Grandi movimenti nel settore. Va a monte l'alleanza tra le svizzere Ciba e Clariant 

Matrimonio tra Astra e Zeneca. Nasce un colosso farmaceutico

R. A.

  Liberazione 10 dicembre 1998

Grandi movimenti nel settore chimico-farmaceutico destinati a modificare la mappa dei big mondiali. Due matrimoni annunciati e un divorzio riportano in primo piano la febbre da fusioni delle multinazionali proiettate alla conquista del mercato globale. Dopo il via libera al merger tra Hoechst e Rhône-Poulenc, ieri è stata annunciata una maxi-unione nel settore farmaceutico mondiale. Il gruppo Zeneca, al terzo posto in Gran Bretagna dopo Glaxo-Wellcome e Smithkline Beecham, e la svedese Astra convoleranno a nozze con una fusione che darà vita a una nuova multinazionale con una capitalizzazione di 67 miliardi di dollari (oltre 110 mila miliardi di lire), un fatturato di 11,9 miliardi di dollari e un utile lordo di 3,5 miliardi di dollari.

Le due società hanno annunciato che si tratta di una fusione "alla pari" (non di acquisizioni) basata sul reciproco scambio di azioni. Con Un budget (1997) di 1,9 miliardi di dollari per le attività di ricerca e sviluppo nel settore farmaceutico, la Astra-Zeneca si piazza al terzo posto della classifica mondiale del comparto. Il mercato ha reagito positivamente all'annuncio della maxi-unione che era già nell'aria da qualche giorno. Le azioni delle due società quotate a Wall Street, già martedí scorso erano state letteralmente prese d'assalto: il titolo Astra aveva chiuso con un rialzo del 19%, mentre le azioni della Zeneca erano salite del 10%. Il nuovo gruppo deterrà il primo posto a livello globale nei segmenti gastrointestinale e anestetico, il secondo posto nell'oncologia, il quarto nel segmento della respirazione e il quinto nei farmaci per il trattamento dei disturbi cardiovascolari. La Astra-Zeneca, inoltre, avrà un fatturato farmaceutico di circa 11,9 miliardi di dollari e un fatturato complessivo di 15,9 miliardi di dollari, una soglia che la piazza al sesto posto nella classifica globale. Con la fusione, la multinazionale risparmierà 1,1 miliardi di dollari a partire dal suo terzo anno di operatività e l'amministratore delegato del gruppo, Tom McKillop, ha già annunciato una riduzione di circa 6000 dipendenti. Secondo l'accordo, gli azionisti di Astra deterranno una quota del 46,7% nel nuovo gruppo mentre la partecipazione restante sarà posseduta dai soci di Zeneca.

Ad una intesa annunciata corrisponde un "divorzio" nel settore farmaceutico. Ieri è andata a monte l'alleanza tra i gruppi svizzeri Ciba specialità chimiche (Csc) e Clariant. È stato quindi annullato l'accordo di principio annunciato dai due gruppi il 9 novembre scorso per la mega-fusione. Secondo la Csc, che ha annunciato la rottura, i rischi commerciali, finanziari e giuridici della fusione «sono talmente rilevanti da pregiudicare i benefici e le sinergie» che erano stati previsti al momento dell'accordo.