RITORNO ALLE TENEBRE
Venti anni indietro. tale è il percorso a ritroso che ci è parso di intravedere nella bozza del nuovo piano sanitario regionale per la parte dedicata alle persone anziane, resa nota qualche giorno fa.
La riproposizione, cioè, sic et simpliciter, di un mondo abbandonato, recluso nei ghetti rappresentati da cronicari, quelle lungodegenze che la geriatria ha coraggiosamente rifiutato nel progetto obiettivo anziani nazionale e che già la legislazione degli anni ottanta aveva definitivamente abolito, in quanto fabbriche di una umanità sofferente e completamente umiliata nella propria dignità.
Nella bozza non un accenno, invece, ai consultori e ai Day Hospital geriatrici e quegli interventi e servizi in strutture distrettuali e unità operative per anziani, che vengono ormai richiesti da tempo e che il nuovo Piano Sanitario Regionale poteva bene accogliere. Noi riteniamo che non si tutela la salute degli anziani ricorrendo ai cronicari o all'emanazione di percorsi di diagnosi e cura volti solo ad abbattere i costi, medicalizzando la perdita dell'autonomia e riducendo l'integrazione dell'assitenza a un mero esercizio di controllo di "budget". Crediamo, invece, nella validità di percorsi innovativi, quali la valutazione multidimensionale geriatrica, unità operative di assistenza distrettuale agli anziani, dipartimenti integrati con unità sanitarie ospedaliere.
Abbiamo sincera fiducia nella buona fede dell'attuale assessore regionale alla sanità, e nella sua volontà di far bene. Per questo gli chiediamo un rapido intervento per correggere il tiro, attraverso una direttiva che meglio, e più umanamente interpreti il respiro di solidarietà vera ormai fortemente presente in ogni comunità civile.
a cura di Salvatore Gargiulo