulse, riappare sui teleschermi per propagandare la sua riforma "epocale" degli esami di maturità, su cui, lo ricordiamo, è riuscito a rompere la maggioranza di governo che lo sostiene. I sindacati sono contrari al finanziamento della scuola privata, dovrebbero battersi per un contratto della scuola che dia una mano a fare la riforma. Invece attendono, mancano pochi giorni e la legge finanziaria sarà passata, si saranno salvati l'anima con qualche documento critico verso il governo. Anche dal mondo della cultura e dell'associazionismo vengono voci per la riforma della scuola pubblica. Ma non si va al di là di qualche convegno.

Dove sta il paradosso? Con tutte queste "buone intenzioni" la riforma della scuola dovrebbe essere già cose fatta. Invece no.

Pensiamo che il governo debba discutere con la sua maggioranza di un programma per la scuola come grande tema nazionale. In Parlamento la nostra posizione è chiara: un Fondo per la riforma deve essere realizzato già in questa finanziaria, come segno di volontà politica per il futuro. Al Senato le nostre proposte in questo senso sono state respinte. Volevano scambiarle con il nostro cedimento sul finanziamento alle scuole private. Impossibile.

C'è ancora lo spazio per il governo per dare un segno agli studenti e al paese? Pensiamo di si. E sarebbe vitale che il movimento degli studenti e il movimento sindacale dessero una spinta positiva in questa direzione con un rinnovato impegno di lotta, unitario e esteso, contro la "pigrizia" del governo, o la sua ipocrisia. Un impegno di lotta a cui noi diamo il massimo sostegno, sapendo delle delusioni e delle speranze che si stanno accumulando nella scuola