Bologna, 6 marzo 1998
alla Presidente del Consiglio Regionale dell’Emilia-Romagna
INTERPELLANZA
I Consiglieri regionali Rocco Gerardo Giacomino e Patrizia Cantoni
TENUTO CONTO CHE
- nonostante la delibera CIPE del 27/8/90 abbia stabilito lo smantellamento (decommissioning) della
centrale di Caorso, non è stato presentato nessun piano complessivo in questo senso: va ricordato
che, oltre a 7.000 bidoni di rifiuti a bassa e media radioattività ammassati nell’area della centrale,
sono stoccati attualmente 632 elementi di combustibile nelle piscine di raffreddamento, collocate a
35 metri d’altezza vicino al nocciolo, mentre altri 560 elementi sono posizionati entro il reattore (è
da notare che gli elementi contengono plutonio e cesio);
- l’accumulo di elementi nelle piscine (progettate come deposito temporaneo da utilizzare come
punto di raffreddamento delle barre durante il trasferimento, tra il nocciolo e l’esterno della centrale,
degli elementi durante le ricariche di combustibile) è dovuto al fatto che l’Enel non ha mai
provveduto all’asportazione del combustibile esaurito perché non è mai stato definito un piano di
smaltimento di tale materiale altamente radioattivo;
- la capienza di progetto delle piscine (massimo 740 elementi, ciascuno dei quali pesa circa 400
Kg.) fu ampliata negli anni ’80 dall’Enel portandola a 2.180, per i motivi sopra detti, determinando
un sovraccarico delle strutture portanti, maggiori problemi di raffreddamento e, di conseguenza, una
riduzione dei margini di sicurezza;
- uno dei quattro maggiori incidenti possibili contemplati nel Piano di Emergenza Esterno si
riferisce al danneggiamento di un elemento durante le operazioni di sollevamento e di spostamento,
per cui è prevista anche l’evacuazione delle popolazioni circostanti che risiedono nelle province di
Piacenza, Cremona e Lodi;
- non sono state definite, da parte delle istituzioni responsabili, né le metodologie né il sito per lo
stoccaggio definitivo in sicurezza a livello nazionale dell’insieme delle scorie e dei rifiuti radioattivi
(Centro nazionale di stoccaggio);
PRESO ATTO CHE
- l’Enel intende spostare tutti gli elementi di combustibile contenuti nel nocciolo nelle vicine piscine
in tempi brevi, sebbene non abbia nessun piano certo per il trasporto fuori dalla centrale e per lo
stoccaggio in sicurezza di detti elementi: anzitutto fa pensare che lo stoccaggio degli elementi, negli
intendimenti dell’Enel, da temporaneo sia destinato a diventare a lungo periodo come si legge nel
documento "Piano globale di disattivazione" del Servizio Energia dell’Assessorato Attività
Produttive della Regione Emilia-Romagna (pag. 4): "Avendo l’Enel deciso di non inviare al
processamento il combustibile irraggiato, si pone il problema di realizzare un deposito temporaneo
ove immagazzinare il combustibile in condizioni di massima sicurezza per tutto il periodo necessario
alla realizzazione di un deposito finale (50 anni)";
- nel "Dossier rifiuti radioattivi", revisione settembre 1995, redatto dall’ANPA, si rileva che "i
rifiuti radioattivi si trovano in strutture progettate per una previsione di esercizio nell’ordine di 20-30
anni e non come depositi a lungo termine. Inoltre la maggior parte di queste installazioni è stata
costruita agli inizi degli anni ’60 sulla base dei criteri di sicurezza e delle normative dell’epoca.
Conseguentemente i margini di sicurezza vanno progressivamente riducendosi";
- in nessun modo le piscine di Caorso possono essere considerate deposito "sicuro" per il
combustibile irraggiato;
- i Presidenti delle Province di Piacenza, Cremona, Lodi hanno reso pubblico, in data 9/5/97, un
documento in cui denunciano i pericoli dello spostamento dei detti elementi nelle piscine e rifiutano
l’ipotesi che Caorso diventi una discarica di rifiuti radioattivi con cui le popolazioni dovrebbero
convivere. A questo proposito è allarmante che l’Enel ci tenga a sottolineare che le piscine sono state
progettate per un funzionamento di 40 anni;
- risulta che in data 10/2/98 l’Anpa ha rilasciato propria autorizzazione alla scarica del combustibile
e l’Enel intende procedere in tempi stretti allo spostamento dello stesso. E’ da notare che l’Enel
inizierebbe le procedure di trasferimento del combustibile, senza avere la licenza di dismissione
essendo ancora in corso l’iter di approvazione della stessa. In questo contesto di gravissime carenze
di garanzie sul futuro, le intenzioni dell’Enel appaiono motivate solo da esigenze aziendalistiche di
riduzione della manutenzione dei sistemi di sicurezza inerenti il reattore;
- la RSU della centrale di Caorso, insieme alle segreterie territoriali di Piacenza FNLE-CGIL,
FLAEI-CISL, UILSP-UIL, ha dichiarato lo stato di agitazione, articolato con diverse forme di lotto
contro la discarica del combustibile nelle piscine, come operazione scollegata da un Piano di
dismissione complessivo comprendente l’individuazione del deposito di stoccaggio definitivo;
INTERPELLANO LA GIUNTA E L’ASSESSORE COMPETENTE PER SAPERE
- come l’Anpa può autorizzare lo spostamento del combustibile, collocandolo in posizioni di
oggettivo maggior pericolo, in assenza di un Piano complessivo che preveda l’insieme delle
operazioni atte alla dismissione della centrale e allo smaltimento in sicurezza di tutto il materiale
radioattivo presente nella centrale;
- quali misure si intendono adottare, di concerto con il Governo, per scongiurare la minaccia che
Caorso diventi di fatto sito di stoccaggio di materiale radioattivo a tempo indeterminato pur non
avendo le caratteristiche di sicurezza necessarie;
- per quali motivi, di concerto con il Governo, non ci si impegna al fine di completare la definizione
e la conseguente approvazione del piano di dismissione definitiva della centrale, coerentemente
all’impegno in tal senso pubblicamente assunto dalla Giunta regionale dell’Emilia-Romagna.
Rocco Gerardo GIACOMINO Patrizia CANTONI
               (
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