Comitato Politico Nazionale 28-29 novembre 1998

L’ordine del giorno su Ocalan

Approvato dal Comitato politico un documento che ne sottolinea la natura politica

Liberazione 29 novembre 1998

La venuta in Italia del Presidente del partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk), Abdullah Ocalan, è un fatto politico di enorme importanza per la causa della liberazione kurda e per l'intera Europa. Il Presidente Ocalan, secondo quanto ha egli stesso dichiarato, ha scelto e deciso di venire in un paese membro dell'Unione Europea per proporre una soluzione politica e pacifica al conflitto che insanguina da decenni i territori turchi sui quali vive, perseguitato, il popolo kurdo.

La sua non è una fuga, la ricerca di un riparo per sfuggire ai ripetuti tentativi di colpirlo ed eliminarlo, proprio perché la sua lotta e la sua stessa persona sono ormai da tempo un simbolo di identità e di liberazione per milioni di donne e uomini del Kurdistan. È, al contrario, un atto politico coraggioso. Affrontare i rischi e le difficoltà connessi ai problemi giudiziari, mette e i governi europei, che per tanto tempo hanno volutamente ignorato la persecuzione del popolo kurdo, di fronte alle loro responsabilità, proporre una ragionevole base su cui iniziare una trattativa di pace, sono tutte cose che testimoniano l'importanza dell'iniziativa politica del Pkk del suo presidente. Il Prc, da sempre solidale con la lotta per l'autodeterminazione del popolo kurdo, ha da tempo rapporti stretti di dialogo e di collaborazione con il Pkk e con altri partiti e forze politiche kurde. L'opera di aiuto prestata per il viaggio del Presidente Ocalan è un semplice atto di solidarietà che il Prc avrebbe preferito tenere riservato per motivi esclusivamente politici, e cioè per non sovrapporre l'iniziativa di una forza italiana al ben più grande ed importante messaggio di pace del Pkk e per impedire le solite, provinciali, strumentalizzazioni a fini di politica interna. Una volta che la notizia del coinvolgimento del responsabile esteri del Prc nel viaggio del Presidente Ocalan, per motivi ancora non chiari, è cominciato a circolare, la Segreteria nazionale, e lo stesso compagno Mantovani, hanno deciso di rendere pubblico ogni particolare rivendicando il senso politico e la coerenza dell'opera di aiuto prestata al Pkk.

Il Presidente del Consiglio, Massimo D'Alema, ha mantenuto su tutta la vicenda, fino ad ora, un atteggiamento sostanzialmente corretto, che non abbiamo mancato di apprezzare. Non analogo e stato l'atteggiamento di altri ministri ed esponenti della maggioranza del governo. Non basta, comunque, la sola correttezza istituzionale, né il solo rispetto delle procedure giudiziarie per trattare e risolvere quello che ormai è diventato "il caso Ocalan".

Sono necessari atti politici chiari e limpidi, che mettano in risalto la natura politica del problema, che diano risposte al popolo kurdo e alla sua sacrosanta lotta di liberazione, che segnino una chiara ed inequivocabile assunzione di responsabilità dell'Italia e di tutta l'Europa per l'avvio di una trattativa politico-diplomatica capace di affrontare e risolvere la questione kurda e di promuovere una reale democratizzazione della Turchia. Il primo di questi atti è il riconoscimento del diritto d'asilo politico al Presidente Ocalan. Per l'asilo ad Ocalan il Prc intende promuovere ed aderire, in tutte le sedi e in ogni parte del paese, ad ogni iniziativa capace di raccogliere lo schieramento più ampio e di contribuire effettivamente a mobilitare l'opinione pubblica democratica e la solidarietà internazionalista.

Approvato ad unanimità

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