«Costruire la svolta» Un intervento di Luigi Marino (presidente dei Senatori del Prc) |
Liberazione 26 agosto 1998
La "svolta" non è lo "spirito santo" o il fantasma del castello inglese, la cui presenza da qualcuno è avvertita e da altri no. La svolta è indubbiamente e deve costituire un salto qualitativo per effetto di una concatenazione di fatti quantitativi. L'impegno per le 35 ore e per la rappresentanza sindacale democratica, i 32 mila miliardi aggiuntivi per gli investimenti, il piano di manutenzione del paese (ambiente, patrimonio culturale, centri storici), l'Agenzia per il Sud con la soluzione da noi richiesta per gli addetti ai Lsu in termini di stabilità di impiego, la riapertura di un discorso di programmazione degli interventi e degli investimenti, l'eliminazione dei ticket sanitari per i malati cronici e lungodegenti, la restituzione ai pensionati di quanto loro tolto con la rimodulazione delle aliquote Irpef. Tutto questo, insieme agli altri impegni assunti, significa - a mio avviso - costruzione di una reale svolta nella politica generale del governo, che - in quanto processo - ha bisogno anche di tempi per produrre risultati, una volta avviata.
Ma la "svolta" - se veramente la si vuole! deve essere costruita con uno sforzo unitario del partito. E certamente in questa direzione non vanno alcune dichiarazioni di compagni dirigenti, a partire da quelle rese recentemente dal compagno Vendola, che mi hanno particolarmente colpito e sconcertato, il quale ha chiesto sostanzialmente dalle colonne de l'Unità al presidente Cossutta di farsi da parte per il bene del partito. Alla sensibilità del compagno Vendola non dovrebbe sfuggire che il compagno presidente - in quanto fondatore di questo partito - è garanzia per tutti della autonomia reale del partito e della sua unità. Non c'è svolta senza unità di intenti. Resta altrimenti solo il perseguimento della rottura in quanto ritenuta di per sé "salvifica" per le sorti del partito al di là delle conseguenze e degli scenari prevedibili in termini di spostamento comunque a destra dell'assetto politico del paese. E quello che sta succedendo da qualche mese a questa parte nel nostro paese dovrebbe invitare a più attente riflessioni!