Bologna, 15 gennaio 1998
			alla Presidente del Consiglio Regionale
			dell’Emilia-Romagna
INTERPELLANZA

presentata dal Consigliere regionale Rocco Gerardo Giacomino

PREMESSO

- che il Comune di San Lazzaro di Savena, interessato dalla tratta della TAV Bologna - Firenze, ha 
sottoscritto una convenzione, firmata anche da TAV, Provincia di Bologna, Comune di Bologna, 
Comune di Pianoro e Consorzio di Gestione del Parco dei Gessi Bolognesi e dei Calanchi 
dell’Abbadessa;
- che nei punti 16, 17, 18 e 19 della premessa si menziona di una riunione tenuta presso la 
Prefettura di Bologna, alla presenza della Provincia di Bologna e dei Comuni di San Lazzaro di 
Savena, Pianoro, Calderara di Reno, Bologna e della CAVET e TAV,  nella quale è emersa 
l’esigenza da parte di CAVET di reperire ulteriori 900.000 mc di inerti pregiati nell’area della 
Provincia di Bologna, con l’indicazione di individuare un sito idoneo per l’escavazione nell’area 
nord-est del Comune di San Lazzaro;
- che nell’articolo 3 della convenzione la Provincia di Bologna ed il Comune di San Lazzaro 
prendono atto delle determinazioni assunte nelle premesse (punti 16, 17, 18 e 19), si impegnano a 
verificarne l’impatto sul territorio che dovrà essere giudicato positivamente dal Comune di San 
Lazzaro di S. entro 90 giorni ed a definire nel medesimo tempo le aree di cava da destinare alla 
estrazione di materiale di inerte pregiato (900.000 mc) per le quali concedere al CAVET la 
dovuta autorizzazione;
- che da quanto emerge dalla lettura dell’art. 3 la cava di 900.000 mc sarebbe tombata e ripristinata 
immediatamente, mentre vi sarebbero altri 1.000.000 mc di smarino che andrebbero a tombare 
altre cave dismesse nel territorio circostante, con un movimento totale di 900.000 mc di inerti in 
uscita e 1.900.000 mc di materiale di risulta in entrata;
- che all’art. 5 della convenzione la TAV si impegna a realizzare l’intervento definito IN870 (strada 
di collegamento tra la rotonda Verenin e via Corelli, in Comune di Bologna, la cosiddetta 
lungosavena), destinata presumibilmente al transito dei mezzi pesanti adibiti al trasporto degli 
inerti e dei materiali di risulta dai cantieri CAVET al territorio del Comune di San Lazzaro di 
Savena;
- che previsione della strada 870, inizialmente prevista per un tratto in corrispondenza dell’attuale 
via Longo di Bologna, ha suscitato aspre critiche da parte di forze politiche, ambientaliste e 
comitati di cittadini, dato il rilevante impatto ambientale che comporterebbe, tanto che su 
pressione dei cittadini allo stato attuale è stato deciso lo spostamento di parte del tracciato in 
destra Savena, sempre in Comune di Bologna, al confine dell’area di preparco e della zona di 
rispetto del torrente, con la costruzione di due ponti sul torrente Savena;

CONSIDERATO

- che il Consiglio Comunale di San Lazzaro di S. ha approvato il Piano delle Attività Estrattive pochi 
mesi prima della firma della convenzione, senza che in esso fosse prospettata l’attivazione della cava 
citata in premessa e con l’unica previsione di una cava da 600.000 mc in località Campana, ed il PIAE 
vigente della Provincia di Bologna non prevede anch’esso l’attivazione della cava;
- che sia il PIAE della Provincia di Bologna, approvato dalla Giunta regionale all’inizio del 1996, che il 
PAE di San Lazzaro di Savena erano stati predisposti tenendo conto dei fabbisogni del materiale inerte 
necessario per la realizzazione dell’Alta Velocità, pare invece che il problema del reperimento di nuovi 
materiali sia nato dal mancato accordo economico fra CAVET ed i cavatori;
- che, secondo la normativa regionale, non sono ammesse cave di prestito;
- che l’estrazione di materiali produce danni ed impoverimenti al territorio, pertanto il numero delle cave 
va rapportato ai bisogni reali, tanto che ogni Provincia è tenuta ad elaborare un Piano Infraregionale 
delle Attività Estrattive;
- che, in base ad accordi e convenzioni precedenti, il materiale di risulta era destinato al ritombamento 
delle cave di Corticella ed al trasporto via ferrovia;
- che le cave di Corticella sono in grado di ospitare sia il materiale della tratta Bologna - Firenze che 
quello del nodo di Bologna, se si considera l’ipotesi formulata da alcune associazioni ambientaliste di 
realizzare in loco una collinetta artificiale;
- che, a detta delle Ferrovie, non è possibile, almeno per alcuni anni, trasportare materiale a San Lazzaro 
di Savena via rotaia;
- che il trasporto su gomma dei materiali recherebbe notevoli danni alla popolazione di San Lazzaro 
comportando un traffico di attraversamento di decine di camion al giorno, con relativo inquinamento da 
gas e rumori, nonché danni e pericoli per la circolazione stradale, già prossima al collasso;
- che, seguendo la scelta logica del trasporto dello smarino e degli inerti su rotaia, cade l’opportunità 
della realizzazione della strada 870, opzione che non solo salvaguarderebbe la zona interessata dal 
punto di vista ambientale, ma libererebbe risorse economiche da investire in interventi maggiormente 
necessari, come il servizio ferroviario metropolitano;

INTERPELLA LA GIUNTA E L’ASSESSORE COMPETENTE

affinché si attivi, per quanto di propria competenza:
- per scongiurare l’ipotesi della realizzazione di una nuova cava nel territorio di San Lazzaro di Savena;
- per fare rispettare gli accordi che prevedevano il trasporto dei materiali su ferrovia;
- per consentire il ritombamento di cave dismesse nel territorio di San Lazzaro solo alla condizione che 
venga trovato il modo per trasportare i materiali su ferrovia;
- per rivedere la scelta della costruzione della strada 870, destinando i fondi per la sua realizzazione ad 
altri interventi più urgenti, come la realizzazione del servizio ferroviario metropolitano.

Rocco Gerardo Giacomino

    Source: geocities.com/CapitolHill/6633

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