Comprati dai turchi

MERCANTI

Sandro Curzi

Liberazione 1 dicembre 1998

"Autorevoli" giornali italiani accettano - pagati a peso d'oro - di cedere intere pagine di pubblicità ai mercanti turchi per diffondere menzogne contro la lotta del popolo kurdo e condizionare il governo D'Alema sul caso Ocalan. L'asilo politico, ora, per l'Italia diventa una questione di indipendenza nazionale.

Pensavamo di aver toccato il fondo, l'altra sera a "Pinocchio", quando affaristi e industrialotti, tutti italiani e battezzati, ma ormai militanti dell'internazionale che ha eletto a suo dio il Profitto, tentavano di convincere Gad Lerner (che ci sembrava come noi turbato da tanto cinismo) che il leader curdo Ocalan doveva essere ceduto al boia turco in cambio della serenità del libero commercio.

Ma ieri abbiamo avuto ragione di ricrederci. La "fede" commerciale ha fatto in pochi giorni un gran numero di adepti anche in circoli che si sarebbero creduti vaccinati contro certe forme di indottrinamento. Non solo capitani d'industria e banchieri, ma uomini politici e intellettuali, forse di costumi non irreprensibili ma di qualche fama, e insieme a loro "autorevoli" fogli d'opinione sono diventati megafoni della peggiore propaganda turca. La tragedia di un popolo, quello curdo, che da oltre due secoli conosce persecuzione e genocidio, viene d'un tratto cancellata. La storia viene riscritta sotto l'incalzare d'una frana fatta non di roccia e fango ma di tanti tantissimi soldi elargiti dall'ambasciata di Ankara. Ad arginarla sarebbe bastato, visto che fa difetto la memoria anche di quello che in altri tempi si è scritto e denunciato, l'elementare consultazione di un qualsiasi compendio ad uso dei licei o d'una delle tante, pur stringate, enciclopedie.

Che alla voce curdi registrano massacri e persecuzioni: "1832 - 1847 campagna di repressione dell'impero ottomano; 1924, anno di fondazione dello stato turco, fino ai nostri giorni". Ma con la verità non si fanno affari. E quindi la scelta è presto fatta, basta dare voce e ragione alla propaganda di matrice ufficiale turca. Mentre invece dal fronte democratico - il sindacato, gli intellettuali, i partiti - viene un preoccupante silenzio. Ci chiediamo: sapranno coloro che ancora si definiscono di sinistra (non importa se laici o cristiani) resistere ai mercanti che invadono il tempio?